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Nel dopoguerra - con il passaggio di Trieste e della [[Venezia Giulia]] al [[Regno d'Italia (1861-1946)|regno d'Italia]] - riuscì a frequentare l'università di [[Firenze]] grazie ad un sussidio corrisposto dal governo italiano agli studenti delle regioni "''redente''". Gli anni universitari sono segnati in particolare dall'incontro di Schiffrer con [[Gaetano Salvemini]]: in quel periodo lo storico pugliese si impegna sovente nel dibattito in Italia sulla "questione adriatica", ed è da lui che Schiffrer decide di farsi assegnare la tesi sulle origini dell'irredentismo triestino. Nel frattempo conosce sempre a Firenze Geppina Frittelli, che sposerà nel 1929. Passato quindi un periodo di supplenza all'istituto commerciale «» di Trieste, e svolto il servizio militare in Piemonte negli [[alpini]], nel dicembre del 1925 Schiffrer tornò a Firenze per discutere la tesi, non più però davanti a Salvemini (espatriato nel frattempo per i contrasti col regime [[Fascismo|fascista]]) ma davanti ad una commissione che giudicò il suo lavoro in modo più prevenuto.
Dedicatosi all'insegnamento, Schiffrer approfondisce in quegli anni varie tematiche di geografia politica, curando con [[Giorgio Roletto]] vari manuali per le scuole e scrivendo articoli per la rivista «''Geopolitica»'' diretta dall'allora ministro dell'educazione nazionale [[Giuseppe Bottai]].
Allo scoppio della nuova [[Seconda guerra mondiale|guerra mondiale]], viene richiamato e quindi destinato nella zona di [[Bisterza|Villa del Nevoso]] (sopra Fiume). Dopo un periodo di congedo, è richiamato nuovamente per controllare i convogli di soldati che da Mestre vengono indirizzati verso Trieste e le regioni orientali. Dopo l'armistizio, Schiffrer inizia a lavorare presso l'Istituto di studi geografici a Trieste, conoscendo [[Giorgio Cosattini]], nembro del [[Partito d'Azione]] di Udine. L'amicizia con Cosattini determina, oltre alla definitiva partecipazione di Schiffrer alla [[Resistenza italiana]], anche il suo inevitabile coinvolgimento nelle discussioni con il movimento resistenziale jugoslavo a proposito del confine orientale. Date le sue competenze in materia, Cosattini chiede infatti a Schiffrer di redigere uno studio sulla composizione etnica della Venezia Giulia, da poter utilizzare negli incontri tra gli esponenti del [[Comitato di Liberazione Nazionale|CLN Alta Italia]] e quelli del [[Fronte di Liberazione del Popolo Sloveno|Fronte di Liberazione Sloveno]].
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