Isola di Montecristo: differenze tra le versioni

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=== Età classica ===
Nelle acque di ''Cala del Diavolo'' (profondità di 60 metri) giace il relitto di una nave ''oneraria'' [[Campania|campana]]<ref>Il carico, costituito da anfore greco-italiche e da coppe a vernice nera, è conservato presso il Museo archeologico di [[Portoferraio]].</ref> naufragata durante prima metà del [[III secolo a.C.]] Al largo di ''Cala Maestra'' (profondità di 75&nbsp;m) è localizzato ([[1979]]) un altro relitto di ''oneraria'' ([[II secolo d.C.]]) con un carico di anfore vinarie di forma ''Pelichet 47'' proveniente dalla [[Francia]] meridionale. Tracce di frequentazione dell'isola in età romana e tardoromana sono presenti nella ''Cala di Santa Maria'' (nel [[2012]] vi è stato rinvenuto un calice vitreo frammentario di forma ''Isings 111'', insieme a frammenti di anfore di [[Empoli]]) e a ''Cala Maestra''; da quest'ultima località, in cui [[Gaetano Chierici]] rinvenne «''qualche frammento di stoviglie romane, intorno al porto e nella valletta''», provengono scorie di riduzione del [[ferro]]. A questo proposito scrisse Giuseppe Giuli nel [[1833]]: «''Alla distanza d'un terzo di miglio dal lido del mare in questa stessa valle vi sono dei cumuli di scorie di ferro, e siccome non si trova nell'isola la miniera di questo metallo, è da credersi che in altri tempi fosse portata dall'Elba per ridurla allo stato metallico.''» <ref>Giuseppe Giuli, in ''L'indicatore sanese e grossetano'', X, 9 luglio 1833.</ref> Sull'isola, secondo alcune ipotesi - avvalorate dal ritrovamento di un frammento di pavimentazione in ''[[opus signinum]]'' - si trovava una ''domus maritima''.
 
=== Età medievale e post-rinascimentale ===