Castello di Laguscello: differenze tra le versioni
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Esso divenne la seconda roccaforte della famiglia dei Chiaravalle dove si ritirarono in varie occasioni durante le secolari lotte con la fazione guelfa di Todi capeggiata dalla famiglia Atti. Vi furono ospitati l'Imperatore [[Ludovico il Bavaro]] e l'[[Antipapa Niccolò V]] nel [[1328]] richiamati in Todi dagli stessi Chiaravalle con cospicue donazioni in denaro. Fu successivamente conquistato dal cardinale [[Egidio Albornoz]] nella seconda metà del [[XIV secolo]] per poi tornare sotto l'egida chiaravallese.
La rocca fu assedia e distrutta nell'agosto [[1500]] da 13.000 soldati pontifici agli ordini di [[Bartolomeo d'Alviano]], [[Vitellozzo Vitelli]] e [[Paolo Orsini]] per volere di [[Alessandro VI]].<ref>Alberto Canali - I Chiaravalle di Castel Canale. I Canale a Terni. I Canali a Rieti</ref>. Nei registri delle decime degli anni 1275 e 1279 riportati nel testo "Rationes Decimarum Italiae" viene riportato il nome della chiesa di Laguscello, dedicata a [[San Biagio]]. I Chiaravalle dopo la distruzione di Laguscello si trasferirono in Amelia dove diedero origine alla famiglia Canali o Canale, denominazione quest'ultima assunta dal nome del vicino castello di Canale, di cui i Chiaravalle erano proprietari insieme a Laguscello.
==Bibliografia==
== Note ==
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