Ultimo esponente di una antica famiglia aristocratica ternana è stato primo [[sindaci di Terni|sindaco]] di [[Terni]] a partire dal 1861 all'indomani del fatto unitario. I Nicoletti o Nicoletta sono presenti a Terni fin dal XV secolo e nel corso degli anni hanno ricoperto importanti cariche civili religiose nel territorio di Terni. Era figlio di Diego Nicoletti e della contessa Luigia Crespi. Fu Anziano della città di Terni e ricoprì la carica più alta nella magistratura ternana ([[Gonfaloniere]]) sotto lo [[stato pontificio]]. Fu inoltre [[Guardia nobile]] Pontificia negli anni venti dell'Ottocento, fino a raggiungere il grado di capitano. Si presentò alle prime elezioni dopo l'[[Unità d'Italia]] e venne eletto consigliere da una base elettorale di 338 votanti su una popolazione di circa 10,000 abitanti. In quel periodo l'elettorato si basava sul censo degli elettori: questi erano i cittadini maschi che avessero compiuto i 21 anni di età, che godessero dei diritti civili e che pagassero da almeno sei mesi un certo tributo rapportato alla classe del comune; il sindaco non era elettivo, ma nominato per decreto regio ogni tre anni fra i consiglieri comunali (in pratica era il Ministero dell'Interno che, su suggerimento del prefetto, procedeva alla scelta). Spesso tuttavia il consigliere più votato veniva nominato sindaco. Nicoletti non risultò il più votato (il più votato risultò il commerciante Fongoli), ma il prefetto della Provincia dell'Umbria, a cui spettava la nomina, decise di nominare Nicoletti, essendo Nicoletti filo-monarchico ed esponente della aristocrazia locale. La famiglia dei Nicoletti possedeva un Palazzo in Via Fratini, 32 (pesantemente rimaneggiato nel corso dei secoli) ed una villa a Perticara passata alla fine dell'Ottocento alla famiglia Nevi, tuttora proprietaria.
Di posizioni clericali, esponente di quella aristocrazia agraria che fu spazzata via dalla industrializzazione della città e sostituita dalle nuove famiglie legate alla [[Massoneria]] ottocentesca che da li a poco presero il sopravvento in città, morì in Terni senza figli, determinando l'estinzione del suo casato.