Van der Graaf Generator: differenze tra le versioni
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=== Il periodo ''progressivo'' e il successo di Pawn Hearts (1969-1972) ===
La formazione mutò subito dopo il debutto: Ellis abbandonò il gruppo e venne sostituito da [[Nic Potter]]. Al gruppo si aggiunse anche [[David Jackson (musicista)|David Jackson]] ([[sassofono]] e [[flauti|flauto]]). Il gruppo cambiò ''sound'' con l'abbandono dei toni [[rock psichedelico|psichedelici]] del primo album per approdare a sonorità più strutturate e cupe, con evidenti influenze [[musica classica|classiche]] e [[jazz]]istiche<ref name= ondarock />. Il risultato fu ''[[The Least We Can Do Is Wave to Each Other]]'', album che si discosta molto dall'esordio<ref name= ondarock />: le canzoni sono più strutturate e con un suono più maturo, la voce di Hammill appare più convincente e aggressiva<ref name= ondarock />. Nonostante il successo commerciale stentasse ad arrivare, l'album non passò inosservato a [[Robert Fripp]], chitarrista dei [[King Crimson]], che decise di contribuire all'incisione del successivo album del gruppo, ''[[H to He, Who Am the Only One]]'', nel quale suonò una parte di [[chitarra]] nel brano ''The Emperor in His War-Room''. Durante le registrazioni di ''H to He'', Potter abbandonò il gruppo. Trovatisi senza un bassista, i Van der Graaf Generator decisero di fare a meno di questo strumento e incaricano Hugh Banton di produrre i suoni più bassi con i pedali dell'[[Organo Hammond]]. ''[[H to He, Who Am the Only One]]'' è un album nel quale prende piena forma il sound della band, raffinato e allo stesso tempo drammatico e aggressivo<ref name= ondarock /> in cui i testi e le melodie di Hammill sono accompagnati da armonie intricate, laboriose, fatte di sobbalzi ritmici e di disturbi di sottofondo che ne aumentano la drammaticità<ref name=Thorm />. L'anno successivo, nel 1971 uscì il disco considerato da gran parte dei critici il miglior lavoro della loro discografia e uno dei punti cardine del progressive<ref name="allmusicguide" /><ref name= ondarock /><ref name=Macan>{{cita|Macan|pag.250.|Macan, 1996}}</ref><ref name=AA.VV.>{{cita|AA.VV.|pag.154.|AA.VV., 2005}}</ref>: ''[[Pawn Hearts]]''. L'album ebbe un notevole successo e registrò il più grande numero di vendite in [[Italia]], dove rimase nelle ''top ten'' per 12 settimane<ref name=Macan />
Con il nome di The Long Hello, il trio rimasto
Hammill rimase in ottimi rapporti con i suoi ex compagni, tanto che Banton, Jackson ed Evans contribuirono più volte ai suoi lavori solisti (un brano in pieno stile Van der Graaf è per esempio ''In the Black Room'' dall'album ''Chameleon in the Shadow of the Night'', che è stato riproposto anche nei concerti che i Van der Graaf hanno tenuto nel [[2005]], durante la temporanea riunione del gruppo).
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