Spacesynth: differenze tra le versioni
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==Storia==
Nel 1978, in piena era space disco, produzioni come "Star Peace" del progetto francese Droids, fondevano il sound cosmico con elementi ritmici della synth-pop. Successivamente nel 1982 e negli anni a seguire, anche il progetto italiano Xenon offrì il suo contributo con lavori come "The Adventure", seguiti da "Symphony" nel 1984 ed "Opera" nell'anno successivo, nei quali il sound cosmico abbracciava le ritmiche del filone Italo Disco oramai entrato fortemente in voga in Euoropa. Difatti prima di divenire un genere a se stante, la spacesynth era essenzialmente una versione strumentale della Italo Disco, focalizzata sui sintetizzatori e le atmosfere spaziali. Nel 1983 un altro progetto italiano, Hypnosis, esordiva con il singolo "Pulstar / End Title (Blade Runner)", rivisitando e rimodernizzando
In parallelo Michiel van der Kuy e Rob van Eijk crearono il progetto "Proxyon" con i tre singoli "Space Hopper" del 1987, "Space Warriors" dello stesso anno, e "Space Travellers" del 1988. Nel frattempo, da solo Michiel van der Kuy crea il progetto Rygar nel 1988 con un LP intitolato "Star Tracks", oggi considerato un altro classico della spacesynth. A seguire anche il progetto "Syntech" di Edwin van der Laag e Huib Schippers, ebbe un suo modesto successo all'interno della scena spacesynth con "By Trial and Error" del 1988, conosciuto anche come "ByT&E".
Il sound introdotto da Koto e Cyber People, e affinato da progetti quali Laserdance, Proxyon, Rygar, ma anche Synthech ed altri di fine anni 80, è considerato il punto di riferimento della spacesynth dei primi anni, su cui in seguito si sviluppò il genere e su cui si basarono, e tutt'oggi si basano, gli artisti che compongono musica spacesynth.
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