Trexenta: differenze tra le versioni
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Annullata la modifica 83442334 di 151.35.42.254 (discussione) |
m Bot: sistemo sezione sulle origini del nome (v. discussione) |
||
Riga 33:
===Territorio===
Si estende su una superficie di circa {{m|412,4|k|m2}} di un più vasto territorio prevalentemente collinare nella parte orientale e più pianeggiante verso ovest.
Il toponimo Trexenta potrebbe derivare dal plurale neutro latino "trecenta", ad indicare forse qualche misura agricola (per esempio ''trecenta iugera'', equivalente a circa 75 ettari, o a qualche altra misura maggiore) o l'esistenza di trecento entità (per esempio granai, aziende agricole, fortezze o altro). Il nome Trexenta ricorda i trenta o trecento villaggi che la leggenda dice la popolassero nei tempi antichi e della maggior parte dei quali si è perso anche il nome, ma di molti dei quali restano testimonianze, fino alla grande crisi demografica del 1300, quando diversi centri furono effettivamente abbandonati. Quelli che oggi rimangono presentano il tipico aspetto dei centri agricoli del Sud della Sardegna.<ref>Antioco Piseddu, ''Senorbì: note per una storia'' e in particolare [[Giulio Angioni]], la voce ''Trexenta'' cit., ora anche in [[Giulio Angioni]], ''Il dito alzato'', Palermo, Sellerio, 2012, pp. 171-173</ref>.▼
==Storia==
I più antichi insediamenti nella regione risalgono alla [[preistoria]]<ref>Silvestro Ghiani, ''La Trexenta antica'', Comune di Guasila, 2000</ref>, ne è testimonianza il [[nuraghe]] Piscu di Suelli.<br />
Nel [[medioevo]] il distretto di Trexenta faceva parte del [[regno di Calari]], uno dei [[giudicati]] della Sardegna.
▲=== Origine del nome ===
▲Il toponimo Trexenta potrebbe derivare dal plurale neutro latino "trecenta", ad indicare forse qualche misura agricola (per esempio ''trecenta iugera'', equivalente a circa 75 ettari, o a qualche altra misura maggiore) o l'esistenza di trecento entità (per esempio granai, aziende agricole, fortezze o altro). Il nome Trexenta ricorda i trenta o trecento villaggi che la leggenda dice la popolassero nei tempi antichi e della maggior parte dei quali si è perso anche il nome, ma di molti dei quali restano testimonianze, fino alla grande crisi demografica del 1300, quando diversi centri furono effettivamente abbandonati. Quelli che oggi rimangono presentano il tipico aspetto dei centri agricoli del Sud della Sardegna.<ref>Antioco Piseddu, ''Senorbì: note per una storia'' e in particolare [[Giulio Angioni]], la voce ''Trexenta'' cit., ora anche in [[Giulio Angioni]], ''Il dito alzato'', Palermo, Sellerio, 2012, pp. 171-173</ref>.
==Economia==
| |||