Utente:Leonardo Formica/Sandbox: differenze tra le versioni

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L'opera nasce grazie alla raccolta di storie tramandate oralmente nella tradizione per intere generazioni. Esistono numerose versioni delle storie; si pensa che le prime versioni fossero interamente in versi ma che con l'andare del tempo si sia dato maggiore spazio ad opere in versi e prosa, essendo stata l'opera influenzata dalla cultura islamica.
 
Sono state proposte numerose date per trovare quella giusta risalente alla prima opera scritta. Geoffrey Lewis sostiene che la stesura del testo risalga ai primi anni del 15° secolo e che raccolga due gruppi di storie: quelle che raccontano delle guerre tra i Turcomanni e i loro nemici (Peceneghi e Qipchaq) e quelle che parlano delle campagne militari degli Aq Qoyunlu del 14° secolo; l'ipotesi che l'opera risalga a queste date è sostenuta anche da Cemal Kafadar, docente di lingua turca all'università di Harvard, il quale sostiene che "l'autore elogia sia gli Aq Qoyunlu che gli ottomani".
 
. Stanford Jay Shaw sostiene invece che l'opera sia databile al 14° secolo. Altri studiosi sono invece indecisi su più opzioni, come il professor Michael E. Meeker, il quale sostiene che la versione orale delle storie non sia più antica del 13° secolo, mentre che la versione scritta sia del 15° secolo. <ref>Di certo si tratta di una data che parte almeno dal XV secolo: considerato che l'autore elogia entrambe le fazioni, si tratta evidentemente di qualcuno che vive al confine dei possedimenti dei due regni e durante il governo di Uzun Hassan (1466-1478). Geoffrey Lewis data la composizione dell'opera ai primi anni del XV secolo.</ref> Quel che è certo è che la storia numero 8 esisteva già nel 14° secolo nella tradizione scritta araba: si tratta della storia ''Durar al-Tijan'', scritta in Egitto tra il 1309 e il 1340, e mai pubblicata.
 
Datare precisamente il libro è impossibile a causa della natura nomade delle popolazioni turche, tra le quali le storie venivano tramandate grazie alla tradizione orale. A causa di ciò, è anche impossibile trovarne un autore autentico, essendo le storie state narrate da molti, ognuno col proprio stile e le proprie variazioni. Alcuni tra i più autorevoli esperti di narrativa turca antica e racconti turchi, quali Vasily Bartold e Geoffrey Lewis, sostengono che il ''Libro di Dede Korkut'' ha molti aspetti caratteristici della lingua Azeri, dialetto turco parlato in Azerbaijan.