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== Biografia ==
Uno dei maggiori esponenti della letteratura di epoca Meiji, nacque a Ota, nell'attuale prefettura di Gifu. Fin da giovane frequentò spesso i teatri di Kabuki della vicina città di Nagoya. Durante l'adolescenza inoltre studiò inglese in varie accademie, avvicinandosi alla letteratura occidentale, e a numerosi romanzi e opere di poesia. Nel 1878 si iscrisse all'università di Tokyo, dove studiò legge e letteratura. Qui ebbe l'occasione di approfondire gli studi compiuti negli anni precedenti, in particolare su ''La sposa di Lammermoor'' di [[Sir Walter Scott]], di cui pubblicò una traduzione in giapponese nel 1880. Nel 1883, dopo la laurea, cominciò a lavorare prima come assistente e poi come professore all'università Waseda, affermandosi come una delle maggiori figure della critica letteraria dell'epoca.<ref name=":1">{{Cita libro|autore=Morton, Leith|titolo=The Alien Within: Representations of the Exotic in Twentieth-Century Japanese Literature|anno=2009|editore=University of Hawai'i Press|città=Honolulu|p=15-16|pp=|OCLC=436459101|ISBN=}}</ref> In questo periodo continuò la sua opera completando la traduzione delle opere teatrali di [[William Shakespeare|William Shakespeare,]] messe in scena nel linguaggio classico del teatro kabuki<ref>{{Cita libro|autore=Brandon, James R. e Martin Banham|titolo=The Cambridge guide to Asian theatre|anno=1993|editore=Cambridge University Press|città=Cambridge [England]|p=565|OCLC=27677969}}</ref>. Nello stesso periodo fondò e contribuì alla pubblicazione del periodico ''[[Waseda bungaku|Waseda Bungaku]]'', dal 1891 al 1898. nel 1889 annunciò la sua decisione di abbandoare la stesura di romanzi e dedicarsi esclusivamente alla traduzione e alle opere teatrali.<ref name=":1" />
Nel 1885 pubblicò la sua maggiore opera di critica letteraria, ''Shōsetsu Shinzui'' (L'essenza del romanzo) contribuendo a modificare la considerazione che il pubblico giapponese dell'epoca aveva nei confronti dei romanzi e dei drammi teatrali. Tsubouchi propose un atteggiamento radicalmente diverso dal precedente verso queste forme letterarie: elevò la fiction del romanzo allo stesso livello artistico della poesia e della musica, presentandola come un'attività degna degli intellettuali. Già dal capitolo introduttivo dell'opera viene espresso chiaramente che il romanzo è arte, e che come tale non richiede altra giustificazione che la propria pura esistenza. La sua critica si rivolse in particolare al ''gesaku'' di epoca Edo, una letteratura generalmente priva di una trama compatta e con una minima caratterizzazione dei personaggi, e che aveva alla propria base l'idea che la funzione principale delle storie narrate fosse offrire al pubblico una guida morale. Tsubouchi invece respinse decisamente quest'idea sottolineando come quella del romanzo è un'arte il cui scopo non è elevare lo spirito o "incoraggiare la virtù e punire il vizio" (勧善懲悪, ''kanzen chōaku''), ma ritrarre la vita e i sentimenti umani (人情世態 ''ninjō setai''). Qualunque insegnamento il lettore possa trarre dal romanzo sarà esclusivamente incidentale e non intenzione dell'autore, che anzi nel descrivere i suoi personaggi e le loro vicende dovrà limitarsi a rispecchiare la vita reale.<ref name=":0">{{Cita libro|autore=Luisa Bienati|autore2=Paola Scrolavezza|titolo=La narrativa giapponese moderna e contemporanea|anno=2009|editore=Marsilio Editori|città=Venezia|p=|pp=33|OCLC=800010323|ISBN=}}</ref>
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