Bruno Franceschini: differenze tra le versioni

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Alcuni aspetti dell'azione ancora oggi sono oggetto di dubbio storico, ma sembra che gli austriaci attendessero gli italiani e alla fine li circondassero, inziando, subito dopo averli fatti prigionieri, a chiedere loro dov'era Cesare Battisti. Gli austriaci alla fine identificarono il deputato trentino e fu a questo punto che il cadetto Bruno Franceschini con quattro uomini si avvicinò e chiese all'ufficiale prigioniero la pistola. Al rifiuto di Battisti ''il rinnegato Franceschini tace, evidentemente imbarazzato, poi gli chiede il binocolo'' (citazione da Gianni Pieropan).<ref>{{Cita|Cesare Veronesi|pp.94-96}}</ref>
 
Secondo una versione austriaca quindi il cadetto Franceschini, quando venne fatto prigioniero Battisti, era l'unico ufficiale in servizio che parlasse la lingua italiana, e il suo ruolo in tutta la vicenda si limitò al suo ''riconoscimento ufficiale''. A denunciare l'irredentista sarebbero stati i suoi stessi soldati, e non Franceschini, accusato quindi ingiustamente mentre stava solo svolgendo il suo dovere come militare al servizio dell'Austria.<ref>{{Cita|Cesare Veronesi|p.98}}</ref>
VenneIn seguito venne ferito in un combattimento e passòtrascorse l'ultima fase del conflitto all'ospedale militare di [[Vienna]].
 
==Dopo la prima guerra mondiale==