Amianto: differenze tra le versioni

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Una fibra di amianto è 1300 volte più sottile di un capello umano.<ref>Assoamianto. [http://www.assoamianto.it/amianto.htm ''Il minerale amianto'']. Verificato 11-02-08.</ref> Non esiste una soglia di rischio al di sotto della quale la concentrazione di fibre di amianto nell'aria non sia pericolosa: un'esposizione prolungata nel tempo o a elevate quantità aumenta significativamente le probabilità di contrarne le patologie associate.<ref name="AIRC-Tumore pomonone"/>
 
L'amianto è stato utilizzato fino agli [[Anni 1980|anni ottanta]] per la [[coibentazione]] di edifici, tetti, navi (ad esempio le portaerei [[Classe Clemenceau (portaerei)|classe Clemenceau]]), treni; come materiale da costruzione per l'edilizia sotto forma di composito fibro-cementizio (noto anche con il nome commerciale [[Eternit]]) utilizzato per fabbricare tegole, pavimenti, tubazioni, vernici, canne fumarie, ede inoltre nelle tute dei vigili del fuoco, nelle auto (vernici, parti meccaniche, materiali d'attrito per i freni di veicoli, guarnizioni), ma anche per la fabbricazione di corde, plastica e cartoni. Inoltre, la polvere di amianto è stata largamente utilizzata come coadiuvante nella filtrazione dei [[Vino|vini]].<ref>Assoamianto. [http://www.assoamianto.it/utilizzo_dell.htm ''Impieghi dell'amianto'']. Verificato 11-02-08.</ref><br />Altro uso diffuso era come componente dei ripiani di fondo dei forni per la panificazione.
 
LaIl primaprimo nazionepaese al mondo a usare cautele contro la natura cancerogena dell'amianto tramite condotti di ventilazione e canali di sfogo fu il [[Regno Unito]] nel 1930 a seguito di pionieristici studi medici che dimostrarono il rapporto diretto tra utilizzo di amianto e tumori.<ref>{{cita web|url=http://www.cancer.org/Cancer/CancerCauses/OtherCarcinogens/Pollution/asbestos?sitearea=PED|titolo=Asbesto e rischio di cancro|lingua=en|accesso=25 gennaio 2015}}</ref> Nel [[1943]] la [[Germania]] fu lail primaprimo nazionepaese a riconoscere il [[carcinoma polmonare|cancro al polmone]] e il [[mesotelioma]] come conseguenza dell'inalazione di asbesto e a prevedere un risarcimento per i lavoratori colpiti<ref>[http://www.adl.org/braun/dim_14_1_nazi_med.asp Nazi Medicine and Public Health Policy<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>. Il primo stato a bandire l'amianto fu l'Islanda nel 1983 e attualmente oltre 50 paesi nel mondo hanno bandito l'amianto<ref>{{Cita pubblicazione|cognome=Collegium Ramazzini|data=2016-01-01|titolo=The 18th Collegium Ramazzini statement: The global health dimensions of asbestos and asbestos-related diseases|rivista=Scandinavian Journal of Work, Environment & Health|volume=42|numero=1|pp=86–90|accesso=2016-10-12|doi=10.5271/sjweh.3541|url=https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/26686520}}</ref>.
 
== Divieto d'uso in Italia ==
La produzione e lavorazione dell'amianto è fuori legge in [[Italia]] dal [[1992]], compresa la vendita<ref>[http://www.ispesl.it/dml/leo/download/CatalogoSettorReNaM_III_Rapporto.pdf Catalogo dell'uso di amianto in comparti produttivi, macchinari, impianti.]</ref>. La [[legge ordinaria|legge]] n. 257 del 1992,<ref>Pubblicata in Suppl. Ord. n. 64 alla [[Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana|Gazz. Uff.]] n. 87, Serie Generale, Parte Prima del 13.4.92.</ref> oltre a stabilire termini e procedure per la dismissione delle attività inerenti all'estrazione e la lavorazione dell'asbesto, è stata la prima ada occuparsi anche dei lavoratori esposti all'amianto. All'art. 13 essa ha introdotto diversi benefici consistenti sostanzialmente in una rivalutazione contributiva del 50% ai fini [[pensione di anzianità|pensionistici]] dei periodi lavorativi comportanti un'esposizione al minerale nocivo. In particolare, tale beneficio è stato previsto: per i lavoratori di cave e miniere di amianto, a prescindere dalla durata dell'esposizione (comma 6); per i lavoratori che abbiano contratto una [[malattia professionale]] asbesto-correlata in riferimento al periodo di comprovata esposizione (comma 7); per tutti i lavoratori che siano stati esposti per un periodo superiore ai 10 anni (comma 8).
[[File:Eternit 5.jpg|thumb|Un capanno con tetto di [[Eternit]]]]
In seguito alla normativa indicata, nel [[1995]] venne stabilita una procedura amministrativa che vedeva coinvolto l'[[INAIL]] per l'accertamento dei presupposti di legge per il riconoscimento dei predetti benefici previdenziali. In particolare, l'INAIL procedeva all'accertamento dei rischi presso lo stabilimento del datore di lavoro tramite professionisti interni inquadrati nella CONTARP (Consulenza Tecnica Accertamento Rischi e Prevenzione); sulla base degli accertamenti di esposizione e dei curricula professionali dei lavoratori, venivano quindi rilasciati agli stessi gli attestati dell'eventuale periodo di avvenuta esposizione all'amianto. Tale procedura è stata sostanzialmente confermata con [[decreto interministeriale]] del 27 ottobre [[2004]], adottato ai sensi dell'art. 47 della legge n. 326 del [[2003]], che ha anche ridotto la rivalutazione contributiva al 25%, e stabilito che il beneficio è utile solo ai fini della misura della pensione e non più, quindi, anche per la maturazione del diritto. Prima degli [[Anni 1980|anni ottanta]], tuttavia, i curricula non erano archiviabili in formato digitale, e nel settore marittimo il cambio di bandiera di molte compagnie è stato causa di difficoltà nel recuperare gli attestati di servizio; inoltre, con la rottamazione delle navi finivano al macero anche gli archivi.{{citazione necessaria}}
 
In assenza di un parere rilasciato dai professionisti INAIL, il singolo lavoratore può però incontrare serie difficoltà nel documentare in sede amministrativa la propria esposizione all'amianto, dovendo pertanto ricorrere spesso ada un accertamento giudiziale. Tuttavia, per effetto delle modifiche introdotte dalla citata legge n. 326 del 2003, la domanda all'INAIL per il rilascio dell'attestato è stata sottoposta ada un termine di [[decadenza]] di 180 giorni decorrenti dall'entrata in vigore del citato decreto interministeriale del 27 ottobre 2004, scaduto inutilmente il quale l'[[azione (diritto)|azione giudiziaria]] non èera più proponibile.
 
== Valori limite. ''Attenzione: questi valori devono essere aggiornati con quelli previsti dall'art. 59-decies del D. Lgs. n. 257/2006, che ha abrogato il D. Lgs. n. 277/1991.'' ==
== Valori limite ==
Valori limite previsti dalla legislazione italiana per gli ambienti di lavoro.