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# '''Le conoscenze di Dede Korkut''':
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<u>Korkut è la figura chiave</u> dell'intera raccolta; si presenta come un anziano che attraversa le varie storie dando consigli e dettando morale. Solitamente appare alla fine dei racconti, come a chiuderne definitivamente le vicende. Korkut è colui che compone e canta le storie, come un menestrello, accompagnato dal suo strumento musicale, un liuto.<ref>{{Cita web|url=http://www.acarindex.com/dosyalar/makale/acarindex-1423871753.pdf|titolo=The Book of Dede Korkut|autore=Eleonora Babayeva}}</ref>
Korkut attraversa le storie come un bardo che racconta le gesta delle genti turche, <u>dalla loro realtà nomade alla progressiva sedentarizzazione</u>. Ma Korkut rappresenta solo la voce narrante che lega come un filo invisibile storie lontane tra loro anche di molti anni, attraversando con le vicende narrate molte generazioni. E' plausibile che le storie siano state narrate da molti autori e che siano poi state raccolte in un'opera unitaria, con la figura di Korkut che ha il ruolo di bardo, cui è destinato il compito di tramandare le gesta dei turchi ''oghuzi''. <ref>{{Cita web|url=http://www.acarindex.com/dosyalar/makale/acarindex-1423871753.pdf|titolo=The Book of Dede Korkut|autore=Eleonora Babayeva|p=140}}</ref>
Sono state proposte numerose datazioni per quest'opera. Geoffrey Lewis sostiene che la stesura del testo risalirebbe ai primi anni del XV secolo<ref>{{Cita libro|autore=Cemal Kafadar|titolo=Between Two Worlds: the Construction of the Ottoman State|anno=1996|editore=University of California Press|città=Berkeley|lingua=inglese|p=|pp=|OCLC=42628589|ISBN=}}</ref> e raccoglierebbe due gruppi di storie: quelle che raccontano delle guerre tra i Turcomanni e i loro nemici (Peceneghi e Qipchaq) e quelle che parlano delle campagne militari degli Aq Qoyunlu nel XIV secolo; l'ipotesi che l'opera risalga a queste date è sostenuta anche da Cemal Kafadar, docente di lingua turca all'università di Harvard, il quale sostiene che "l'autore elogia sia gli Aq Qoyunlu che gli ottomani". '''(MANCA FONTE)''' ▼
E' chiaro il tentativo di conciliare antiche credenze (sciamanesimo) e nuova religione (islam) attraverso la figura di questo vecchio saggio, che svolge l'importante ruolo di consigliere. Sono molti i riferimenti a elementi naturali (Korkut paragona un grande Khan ''oghuzo'' alla punta dell'ala di un uccello), tipici del panorama sciamanico, subito seguiti da invocazioni all'unico Dio (Korkut chiede a Dio di proteggere le anime del padre e della madre del Khan).<ref>{{Cita web|url=http://www.acarindex.com/dosyalar/makale/acarindex-1423871753.pdf|titolo=The Book of Dede Korkut|autore=Eleonora Babayeva|p=142}}</ref>
Se Stanford Jay Shaw colloca la scrittura dell'opera nel XIV secolo, altri studiosi sono invece indecisi tra più opzioni: il professor Michael E. Meeker sostiene che la versione orale delle storie non sia più antica del XIII secolo, e quella scritta del XV secolo '''(MANCA FONTE)'''. Si può sostenere per certo che la storia numero 8 esistesse già nel XIV secolo nella tradizione scritta araba: si tratta della storia ''Durar al-Tijan'', scritta in Egitto tra il 1309 e il 1340, e mai pubblicata. '''(MANCA FONTE)''' ▼
Korkut svolge anche il ruolo di protettore della tradizione attraverso la divulgazione di informazioni per via orale: il susseguirsi degli avvenimenti nelle storie segue infatti il classico stile di trasmissione orale di una storia, che viene recitata davanti a un pubblico che ripeterà precisamente gli avvenimenti come li ha sentiti dal bardo che li ha elencati.<ref>{{Cita web|url=http://www.acarindex.com/dosyalar/makale/acarindex-1423871753.pdf|titolo=The Book of Dede Korkut|autore=Eleonora Babayeva|pp=143-144}}</ref>
== Datazione dell'opera ==
▲Sono state proposte numerose datazioni per quest'opera. Geoffrey Lewis sostiene che la stesura del testo risalirebbe ai primi anni del XV secolo
▲Se Stanford Jay Shaw colloca la scrittura dell'opera nel XIV secolo, altri studiosi sono invece indecisi tra più opzioni: il professor Michael E. Meeker sostiene che la versione orale delle storie non sia più antica del XIII secolo, e quella scritta del XV secolo<ref>{{Cita
Datare precisamente il libro è impossibile a causa della natura nomade delle popolazioni turche, all'interno delle quali le storie venivano tramandate oralmente. A causa di ciò, è anche impossibile trovarne un autore autentico, essendo le storie state narrate da molti, ognuno col proprio stile e le proprie variazioni. Alcuni tra i più autorevoli esperti di narrativa turca antica e racconti turchi, quali Vasily Bartold e Geoffrey Lewis, sostengono che il ''Libro di Dede Korkut'' ha molti aspetti caratteristici della lingua Azeri, dialetto turco parlato in [[Azerbaigian|Azerbaijan]].<ref>{{cita|Lewis|1974}}, pp. 20-22 </ref>
=== Storia del manoscritto ===
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Le vicende narrate nel libro vennero tramandaei a lungo nella tradizione orale prima di essere impresse su carta, in prosa ornata di passaggi poetici. Una recente ricerca condotta da studenti turchi rivela che esiste una variante turcomanna dell'opera, contenente ben sedici storie, che sarebbe stata trascritta e pubblicata nel 1998.<ref>{{Cita pubblicazione|autore=Melek Erdem|anno=2005|titolo=On the Connection with the Manuscripts of Turkmenistan Variant of Dede Korkut Epics|rivista=Journal of Modern Turkish Studies|volume=|numero=|pp=158-188|lingua=inglese}}</ref>
== Il ''Libro di Dede Korkut'' nell'Unione Sovietica ==
Molti dei luoghi descritti nel ''Libro di Dede Korkut'' fanno parte del territori che componevano l'[[Unione Sovietica]], paese nel quale fino alla prima metà del XX secolo gli studi sull'epica turca non ricevettero grande interesse. Lo storico turco Hasan Bülent Paksoy sostiene che dopo l'ascesa di [[Iosif Stalin|Stalin]] si sarebbe instaurato un vero e proprio tabù sulla storia e sulla cultura legate alla [[turcologia]] definendo tale omissione un "assalto ideologico". Le prime stampe del ''Libro di Dede Korkut'' in Russia sono datate 1939 e 1950, anni dopo i quali si sviluppò la condanna ufficiale dei Dastan dell'Asia Centrale.<ref name=":0">{{Cita pubblicazione|autore=H.B.Paksoy|anno=1990|titolo=Introduction to Dede Korkut|rivista=Soviet Anthropology and Archeology|volume=29|numero=1|lingua=inglese|url=http://aton.ttu.edu/Introduction_to_DEDE_KORKUT.asp}}</ref>
Tuttavia, si pubblicarono alcuni ''dastan'' come Alpamysh, pubblicato dal 1957. I ''dastan'' pubblicati erano privi della condanna morale persino nella ''Grande Enciclopedia Russa''. Alcuni problemi si verificarono con la ripubblicazione del ''Libro di Dede Korkut'' nel 1985 in [[lingua azera]], accettata solamente nel 1988.<ref>{{Cita web|url=http://aton.ttu.edu/Introduction_to_DEDE_KORKUT.asp|titolo=Archive of Turkish Oral Narrative •• Türk Öykürleri Sandığı|sito=aton.ttu.edu|accesso=2016-12-13}}</ref>
==Celebrazioni UNESCO==
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