Aritomo Gotō: differenze tra le versioni

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A metà aprile gli stati maggiori dell'esercito e della marina accettarono l'esecuzione dell'[[operazione Mo]], volta a occupare [[Port Moresby]], [[Tulagi]] nelle Salomone, le [[isole Louisiade]] all'estremità orientale della Nuova Guinea e affidata alla 4ª Flotta; Gotō fu incaricato della difesa a distanza delle tre distinte formazioni e alla 6ª Divisione incrociatori furono sottoposti la [[Portaerei|portaerei leggera]] ''[[Shoho]]'' e il cacciatorpediniere ''[[Sazanami]]''. Più precisamente, Gotō rimase con gli incrociatori nella zona della [[Nuova Georgia]], in modo da poter intervenire in aiuto sia del convoglio di trasporti diretto a Port Moresby (contrammiraglio [[Sadamichi Kajioka]]), sia della formazione inviata a Tulagi (contrammiraglio [[Kiyohide Shima]]). Al contrario la ''Shoho'', scortata dal ''Sazanami'', doveva garantire dapprima la copertura aerea all'attacco a Tulagi e raggiungere il convoglio di trasporti. Infine dalla base di Truk l'[[ammiraglio]] [[Isoroku Yamamoto]] inviò una flotta da combattimento comprendente le portaerei ''[[Shokaku]]'', ''[[Zuikaku]]'', la 5ª Divisione incrociatori ({{nave||Myoko|incrociatore|2}}, {{nave||Haguro|incrociatore|2}}) e sei cacciatorpediniere, volta a controbattere qualsiasi intervento delle portaerei statunitensi e comandata dal viceammiraglio [[Takeo Takagi]].<ref>{{Cita|Dull 1978|p. 118}}.</ref> Il 30 aprile l'operazione Mo prese avvio e truppe giapponesi sbarcarono il 2 su Tulagi, subendo però tre incursioni aeree lanciate da una parte della Task force 17 del contrammiraglio [[Frank Fletcher]], proveniente dalle [[Nuove Ebridi]] e forte di due portaerei ({{nave|USS|Lexington|CV-2|6}}, {{nave|USS|Yorktown|CV-5|6}}); mentre Takagi tentava di agganciare la squadra americana, Gotō sino alle [[isole Shortland]], poi (visto che Tulagi era stata presa e non si erano più verificati attacchi) deviò verso ovest e alla sera del 5 maggio riunì la 6ª Divisione alla ''Shoho'' 90 miglia a nord-est delle [[isole Deboyne]], allo scopo di dare supporto diretto al convoglio d'invasione in rotta per Port Moresby. Il giorno seguente, alle 10:30, fu però scoperto a sud di Bougainville da quattro bombardieri [[Boeing B-17 Flying Fortress]], che attaccarono senza risultati la portaerei: Gotō, sebbene preoccupato di essere stato individuato e, con lui, il gruppo di trasporti, ebbe dal viceammiraglio Inoue l'ordine di proseguire. Alle 06:30 del 7 maggio, arrivato in prossimità dell'isola [[Woodlark]], fece lanciare cinque apparecchi dalla ''Shoho'' per rendere più sicuro il transito attraverso le Louisiade verso ovest.<ref>{{Cita|Millot 2002|pp. 185, 188-192}}; {{Cita|Dull 1978|pp. 124-125}}.</ref>
 
Mezz'ora dopo Gotō, che stava per doppiare l'isola di [[Misima]], fu informato che la Task force 17 non era molto distante dalle Louisiade ed ebbe ordine di ripiegare momentaneamente verso nord; il contrammiraglio decise quindi di attaccare le unità nemiche con tutti gli aerei della ''Shoho''.<ref name=D125>{{Cita|Dull 1978|p. 125}}.</ref> Tuttavia era troppo tardi, perché alle 08:15 circa un apparecchio della ''Yorktown'' sorvolò la squadra di Gotō e segnalò erroneamente due portaerei; il contrammiraglio Fletcher inviò dunque 93 velivoli – in maggioranza aerosiluranti [[Douglas TBD Devastator]] e bombardieri in picchiata [[Douglas SBD Dauntless]] – e alle 11:00 circa essi iniziarono un risoluto attacco, poco contrastato dalla debole contraerea. Sembra infatti che Gotō si trovasse con la 6ª Divisione troppo distante dalla ''Shoho'', che poté contare solo sui propri cannoni, sui caccia [[Mitsubishi A6M]] che era riuscita a far decollare e sul ''Sazanami'': il numero degli attaccanti ne soverchiò la difesa, in mezz'ora fu demolita da numerose bombe e siluri e affondò rapidamente.<ref name=combinedfleet.com/><ref>{{Cita|Millot 2002|pp. 194, 196-197}}.</ref><ref name=combinedfleet.com/> Colpito dal disastro e dalla subitaneità dell'incursione, Gotō ritenne opportuno allontanarsi verso nord-est e infine tornare a Rabaul, dopo aver appreso che il viceammiraglio Inōe, alle ore 09:00, aveva richiamato alla base il convoglio d'invasione, poiché la sua rotta (passante per il "canale Jomard" nelle Louisiade) continuava a essere sbarrata da un gruppo di incrociatori alleati.<ref>{{Cita|Millot 2002|p. 195}}.</ref> Egli, comunque, inviò una parte degli [[Idrovolante|idrovolanti]] in dotazione agli incrociatori alle Deboyne, per irrobustire il gruppo aereo della [[Nave appoggio idrovolanti|nave appoggio]] ''[[Kamikawa Maru]]'' lì ancoratasi, dopodiché non ebbe più parte nella battaglia.<ref name=D125/> Le sorti del complesso scontro furono decise il giorno seguente, 8 maggio, quando le opposte flotte di portaerei si localizzarono e si attaccarono reciprocamente. La ''Lexington'', gravemente colpita, dovette essere affondata, mentre la ''Shokaku'' e la ''Zuikaku'' riguadagnarono i porti giapponesi, la prima però con pesanti devastazioni e la seconda quasi sprovvista di velivoli.
 
Gotō coprì il ripiegamento delle portaerei e il 9 maggio, su ordine dell'[[ammiraglio]] [[Isoroku Yamamoto]], si unì a parte della formazione del viceammiraglio Takagi per cercare presunte navi statunitensi in avaria: in realtà i rapporti degli aviatori erano confusi ed esagerati e perciò l'11, saputo che un'altra squadra statunitense si trovava a est delle Salomone, Inōe richiamò tutte le unità.<ref>{{Cita|Millot 2002|p. 206}}.</ref>
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== Note ==
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== Bibliografia ==