King Kong (film 1933): differenze tra le versioni

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=== Effetti speciali ===
[[File:King Kong (1933), Brontosaur.jpeg|thumb|Lo scheletro snodabile del [[brontosauro]] usato nel film ed ancora oggi conservato al Museo dei Dinosauri a [[Balnding]], [[Utah]].]]
Nella realtà, Kong era un pupazzo articolato (non un uomo travestito da scimmia) alto circa 45 centimetri, con uno scheletro di acciaio ricoperto di lattice e pelliccia di coniglio.<ref name="Fantafilm" /> Fu filmato, immagine per immagine, da Willis O'Brien e dalla sua équipe, su dei plastici rappresentanti la giungla e la città di New York, nelle cui riprese in tali ambientazioni furono usati dei pupazzi di Kong di diversa grandezza rispettiva di sei e otto metri.<ref>Antonello Sarno, ''Il cinema dell'orrore'', Tascabili Economici Newton/Enciclopedia tascabile</ref> La tecnica del passo uno era già utilizzata da più di un decennio, ma O'Brien e gli altri tecnici degli effetti speciali hanno saputo miscelarla per la prima volta con altre tecniche, come la [[retroproiezione]] e la [[proiezione miniaturizzata]], per mettere gli attori in scene mai viste prima. Oltre a queste due tecniche, O'Brien ne utilizzò una terza, consistente nel filmare gli attori davanti ad uno [[Blue screen|schermo blu]], che permetteva in seguito di inserirli in altre scene. Questa tecnica sarebbe stata utilizzata nella maggior parte dei film di questo genere, fino all'apparizione degli effetti digitali negli anni novanta.