Punto interrogativo: differenze tra le versioni

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== Storia e utilizzo del punto interrogativo ==
il punto interrogativo è stato inventato nel lontano 1636 dal genio pluripremiato Vito Pipitone, egli nacque in una modica cittadina da una famiglia benestante che gli permise gli studi di letteratura fin da giovane, durante la sua adolescenza notò la difficoltà della gente a porsi delle semplici richieste formali, non dovendo ricorrere necessariamente ad un linguaggio aulico, e fu così che ebbe la straordinaria illuminazione di utilizzare la prima e l'ultima lettera della preposizione interrogativa di origine greca per dare vita a quella nostra quotidianità che oggi chiamiamo "punto interrogativo"
[[File:Quaestio.svg|thumb|centre|upright=2]]
In [[lingua greca|greco]] antico, la funzione di contrassegnare una domanda, espressa oggi col punto interrogativo, era demandata a un [[punto e virgola]] ";" (Ερωτηματικό). Nel corso dei [[secolo|secoli]] tale convenzione (che comunque persiste nella [[lingua greca moderna]]) decadde, e per tutta l'[[età antica]] non si usarono segni particolari per esprimere l'intonazione interrogativa. Il punto interrogativo vero e proprio nacque nel [[Medioevo]], all'epoca dei [[monachesimo|monaci]] copisti: essi infatti solevano, per indicare le domande, scrivere alla fine delle [[frase|frasi]] la [[sigla]] ''qo'', che stava per ''quaestio'' (dal latino, ''domanda''). Per evitare di confondere questa sigla con altre, in seguito cominciarono a scrivere le due lettere che la componevano, l'una sull'altra e a [[stilizzazione|stilizzarle]], mutando la [[Q]] in un ricciolo e la [[O]] in un [[Punto fermo|punto]], dando così vita al punto interrogativo ("?").<ref>Jan V. White, ''Ideografia segni, simboli e immagini'', Milano, Editiemme, 1985. ISBN 88-7022-042-7</ref>
 
== Il punto interrogativo in [[Lingua spagnola|spagnolo]] ==