== Monumenti e luoghi d'interesse ==
[[File:CristoRedentoreMaratea.jpg|thumb |265px|upright|La [[Statua del Redentore (Maratea)|Statua del Redentore ]].]] ▼
=== Architetture religiose ===
==== [[Statua del Redentore (Maratea)|Statua del Redentore]] ==== ▼
{{vedi anche|Chiese di Maratea}} ▼
{{vedi anche|Statua del Redentore (Maratea)}}
Per le sue numerose [[chiesa (architettura)|chiese]], [[cappella|cappelle]] e [[monasteri]], Maratea è detta anche la ''città delle 44 chiese''. ▼
Si trova sulla vetta più alta del [[Monte San Biagio (Maratea)|monte San Biagio]], sovrastante il [[centro storico]] di Maratea. È stata completata nel [[1965]], con un impasto di cemento misto a [[marmo di Carrara]], da [[Bruno Innocenti]], scultore fiorentino, su idea di [[Stefano Rivetti di Val Cervo|Stefano Rivetti]]. Con i suoi 22 metri di altezza circa, è la statua più alta d'Italia e la sessantaseiesima più alta del mondo, nonché il più famoso monumento di Maratea. Raffigura il [[Gesù|Cristo Redentore]], dopo la [[Resurrezione]], in una iconografia molto distante da quella tradizionale. In più, un particolare effetto ottico fa sì che osservandola da lontano pare guardare il mare, mentre invece ha lo sguardo rivolto verso i monti della Lucania.▼
Costruite in epoche e stili diversi, molte di esse rappresentano un notevole patrimonio artistico-religioso.
[[File:Sanit Blaise Basilica.jpg|left|thumb|La Basilica di San Biagio]] ▼
;[[Basilica di San Biagio (Maratea)|Basilica di San Biagio]]
:È il [[santuario]] del [[santo|santo patrono]], si trova in cima al ''monte San Biagio'', dove sorgono i resti dell'antica Maratea, che i marateoti chiamano popolarmente il ''Castello''. Il 10 agosto [[1940]] fu elevato a [[Basilica|Basilica Pontificia]]. La tradizione vuole che la chiesa sia sorta su un antico [[tempio]] dedicato alla dea [[Minerva]]<ref>{{cita|Damiano|pag. 132}}</ref>. La chiesa fu originariamente intitolata alla [[Madonna delle Grazie]]<ref>{{cita|Damiano|pag. 133}}</ref>, ma quando nel [[732]] ricevette le reliquie di [[San Biagio vescovo e martire|San Biagio]] divenne il santuario del santo<ref>{{cita|Iannini|pag. 197}}</ref>. Niente di certo si conosce dell'aspetto originale della chiesa, che probabilmente consisteva in principio solo dell'attuale [[presbiterio]]<ref>{{cita|Cernicchiaro|pag. 100}}</ref>. Nel [[XVI secolo]] la chiesa subì alcuni lavori di restauro<ref>{{cita|Cernicchiaro & Perretti|pag. 114}}</ref>. Nel [[1618]] venne costruita la ''regia cappella'' che custodisce le reliquie e la [[statua]] del santo<ref>{{cita|Cernicchiaro & Perretti|pagg. 114-115}}</ref>. Nel [[1620]] la chiesa subì nuovi lavori di restauro e probabile ampliamento, portato definitivamente a termine nel [[XVIII secolo]], quando assunse l'attuale dimensioni<ref>{{cita|D'Alitti|pag. 56}}</ref>. Nel [[1741]] fu costruito il [[campanile]]<ref>{{cita|Iannini|pagg. 150-151}}</ref>. Nel [[1878]] il parroco Buraglia abbellì ancora la chiesa e la ''regia cappella''<ref name="cita|Damiano|pag. 137">{{cita|Damiano|pag. 137}}</ref>. Tra il [[1963]] e il [[1969]] è stata totalmente ristrutturata nel tentativo di riportare la struttura all'aspetto originale, spogliando la chiesa di tutti gli abbellimenti e le decorazioni, che sono stati parzialmente ricollocati a partire dal [[1978]]<ref>{{cita|Cernicchiaro|pag. 101}}</ref>. Nella facciata principale si nota una [[statua]] in marmo del [[XVIII secolo]] raffigurante [[San Biagio vescovo e martire|San Biagio]], ubicata nella nicchia al centro del timpano. Come la maggior parte delle chiese marateote, l'interno della chiesa fu ristrutturato nel [[XVIII secolo]] secondo lo stile del [[barocco]]: fu aggiunto alla facciata principale un portico a tre arcate, mentre le parti interne furono abbellite con altari e decorazioni. Sebbene questi abbellimenti settecenteschi siano stati cancellati durante i lavori di restauro avvenuti tra il [[1963]] e il [[1969]], all'interno si possono ancora ammirare l'altare della [[Madonna delle Grazie]] del [[XVIII secolo]], il [[tabernacolo]] in marmo del [[1519]] proveniente dalla bottega di Jacopo della Pila, un affresco del [[XV secolo]] della [[Madonna con Bambino]] (chiamato ''Madonna del Melograno''), la pietra tombale della famiglia Deodato del [[1540]], un bassorilievo in marmo dell'[[Annunciazione]] del [[XVII secolo]], il dipinto di [[Macario il Grande|San Macario]] del [[XVIII secolo]], un bassorilievo della cosiddetta ''Madonna della Sapienza'' del [[XVIII secolo]], e il dipinto chiamato ''[[San Biagio di Sebaste|San Biagio]] in Gloria'' del [[XVIII secolo]]. Di pregevole fattura è anche l'organo del [[XVII secolo]], sito nella parte alta della navata di destra. Il [[sacello]] che contiene l'urna con le [[reliquie]] di San Biagio fu costruito nel [[XVII secolo]], e dichiarato ''regia cappella'' dal re [[Filippo IV di Spagna|Filippo IV d'Asburgo]] nel [[1629]]<ref>{{cita|D'Alitti|pagg. 74-76}}</ref>. Il sacello fu poi abbellito il [[1878]] dal monsignor Buraglia, che commissionò allo scultore Domenico Oglia da [[Napoli]] un medaglione in marmo raffigurante il santo. All'interno del sacello si trova il busto argenteo di [[San Biagio vescovo e martire|San Biagio]], scolpito nel [[1979]] da [[Romano Vio]]<ref>{{cita|Cernicchiaro|pag. 103}}</ref> sul modello dell'originale simulacro del [[1706]] scolpito a [[Napoli]] da Domenico De Blasio<ref name="cita|Damiano|pag. 137"/> e trafugato da ladri ignoti il 28 ottobre [[1976]].
[[File:Chiesa di Santa Maria Maggiore di Maratea.JPG|thumb|La [[chiesa matrice]]]]
;[[Chiesa di Santa Maria Maggiore (Maratea)|Chiesa di Santa Maria Maggiore]] ▼
:Chiamata anche dell'Assunta<ref name="Cernicchiaro 1992">José Cernicchiaro & Vincenzo Perretti, ''L'antica “terra” di Maratea nel secolo XVIII'', Potenza, Il Salice Editore, 1992.</ref>, è la chiesa parrocchiale del ''Borgo'' di Maratea, perciò viene chiamata semplicemente ''chiesa madre''. Nel mese di agosto vi viene celebrata la festività dell'[[Assunzione di Maria|Assunta]]. Il nucleo originario nacque nel [[XII secolo|XII]]-[[XIV secolo]], riprendendo l'intitolazione della chiesa di Santa Maria al ''Castello''. Nel [[1434]] si separò dalla parrocchia della [[Basilica]] di [[San Biagio vescovo e martire|San Biagio]]<ref name="Cernicchiaro 1979">José Cernicchiaro, ''Conoscere Maratea'', Napoli, Guida Editore, 1979.</ref>, e da allora costituisce la principale parrocchia di Maratea. Nel [[1505]] furono eseguiti i lavori di ampliamento che hanno portato la chiesa, a gradi linee, alle attuali dimensioni. Risale forse a questo periodo anche il grande [[campanile]], a base rettangolare con sopraelevazione ottagonale, di chiaro [[Arte romanica|stile romanico]]. Durante il [[XVIII secolo]] fu incorporata al coro della chiesa una [[torre]], che costituisce il [[presbiterio]]. La chiesa subì notevoli danni nel [[Terremoto del 1857 in Basilicata|terremoto del 1857]]<ref name="Cernicchiaro 1992" />. Sopra l'entrata della chiesa si trovano due [[angelo|angeli oranti]], scolpiti nel [[XVI secolo]]. All'interno, a navata unica (decorato da stucchi, archi, lesene, con volute e motivi floreali di tipo [[barocco]]), si trovano numerose opere: sulla parte sinistra vi sono una statua lignea della [[Madonna con Bambino]] del [[XVIII secolo]], un altare in marmo bianco e marmi policromi, un altare in marmo nero e marmi policromi del [[XVII secolo]] e un altro altare del [[XVII secolo]], adornato da decorazioni della [[Vergine Maria|Vergine]] e dei [[Santo|Santi]]. Sulla parete destra si trovano un olio su tavola raffigurante l'[[Immacolata Concezione|Immacolata]] del [[1690]], un'altra tavola simile rappresentante la [[Trinità (cristianesimo)|Trinità]], dipinta da Francesco d'Oliva nel [[1760]], il dipinto su tela raffigurante l'[[Adorazione]] dei pastori e [[Santi]] del [[XVIII secolo]], la scultura raffigurante l'[[Ecce Homo]] in legno dipinto del [[XVII secolo]] e la scultura in legno di [[San Michele Arcangelo]] del [[1890]]. Sempre sulla parete destra, adagiate in un altare, si trovano le sacre reliquie di [[Donato d'Arezzo|San Donato Martire]], donate da una famiglia di Maratea nel [[1827]]. Dietro l'altare maggiore, del [[XVII secolo]], lavorato in marmi policromi si trova un coro ligneo del [[XV secolo]], rifinito da Marco de Sanctis nel [[1721]]. Sopra il presbiterio è collocata l'artistica statua della Madonna degli Angeli del [[XVII secolo]]. È infine degno di nota l'organo del [[1866]].
Con i suoi 22 metri di altezza circa, è la statua più alta d'Italia e la sessantaseiesima più alta del mondo, nonché il più famoso monumento di Maratea. Raffigura il [[Gesù|Cristo Redentore]], dopo la [[Resurrezione]], in una iconografia molto distante da quella tradizionale. In più, un particolare effetto ottico fa sì che osservandola da lontano pare guardare il mare, mentre invece ha lo sguardo rivolto verso i monti della Lucania.
[[File:Facade - Annunziata - Maratea - Italy 2015.JPG|left|upright=0.7|thumb|La Chiesa dell'Annunziata, con di fronte la colonna votiva di San Biagio]]
;[[Chiesa dell'Annunziata (Maratea)|Chiesa dell'Annunziata]] ▼
:La chiesa fu realizzata come ampliamento di una cappella del [[XVI secolo]]<ref name="Cernicchiaro 1992"/>, e le dimensioni attuali furono raggiunte nel [[1748]]. I frequenti lavori delle epoche successive hanno cancellato l'aspetto originale<ref name="Dammiano 1965">Dammiano Domenico, Maratea nella Storia e nella Luce della Fede, Sapri 1965.</ref>, per far posto all'attuale disegno barocco, consoffitto a botte con crociere a triplice diramazione<ref name="Cernicchiaro 1979" />. All'interno si trovano l'altare maggiore in marmi policromi, un dipinto del [[martirio (Cristianesimo)|martirio]] di [[San Lorenzo]] del [[XVIII secolo]] e un altro di [[Santa Lucia]] del [[1775]]. Sopra l'altare è stata collocata una finissima [[Annunciazione]] del [[XVI secolo]], attribuita a [[Simone da Firenze]]. Di grande importanza storica è il busto in legno (dipinto d'argento) di [[San Biagio vescovo e martire|San Biagio]], che fu usato per il giuramento di armistizio da [[Alessandro Mandarini]] e [[Jean Maximilien Lamarque]] nel [[1806]]. Il portale della chiesa, [[barocco]], è delineato tra due antichissimi leoni in pietra<ref name="Cernicchiaro 1979" />, ed è sormontato da un affresco dell'[[Annunciazione]] del [[XVII secolo]]. Poco più in là del portale si trova l'obelisco in pietra di [[San Biagio vescovo e martire|San Biagio]], eretto a spese di tutta la cittadinanza nel [[1758]].
[[File:Facade - Addolorata - Maratea - Italy 2015.JPG|upright=0.7|thumb|La chiesa dell'Addolorata con l'obelisco]] ▼
;[[Chiesa dell'Addolorata (Maratea)|Chiesa dell'Addolorata]] ▼
:La chiesa fu realizzata come ampliamento di una cappella del [[XVI secolo]], e le dimensioni attuali furono raggiunte nel [[1748]]. I frequenti lavori delle epoche successive hanno cancellato l'aspetto originale, per far posto all'attuale disegno barocco, controsoffitto a botte con crociere a triplice diramazione. All'interno si trovano l'altare maggiore in marmi policromi, un dipinto del martirio di [[San Lorenzo]] del [[XVIII secolo]] e un altro di [[Santa Lucia]] del [[1775]]. Sopra l'altare è stata collocata una finissima [[Annunciazione]] del [[XVI secolo]], attribuita a [[Simone da Firenze]]. Di grande importanza storica è il busto in legno (dipinto d'argento) di [[San Biagio vescovo e martire|San Biagio]], che fu usato per il giuramento di armistizio da [[Alessandro Mandarini]] e [[Jean Maximilien Lamarque]] nel [[1806]]. Il portale della chiesa, [[barocco]], è delineato tra due antichissimi leoni in pietra, ed è sormontato da un affresco dell'[[Annunciazione]] del [[XVII secolo]]. Poco più in là del portale si trova l'obelisco in pietra di [[San Biagio vescovo e martire|San Biagio]], eretto a spesa di tutta la cittadinanza nel [[1758]].
==== Chiese ====
[[File:Immacolata - Maratea - Italy 2015.JPG|left|upright=0.7|thumb|La chiesa dell'Immacolata. Nella cripta ospita l'antica chiesa di San Pietro.]]
▲{{vedi anche|Chiese di Maratea}}
;[[Chiesa dell'Immacolata (Maratea)|Chiesa dell'Immacolata]]
▲Per le sue numeroseinnumerevoli [[chiesa (architettura)|chiese]], [[ cappella|cappelle]] e [[monasteri]], Maratea è detta anche la ''città delle 44 chiese''.
:Edificata nel [[XVIII secolo]]<ref name="Maratea Sacra">Aa. Vv., ''Maratea Sacra'', Roma, 2001.</ref> sulla chiesa di [[San Pietro]]<ref name="Cernicchiaro 1992"/>, la chiesa ha una navata, sormontata da un soffitto a piccole crociere riquadrate, al cui centro si trova un affresco dell'[[Immacolata Concezione|Immacolata]] del [[1923]]. All'interno della chiesa si trovano una statua di [[Rita da Cascia|Santa Rita]], una di [[San Luigi Gonzaga]] e una, del [[XVIII secolo]], della [[Immacolata Concezione|Madonna Immacolata]], affiancata da due dipinti, del [[XVIII secolo]], raffiguranti [[San Biagio vescovo e martire|San Biagio]] e [[San Pietro]]. Al centro della facciata esterna si trovano un rosone a stucco e una statuetta della [[Immacolata Concezione|Vergine Immacolata]] del [[1904]]. Durante dei lavori di restauro, è stata ritrovata sotto la chiesa dell'Immacolata, l'antica Chiesa di San Pietro, risalente all'[[XIV secolo]], che si credeva fosse andata perduta. Vi si trova un interessante affresco dell'[[Ascensione]] del [[XIV secolo|XIV]]-[[XV secolo]], probabilmente di un allievo di [[Giotto]]<ref name="Maratea Sacra" />.
[[File:MarateaCappucciniSAntonio.JPG|thumb|La chiesa e il convento di Sant'Antonio.]] ▼
;Chiesa di Sant'Antonio Abate
:Viene chiamata anche ''chiesa dei Cappuccini'', in quanto fa parte di un antico convento dei [[Cappuccini]] (abbandonato nel [[1866]]). Fu edificata nel [[1615]], la chiesa ha tutte le caratteristiche di sobrietà dell'ordine: non ci sono tracce dei virtuosismi artistici del [[barocco]], il soffitto è realizzato a botte con crociere riquadrate e le navate sono separate da archi a tutto sesto. Ai lati delle navate sono disposti altari e nicchie vetrate contenenti statue, tra cui quella in legno di [[San Rocco]] del [[XIX secolo]]. L'altare maggiore, rivestito in marmo nero levigato, è sovrastato da una tavola in olio del [[XVII secolo]], raffigurante la Madonna in Gloria, tra [[Sant'Antonio Abate]] e [[Sant'Antonio da Padova]], ai due lati del dipinto principale ce sono altri, raffiguranti Santa Rosa e [[Santa Chiara]] (dipinti su tavola), San Francesco, [[San Domenico]], l'Eterno Padre, Sant'Agostino e [[San Michele Arcangelo]] (dipinti su tela). I dipinti secondari sono separati da lesene aggettanti, riccamente lavorate in legno.
[[File:ChiesaSanVitoMaratea.jpg|left|upright=0.9|thumb|La chiesa di San Vito, al limitare del bosco de I Carpini.]]
;Chiesa di San Vito
:Costruita nel [[X secolo|X]]-[[XI secolo]] è la chiesa più antica del ''Borgo''. Fu restaurata nel [[1883]]. Ha una sola navata, in cui si trovano degli antichi sedili lavorati in pietra. All'interno si trovano un altare maggiore e un presbitero del [[XVI secolo]], un affresco di [[San Rocco]], uno di [[San Biagio vescovo e martire|San Biagio]] e un altro di [[San Vito di Lucania|San Vito]] anch'essi del [[XVI secolo]]. Nel catino absidale si trova invece un affresco della [[Madonna col Bambino|Madonna in trono con Bambino]] del [[XIV secolo]].
Le principali chiese, sia per ordine storico che per patrimonio artistico, sono:
[[File:Chiesa della Madonna del Rosario - Maratea - Italy 2015.jpg|upright=0.9|thumb|La chiesa del Rosario.]]
*'''[[Basilica di San Biagio (Maratea)|Basilica Pontificia di San Biagio]]''', santuario del santo patrono della città, si trova sulla cima del [[Monte San Biagio (Maratea)|monte omonimo]];
;Chiesa della Madonna del Rosario
▲;*'''[[Chiesa di Santa Maria Maggiore (Maratea)|Chiesa Madre di Santa Maria Maggiore]] ''', chiesa parrocchiale del centro storico;
:Fu costruita nel [[1575]] con il contributo di tutti i cittadini di Maratea, come ricorda una lapide all'interno. Ubicata nel ''Largo Monastero'', la chiesa ha un'unica grande navata, finemente lavorata in stile [[architettura barocca|tardo barocco]]. Le pareti sono state finemente lavorate in bassorilievo (si possono contare ben 100 visi di [[angelo|angeli]] e altre finezze artistiche) nel [[XVIII secolo]]. Nella navata destra della chiesa sono presenti un quadro di [[San Francesco d'Assisi|San Francesco]] del [[1670]] di [[Joseph Trombadore]] e un olio su tavola della [[Madonna del Rosario|Madonna dei Misteri del Rosario]] del [[XVII secolo]]. Sulla navata sinistra invece troviamo una rappresentazione della [[Madonna Addolorata]] del [[1730]], una [[Madonna del Soccorso|Madonna del Soccorso con Santi]] del [[XVI secolo]] e una statua della [[Madonna del Carmine]] del [[1695]]. Sul soffitto si trova un affresco di [[Caterina da Bologna|Santa Caterina di Bologna]] del [[1715]], a opera di [[Gaetano Cusati]] e di [[Casadoglio]]. Sul paliotto dell'altare è raffigurata una ''[[Pietà (arte)|Pietà]]'', l'altare stesso è rivestito di marmo nero decorato con marmi policromi. Il coro in legno retrostante è del [[XVII secolo]]. Sopra il presbitero, la cupola è affrescata con immagini degli [[evangelisti]], opera di [[Angelo Galtieri]] del [[1721]]. Nella parte posteriore della chiesa si trovano un organo finemente dipinto del [[XVII secolo]] e le pietre tombali, del [[XVI secolo]], di alcune nobili famiglie di Maratea.
*'''[[Chiese di Maratea#Chiesa di San Vito|Chiesa di San Vito]]''', antica chiesetta medievale;
▲;*'''[[Chiesa dell'Annunziata (Maratea)|Chiesa dell'Annunziata]] ''', fabbrica cinquecentesca rifatta nel [[1748]];
▲;*'''[[Chiesa dell'Addolorata (Maratea)|Chiesa dell'Addolorata]] ''', nel centro storico, del [[1620]];
*'''[[Chiesa dell'Immacolata (Maratea)|Chiesa dell'Immacolata]]''', nel centro storico, rifacimento ottocentesco di una cappella settecentesca costruita su una più antica chiesa dedicata a San Pietro;
*'''[[Chiese di Maratea#Chiesa della Madonna del Rosario|Chiesa del Rosario]]''', del [[1575]], decorata riccamente in età barocca;
*'''[[Chiese di Maratea#Chiesa di Sant'Antonio|Chiesa di Sant'Antonio]]''', del [[1615]], detta popolarmente ''chiesa dei Cappuccini'';
*'''[[Chiese di Maratea#Chiesa di San Francesco di Paola|Chiesa di San Francesco di Paola]]''', ai piedi del centro storico, del [[1616]];
*'''[[Chiese di Maratea#Eremi della Madonna degli Ulivi|Chiesa della Madonna degli Ulivi]]''', piccolo eremo di età medievale;
*'''[[Chiese di Maratea#Chiesa di Maria Santissima Immacolata|Chiesa di Maria Santissima Immacolata]]''', ottocentesca parrocchiale della frazione [[Acquafredda (Maratea)|Acquafredda]];
*'''[[Chiese di Maratea#Chiesa della Madonna Addolorata|Chiesa della Madonna Addolorata]]''', nella frazione [[Cersuta]];
*'''[[Chiese di Maratea#Chiesa della Madonna del Carmine|Chiesa della Madonna del Carmine]]''', chiesa novecentesca della frazione [[Massa (Maratea)|Massa]].
<gallery>
[[File:MarateaSFrancescoPaola.JPG|upright=0.7|thumb|Facciata della chiesa di San Francesco di Paola.]] ▼
▲[[FileImage:Sanit Blaise Basilica.jpg| left|thumb|La <center>Basilica Pontificia di San Biagio ]].
;Chiesa di San Francesco di Paola
Image:MarateaChiesaMadre.JPG|<center>Chiesa Madre di Santa Maria Maggiore.
:Si trova nel [[rione]] omonimo, ai piedi del ''Borgo''. Fu costruita nei primi anni del [[XVII secolo]], è una chiesa a una navata e ha subito sostanziosi rifacimenti, in stile barocco, verso la fine del secolo stesso. Nel piccolo esterno si trovano un portale in pietra con decorazioni in bassorilievi di cherubini e festoni, e un affresco di [[San Francesco di Paola|San Francesco]] al centro della volta a botte. All'interno tutte le opere sono del tardo [[XVIII secolo]]: nel dipinto della [[Pietà (arte)|Pietà]], sull'altare maggiore, sono rappresentati anche, oltre alla Madonna e il Cristo nella tradizionale iconografia della scena, le figure di [[San Biagio vescovo e martire|San Biagio]], [[San Filippo Neri]] e [[San Francesco di Paola|San Francesco]]. Di ottima fattura è anche la statua di [[San Biagio vescovo e martire|San Biagio]] in legno a tutto tondo, le cui vesti sono colorate in oro. La chiesa fa parte dell'antico convento dei [[Paolotti]], sede dell'Istituto Alberghiero.
Image:ChiesaSanVitoMaratea.jpg|<center>Chiesa di San Vito.
Image:MarateaAnnunziata.JPG|<center>Chiesa dell'Annunziata.
▲[[FileImage:Facade - Addolorata - Maratea - Italy 2015.JPG| upright=0.7|thumb|La chiesa<center>Chiesa dell'Addolorata connel l'obelisco]]centro storico.
Image:MarateaRosario.JPG|<center>Chiesa del Rosario.
▲[[FileImage:MarateaCappucciniSAntonio.JPG| thumb|La chiesa e il convento<center>Chiesa di Sant'Antonio ''ai Cappuccini''. ]]
▲[[FileImage::MarateaSFrancescoPaola.JPG| upright=0.7|thumb|Facciata della chiesa<center>Chiesa di San Francesco di Paola. ]]
Image:MarateaAcquafreddaImmacolata.JPG|<center>Chiesa di Maria Santissima Immacolata ad [[Acquafredda (Maratea)|Acquafredda]].
Image:MarateaAddolorataCersuta.JPG|<center>Chiesa dell'Addolorata a [[Cersuta|Cersuta]].
Image:MarateaMassaCarmine.JPG|<center>Chiesa del Carmine a [[Massa (Maratea)|Massa]].
</gallery>
=== Architetture civili ===
=== Altro ===
==== Colonna di San Biagio ==== ▼
▲==== [[Statua del Redentore (Maratea)|Statua del Redentore]] ====
▲[[File:CristoRedentoreMaratea.jpg|thumb|upright|La [[Statua del Redentore (Maratea)|Statua del Redentore]].]]
▲Si trova sulla vetta più alta del [[Monte San Biagio (Maratea)|monte San Biagio]], sovrastante il [[centro storico]] di Maratea. È stata completata nel [[1965]], con un impasto di cemento misto a [[marmo di Carrara]], da [[Bruno Innocenti]], scultore fiorentino, su idea di [[Stefano Rivetti di Val Cervo|Stefano Rivetti]]. Con i suoi 22 metri di altezza circa, è la statua più alta d'Italia e la sessantaseiesima più alta del mondo, nonché il più famoso monumento di Maratea. Raffigura il [[Gesù|Cristo Redentore]], dopo la [[Resurrezione]], in una iconografia molto distante da quella tradizionale. In più, un particolare effetto ottico fa sì che osservandola da lontano pare guardare il mare, mentre invece ha lo sguardo rivolto verso i monti della Lucania.
[[File:Colonnasbiagio.jpg|thumb|upright=0.7|left|La colonna di San Biagio, eretta nel [[1758]] dalla popolazione di Maratea.]]
▲==== Colonna di San Biagio ====
La colonna votiva a San Biagio, posta in fronte alla [[Chiese di Maratea|chiesa dell'Annunziata]] nella piazza di Maratea, fu eretta per volere di popolo nel [[1758]].<ref name=Damiano /> Essa si compone di tre corpi: una base squadrata, un'antica [[colonna]] di marmo (che tradizione vuole essere stata ripescata a largo della costa presso [[Marina di Maratea|Marina]]<ref name="di san biase e di maratea" />) e la [[statua]] del santo a figura intera.
Sulla base si trova l'iscrizione:
|