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Un gran numero di prigionieri marciarono invece verso la città di [[Maribor]], in cui furono istituiti dei campi di transito. I prigionieri vennero spogliati di ogni bene di valore e non ricevettero né cibo né acqua. Al fine di raggiungere la destinazione più rapidamente, coloro che rimanevano indietro venivano uccisi. Alcuni o perché troppo stanchi per continuare a camminare o semplicemente per essersi presi una pausa venivano fucilati. Nel corso della marcia, piccoli gruppi di uomini venivano scelti portati via nelle foreste vicine e uccisi. Presto l'uccisione di piccoli gruppi si trasformò in esecuzioni di massa (Si stima che solo nel territorio dell'attuale [[Slovenia]] le vittime siano state 100.000).
 
Altri civili e soldati invece furono inviati a [[Tezno]] vicino a [[Maribor]], dove si trovavano [[trincee]] anticarro abbandonate scavate dai tedeschi durante la guerra. La loro lunghezza era di diversi chilometri e si estendeva dal fiume [[Drava]] alle pendici dei monti [[Monti Pohorje]]. Le loro mani venivano legate dietro la schiena con dei fili, spogliati dei loro abiti, allineati sul bordo delle trincee e uccisi con un colpo di fucile.
 
Quando le [[trincee]] erano piene, squadre speciali avevano il compito di ricoprirli con calce e terra mentre i restanti corpi venivano sotterrati in fosse comuni separate o in semplici buche nel suolo.
 
== Commemorazione ==
Durante la [[Jugoslavia]] comunista, le commemorazioni, sia a [[Bleiburg]] siache a [[Jasenovac]] divennero l’esempio di come la [[dittatura]] comunista di [[Tito]] monopolizzava perfino la narrazione storica attraverso i rituali pubblici. LaOssia la commemorazione a [[Jasenovac]] (simboloserviva dell’Olocausto)non servivaper ricordare le vittime ma per elevare negliagli occhi della gente e legittimare il [[partito comunista]] ale legittimare il potere,; einoltre qualsiasi domanda riguardante i reali avvenimenti storici era severamente vietata. Il reale numero delle vittime a [[Jasenovac]] fu nascosto senza che nessuno lo mettesse in discussione perché psicologicamente maggiore è il numero delle vittime più è orribile il crimine commesso.
 
[[Bleiburg]], d'altra parte, è stato un argomento tabù, vietato e sistematicamente cancellato dalla memoria culturale e storica in [[Jugoslavia]], ma è stato tenuto in vita nella comunità della [[diaspora++ croata. Infatti in contrasto con i rituali sponsorizzati dallo stato a [[Jasenovac]], molte persone rendevano omaggio alle vittime a [[Bleiburg]] a rischio della loro stessa vita.
 
La prima commemorazione a [[Bleiburg]] si è verificata nel 1952 nel giorno di Tutti i Santi, quando tre sopravvissuti deposero una corona sulle tombe dei soldati croati nel cimitero di [[Unter-Loibach]+. Il flusso di persone che vi si recavano è cresciuto nel corso di pochi anni, si teneva ogni anno il giorno della festa della mamma.; Moltimolti agenti dei servizi segreti jugoslavi però hanno iniziato ad uccidereperseguirono gli emigrati croati coinvolti con lanella cerimonia di [[Bleiburg]].
 
Il crollo del [[comunismo]], la guerra del 1990 in [[Croazia]], e gli sforzi del dopoguerra per la riconciliazione e l'integrazione europea hanno contribuito a cambiare il significato simbolico e politico degli eventi commemorativi a [[Bleiburg]]. Il raduno annuale, da una commemorazione illegale frequentato in gran parte da emigrati è diventato simbolo di orgoglio per tutti i croati che si erano sacrificati per la libertà e l'indipendenza dello stato croato.
 
La prima commemorazione ufficiale in memoria delle vittime del dopoguerra si è tenuto presso [[Kočevski Rog]] nel luglio 1990. L'evento, noto come la cerimonia di riconciliazione, è stato affrontato da [[Milan Kucan]], l'allora presidente della [[Slovenia]], che ha sottolineato come un atto così simbolico sarebbe dovuto succedereavvenire molto prima.
 
Solo recentemente questi eventi commemorativi sono diventati meno di rilievo politico ed infatti la messa a fuoco della commemorazione viene rivolta soprattutto alle vittime reali dei rimpatri. Molti politici di alto livello, cattolici e religiosi musulmani (Un imam mussulmanomusulmano è sempre presente alla cerimonia annuale perché un certo numero di bosniaci musulmani dalla [[Bosnia-Erzegovina]] sono stati uccisi) visitano [[Bleiburg]] ogni anno. Il primo ministro [[Ivica Račan]] ha visitato il sito nel 2002 mentre il primo ministro [[Ivo Sanader]] ha partecipato alla commemorazione nel 2004.
 
Per le commemorazioni del 60 ° anniversario nel 2005 una grande folla si è presentata; hanno partecipato anche il presidente del [[parlamento croato]] Vladimir Seks e il capo della comunità musulmana della [[Croazia]], Mufti Ševko Omerbašić.
 
Dopo la scoperta delle tombe, molti monumenti sono stati eretti per commemorare la morte delle vittime. Nel settembre del 2007, il [[governo]] sloveno ha iniziato un piano per rendere la fossa comune di [[Tezno]] un parco memoriale e un cimitero. Il presidente croato [[Ivo Josipović]] ha visitato il sito nel giugno del 2010 portandodeponendo una corona per le vittime.
 
[[File:Tezno commemoration 2015.jpg|miniatura|right|Josip Leko, membro del parlamento croato al parco memoriale di Tezno nel 2015]]
 
Nel corso degli anni, la commemorazione a [[Bleiburg]] ha suscitato diverse polemiche perchécome alcunequella personedel che2009 hannoin partecipato indossavano delle uniformi appartenenti alle truppe ustascia della Croazia al tempo della guerra e affermavano il loro odio contro i serbi e comunisti. Nel 2009,cui il presidente croato [[Stjepan Mesic]] ha criticato i rappresentanti del [[Parlamento]] che non hanno reagito allea personecoloro che in mezzo alla folla esponevanosi talesono abbigliamento,presentati indossando le uniformi appartenenti alle truppe [[ustacia]] della [[Croazia]] (apparentemente illegale innel Croazia,paese) adsottolineando unil eventoloro sponsorizzatoodio dalloper statoi serbi e i comunisti.
 
Nel 2012, sotto il governo di centro-sinistra di Zoran Milanović, il parlamento[[Parlamento]] croato ha deciso di revocare il finanziamento per la commemorazione annuale delle vittime a [[Bleiburg]]. La ragionegiustificazione data da Milanović erastava nel fatto che il governo non avrebbe più finanziato quello che era diventato un evento politico invece di un simbolo di lutto per le vittime. Cosi da quel momento la dirigenza croata ha posatodeposto delle corone solo al monumento di [[Tezno]].
 
Nel 2015 tantissime persone provenienti da tutta la [[Croazia]], dalla [[Bosnia-Erzegovina]] e da altri paesi si sono riuniti in un campo vicino alla città di [[Bleiburg]], nel sud dell'[[Austria]] per commemorare il 70 ° anniversario delle uccisioni alla fine della [[seconda guerra mondiale]].
 
Alla commemorazione organizzata dal centro-destra croata ha partecipato anche la [[Chiesa cattolica,]] con l'arcivescovo di [[Zagabria]] Josip Bozanic che ha condottocelebrato unala santa messa per le truppe ed i civili che sono mortivittime. "Oggi ci siamo riuniti in questo campo, dove è iniziata la tragedia del popolo croato -; un crimine contro l'umanità che è statastato effettuataperpetrato sistematicamente dall'esercito jugoslavo sotto il segno della stella rossa a cinque punte", ha detto durante Bozanicl’arcivescovo. Inoltre ha affermato che la fine della [[seconda guerra mondiale]] e l'inizio del [[regime comunista|comunismo]] in [[Jugoslavia]] ha segnato "l'inizio della persecuzione, la prigionia e l'uccisione di persone innocenti".
 
==Note==