Diffusione dell'aikido in Italia: differenze tra le versioni

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I periodi significativi di evoluzione, crescita e sviluppo dell'Aikido in Italia, sono scanditi da periodi ciascuno dei quali ha la sua caratteristica peculiare.
#Periodo precedente all'arrivo in Italia (1964) del M° Hiroshi Tada [[Diffusione dell'aikido in Europa#Istruttori giapponesi giungono in Europa|(vedi tabella)]]<br />Sono gli anni della ricerca di un riferimento sicuro dal quale attingere la conoscenza dell'Arte. È il periodo degli entusiasmi pionieristici ed è ancora maggiormente orientato all'Aiki-budô (合気武道) degli anni '40 e '50 di cui si era fatto portatore Salvatore Mergè [[Diffusione dell'aikido in Europa#Pionieri_europei_siPionieri recano_in_Giappone_ad_apprendere_leuropei si recano in Giappone ad apprendere l'aikido|(vedi tabella)]] al suo rientro in Italia dal Giappone, piuttosto che all'aikido (合氣道) degli anni '60 presentato in Italia solamente a partire dal 1959 con l'avvento della Sig.na Haru Onoda [[Diffusione dell'aikido in Europa|(vedi tabella)]]
#Periodo dal 1965 fino al 1978. Costituzione della Accademia nazionale Italiana d'Aikido Aikikai d'Italia (1970), fondazione delle riviste associative che consentono un più efficace proselitismo (1972), conseguimento del riconoscimento della persona giuridica all'Aikikai d'Italia da parte dello Stato Italiano (con la denominazione ufficiale di "Associazione di Cultura Tradizionale Giapponese")<ref>Fonte:[http://www.aikikai.it/aikikai/index.htm Aikikai d'Italia.]</ref><br />È il periodo responsabile di un salto di qualità nella pratica aikidoistica italiana dovuta all'arrivo del M° Hiroshi Tada<ref>Fonte:[http://www.aikikai.it/biografie/tada.htm biografia del M° Tada Hiroshi]</ref> e vede una sensibile diffusione dell'aikido sul territorio e conseguente sensibile crescita numerica degli aikidoisti italiani.
#Periodo dal 1979 al 2004. Negli anni che seguono l'erezione ad Ente Morale dell'Aikikai d'Italia da parte dello Stato Italiano, inizia una fase di crescita numerica conseguente alla maggiore capacità e possibilità dell'Ente di comunicare ed interagire ai massimi livelli istituzionali nel tessuto sociale italiano. Questi anni si caratterizzano per il definitivo consolidamento della struttura organizzativa e didattica dell'Aikikai d'Italia, conseguente all'erezione in Ente Morale.<ref>Fonte:[http://www.aikikai.it/aikikai/Storia.htm Storia dell'Aikikai d'Italia]</ref>. L'attività della più importante organizzazione aikidoistica italiana entra a regime focalizzandosi sulla propria gestione interna organizzativa e sull'interazione con le federazioni europea ed internazionale (la F.E.A. e la I.A.F.) da cui essa gerarchicamente dipende.<br />Il fenomeno della [[#Periodo_dal_1979_al_2004|frammentazione dell'aikido]] in varie e sempre più numerose organizzazioni di pratica aikidoistica, inizia a diventare sensibile anche in Italia.
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==== 8 febbraio 1964: iniziano in Italia i primi corsi regolari di aikido. ====
 
Nel febbraio del 1964 giunse per turismo in Italia dagli U.S.A. il giovane M°. Motokage Kawamukai, diciottenne, allora solo ''shodan'' (cintura nera 1º dan) dell'Hombu Dojo Aikikai di Tokyo ma che in America aveva già aiutato a fondare l'Aikikai dell'Illinois e di New York. Il M° Kawamukai tramite il M° Tommaso Betti-Berutto, pioniere italiano del Judo, entrò in contatto a Roma con la Sig.na Onoda [[Diffusione dell'aikido in Europa#Istruttori giapponesi giungono in Europa|(vedi tabella)]] che già fin dalla fine degli anni 50 si prodigava nell'insegnamento dell'aikido in Roma ed il giorno 8 febbraio 1964 iniziò a tenere un corso regolare di aikido presso la palestra "S.S. Monopoli Judo", diretta da Danilo Chierchini che fu poi a lungo direttore della Scuola Centrale di Roma dell'Aikikai d'Italia e successivamente Presidente dell'Aikikai d'Italia stessa. Nell'estate di quell'anno il Maestro Kawamukai e la signorina Onoda, visti gli ottimi risultati del corso appena intrapreso e le buone prospettive esistenti, anche consigliati dal M°. Hirokazu Kobayashi [[Diffusione dell'aikido nel mondo#Ramificazione_del_lignaggio_in_differenti_stili_e_scuole_personaliRamificazione del lignaggio in differenti stili e scuole personali|(vedi tabella)]] che in quei giorni si trovava di passaggio a Roma, decidono di segnalare all'Hombu Dojo Aikikai la promettente situazione italiana suggerendo l'invio in Italia di un maestro giapponese di elevato livello.
 
==== 26 ottobre 1964: arriva in Italia il maestro Hiroshi Tada ====
 
Nell'estate del 1964 su proposta del M°. Kawamukai e della Sig.na Onoda<ref>Fonte: [http://www.aikikai.it/riviste/3601/htm/07-SchedaAikikai.htm "La scheda dell'Aikikai d'Italia" dalla rivista "Aikido XXXVI-1, gennaio 2005"]</ref> il Sig. Danilo Chierchini, istruttore della palestra di judo dei Monopoli di Stato in Roma dove già si tenevano i primi corsi di aikido sotto la guida del M°. Kawamukai e della Sig.na Onoda, inviò al M° Tada Hiroshi [[Diffusione dell'aikido in Europa#Istruttori giapponesi giungono in Europa|(vedi tabella)]], 7° dan dell'Aikikai di Tokyo con la qualifica di ''Shihan'' (imitabile), una formale lettera di invito a trasferirsi in Italia per l'insegnamento dell'aikido.<ref>Fonte: [http://www.aikikai.it/riviste/3601/htm/05BioAikikai1.htm#_ftnref2 "Biografie: L'Aikikai d'Italia, parte I" dalla rivista "Aikido XXXVI-1, gennaio 2005"]</ref> <br />
Il M° Tada accettò e su mandato dell'Hombu Dojo dell'Aikikai di Tokyo il 26 ottobre 1964 arrivò in Italia con la missione ufficiale di diffondere l'aikido in Europa e di realizzare nel continente europeo le strutture organizzative idonee a garantire che lo svolgimento della pratica aikidoistica si mantenesse sotto il pieno controllo dell'Hombu Dojo dell'Aikikai di Tokyo, in quanto in quegli anni la pratica dell'aikido in Europa e specialmente in Francia dopo il ritorno in Giappone di Tadashi Abe [[Diffusione dell'aikido nel mondo#Il_lignaggio_dellIl lignaggio dell.27aikido_in_Giappone27aikido in Giappone:_gli_allievi_diretti_del_Fondatore gli allievi diretti del Fondatore|(vedi tabella)]] avvenuto nel 1960,<ref>Fonte: {{en}} [http://www.aikidojournal.com/encyclopedia?entryID=201 Encyclopedia of Aikido, "history of Aikido in France"]</ref> si stava sviluppando ancora liberamente, priva di quel controllo e coordinamento da parte delle gerarchie giapponesi auspicato dall'Aikikai di Tokyo.<ref>Fu solo con la costituzione nel 1975 della E.A.F (European Aikido Federation) e della I.A.F. (International Aikido Federation), che l'Aikikai Foundation riuscì a realizzare una specifica struttura europea di controllo della pratica dell'aikido, nell'ambito della creazione di una più ampia struttura internazionale. Non riuscirà più però a porre sotto il suo completo controllo la pratica dell'aikido nel mondo, così come non vi riuscì nel Giappone stesso.</ref>
 
=== Periodo dal 1965 al 1978 ===
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*Frattura anche in Italia fra "pratica ed organizzazione della pratica"
Alcune considerazioni preliminari sono necessarie al fine di poter valutare e giudicare in modo appropriato il notevole incremento delle divisioni che nel tempo si sono succedute negli ambienti aikidoistici italiani fino a raggiungere, in questo periodo storico, proporzioni ragguardevoli.<br />Infatti in questo periodo la pratica aikidoistica si va progressivamente e sensibilmente frammentando sempre più in organizzazioni che, nella maggior parte dei casi, non avendo sul nascere la forza di sopravvivere autonomamente, entrano a far parte di associazioni e federazioni nazionali affini, riconosciute dal C.O.N.I., in grado di mettere a loro disposizione il supporto di una struttura organizzativa consentendo loro al contempo di svolgere l'attività aikidoistica in modo autonomo, libero da politiche gestionali che esorbitano dall'interesse primario di una genuina pratica aikidoistica.<br />
Questo fenomeno ha le proprie motivazioni ed affonda le proprie radici nel dilemma che generalmente colpisce la trasmissione di qualsiasi arte e conoscenza umana nel momento in cui essa si diffonde, cresce e diventa facilmente accessibile a tutti. Il dilemma consiste nella dicotomia qualità verso quantità e viceversa, il cui rapporto inversamente proporzionale accentua la divergenza fra i due fattori al crescere di uno di essi. Per questa ragione a fronte della rapida espansione dell'aikido in tutto il mondo, ad iniziare dal Giappone e dagli stessi allievi diretti del Fondatore, man mano che l'organizzazione della pratica aikidoistica crebbe e, nella necessità di gestire numeri crescenti di praticanti, si burocratizzò sacrificando sull'altare delle necessità gestionali le esigenze prioritarie della trasmissione diretta dell'Arte,<ref>La trasmissione tradizionale delle arti marziali giapponesi tramandata invariata in Giappone fino alla persona di Morihei Ueshiba è detta I Shin den Shin, che significa trasmissione diretta dell'Arte da cuore a cuore (anche tradotto da spirito a spirito o da mente a mente), cioè al di là delle parole e delle spiegazioni verbali e razionali.</ref> corrispondentemente aumentò fra coloro che maggiormente erano immersi in un interesse esclusivo di coltivazione profonda dell'Arte, il numero di coloro che avvertirono come fuorviante l'eccessiva indulgenza verso le esigenze gestionali che li obbligavano ad un diverso rapporto fra insegnanti ed allievi. Questo rapporto pur necessario in una didattica più cattedratica secondo il moderno stile occidentale dell'insegnamento e tendente a diminuire la gravosità della pratica per potersi anche rivolgere alle esigenze di divulgazione di massa, è però diverso da quello originario della trasmissione dell'Arte.<br />Ciò accadde indistintamente in tutto il mondo e non solo in Italia: un primo segnale di questo malessere fra generazioni di aikidoisti, arrivò già nello stesso Giappone fin dai tempi delle costituzioni delle scuole autonome fondate dai primi allievi del Fondatore, resisi man mano indipendenti dall'Hombu Dojo Aikikai nel Giappone stesso [[Diffusione dell'aikido nel mondo#Ramificazione_del_lignaggio_in_differenti_stili_e_scuole_personaliRamificazione del lignaggio in differenti stili e scuole personali|(vedi tabella)]], ma il segnale più forte e più grave venne indubbiamente dal maestro giapponese Tadashi Abe [[Diffusione dell'aikido in Europa#Istruttori giapponesi giungono in Europa|(vedi tabella)]] il quale, conclusa la propria permanenza in Europa e tornato in Giappone, di fronte alla commissione dei vertici dell<nowiki>'</nowiki>Aikikai So Hombu riuniti per consegnargli il certificato del diploma di 7º dan, rifiutò con rispettose ma inequivocabili parole il diploma stesso, dichiarando di non riconoscersi più nell'aikido praticato negli anni '60 all<nowiki>'</nowiki>Hombu Dojo Aikikai e di riconoscere unicamente i gradi (6º dan) rilasciatigli dal suo maestro Ueshiba Morihei, non essendo interessato a fregiarsi di gradi rilasciati in modo collegiale da una commissione tecnica designata dell'Aikikai Foundation.<ref>Fonte: {{fr}} [http://www.aikidotakemusu.com/rubrique1.html Rubrique: Articles, Histoire de l'Aikido] articolo di Philippe Voarino su "Aikido Journal N°1 - février 2002"</ref><br />La dissociazione dal modo con cui man mano nel tempo si è evoluta presso l<nowiki>'</nowiki>Hombu Dojo Aikikai la pratica dell'aikido dopo la morte del suo Fondatore e la frammentazione che da tali prese di distanza ne è conseguita, ha dunque dei padri molto illustri e spesso la motivazione è da ricercarsi in un autentico e sincero desiderio di mantenere intatta la purezza originaria della trasmissione dell'Arte ricevuta dal proprio maestro, piuttosto che nella pura e semplice ambizione personale.
 
==== Fine anni '70: nasce la U.I.A. (Unione Italiana d'Aikido) ====
 
A cavallo fra gli ultimi anni '70 ed i primissimi anni '80, per iniziativa di [[Paolo Corallini]] nasce in Italia la U.I.A., prima associazione d'aikido indipendente dall'Aikikai Foundation fin dalle sue origini.<br/>
Questa sua origine d'ispirazione del tutto occidentale, indipendente dalla gerarchia dei maestri giapponesi e dalla loro iniziativa di diffusione dell'aikido in Europa per conto dell'Aikikai Foundation, fu dovuta ad un suggerimento del maestro francese André Nocquet [[Diffusione dell'aikido in Europa#Pionieri_europei_si_recano_in_Giappone_ad_apprendere_lPionieri europei si recano in Giappone ad apprendere l'aikido|(vedi tabella)]] recepito da [[Paolo Corallini]] che all'epoca aveva trovato nel maestro francese il proprio riferimento e ne era diventato assiduo discepolo. La U.I.A. si colloca quindi di fatto in Italia quale emanazione diretta della U.E.A. (Union Européenne d'Aïkido) che Nocquet aveva fondato nei primi anni '70 e di cui era Presidente.
 
==== Anno 1980: nasce la "Ki no Kenkyukai Italia" ====
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==== Anno 1998: nasce l'A.D.O.-U.I.S.P. (Area Discipline Orientali - U.I.S.P.) ====
Nel 1976 la U.I.S.P. aveva già stretto un rapporto di collaborazione con l'Aikikai d'Italia per offrire ai propri iscritti la possibilità di praticare l'aikido. Successivamente cambia denominazione in "Unione Italiana Sport Per tutti" e nel 1998 nasce al suo interno l'A.D.O. specificamente destinata ad organizzare l'attività delle numerose discipline orientali che nel corso degli anni si erano sviluppate. Per quanto riguarda la pratica dell'aikido, la U.I.S.P. non mantenne nel tempo l'accordo con l<nowiki>'</nowiki>Aikikai d'Italia ed in tempi recenti si rivolse al maestro francese [[Christian Tissier]] Shihan 7° dan dell<nowiki>'</nowiki>Aikikai Foundation [[Diffusione dell'aikido in Europa#Pionieri_europei_si_recano_in_Giappone_ad_apprendere_lPionieri europei si recano in Giappone ad apprendere l'aikido|(vedi tabella)]], per porre la propria attività aikidoistica direttamente sotto la sua guida.<br />Nell'A.D.O.-U.I.S.P. si raggruppano, oltre agli aikidoisti che seguono lo stile Hombu Dojo Aikikai praticato dal M° Tissier, anche altri stili di scuole d'aikido presenti in Italia: il Ki Aikido sotto l'egida della Ki no Kenkyukai Italia, il Takemusu Aiki Iwama Ryu, lo Yoshinkan Aikido, il Takemusu Aiki Tomita Academy.
 
=== Periodo contemporaneo ===
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==Collegamenti esterni==
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