Arflex: differenze tra le versioni
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La Arflex ha collaborato anche con altri architetti e designer ([[Franco Albini]], [[Carlo De Carlo]], studio [[BBPR]] ([[Lodovico Barbiano di Belgiojoso|Ludovico Belgiojoso]], Enrico Peressutti ed [[Ernesto Nathan Rogers]]), [[Erberto Carboni]], <!-- [[Pulitzer]], -->[[Alberto Menghi]], <!-- [[Joe Colombo]], --> [[Cesare Casati]], <!-- [[Spadolini]], --> [[Tito Agnoli]], [[Mario Marenco]], [[Cini Boeri]], [[Pierluigi Cerri]], [[Hannse Wetstein]], [[Michele De Lucchi]], <!-- [[Sottsass]], --> Marco Piva, Carlo Colombo, Vincent Van Duysen, Cristof Pillet ed molti altri{{citazione necessaria}}.
Tra il 1951 e il [[1954]] la Arflex produsse sedili per automobili, da sostituire ai normali sedili di serie, costruiti in gommapiuma e nastri elastici e con fodere asportabili e schienali ribaltabili, progettati da [[Carlo Barassi]] (ebbero particolare successo i sedili "Mille miglia" e "Sedile lettino", utilizzabili dalla [[Topolino (auto)|Topolino]]). Nel [[1979]] il divano ''Strips'', disegnato da [[Cini Boeri]] ottenne il [[premio Compasso d'oro]]. Prodotti della Arflex sono esposti nel [[Museum of Modern Art]] di [[New York]], nella collezione permanente del design della Triennale di Milano, nel museo permanete del desgin di Ravenna e la poltrona ''Fourline'' è presente sui [[francobolli]] di design delle [[Poste Italiane]]. Dal 1947 al 1960 la rivista di architettura [[Domus (rivista)|Domus]] dedicò ben 11 copertine ai prodotti di Arflex.
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*[http://www.arflex.it Sito ufficiale della Arflex]
[[Categoria:Aziende di arredamento italiane]]
[[Categoria:Aziende della Provincia di Milano]]
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