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Passerini, ancor prima di iniziare la sua lunga attività di bibliotecario, aveva coltivato gli studi sull'Alighieri: nel 1881, a ventitré anni aveva pubblicato un saggio di 43 pagine ''La famiglia Alighieri. Note storiche''<ref>Catalogo del Servizio bibliotecario nazionale.</ref>, il primo di una lunga serie di lavori che faranno di lui un ''dantista'' apprezzato internazionalmente<ref name="SIUSA"/>. Nel solco di questo suo interesse, nel 1894 fondò ''Il Giornale Dantesco'' che diresse sino alla chiusura del 1915 e, due anni dopo, nel 1917, l'analogo ''Il Nuovo Giornale Dantesco'' che, sempre con la sua direzione, rimarrà in vita sino al 1919<ref name="SIUSA"/>.
Nel 1911, celebrandosi il cinquantesimo anniversario dell'Unità, curò un'importante edizione illustrata della ''Divina Commedia'' stampata da [[Aldo Olschki]]<ref>Ferdinando Paolieri, ''Di una edizione monumentale della Divina Commedia'', Firenze, Olschki, 1911. Estratto da ''Il Giornale dantesco'', Anno 19, Quaderno 2. Opac SBN.</ref>.▼
Oltre alla prevalente attività di studioso di Dante, Passerini ebbe altri interessi letterari su autori più vicini al suo tempo. Si possono citare, ad esempio, tra i suoi lavori più significativi tre ''Vocabolari'' dedicati ai poeti [[Giosuè Carducci|Carducci]], [[Giovanni Pascoli|Pascoli]] e [[Gabriele D'Annunzio|D'Annunzio]]<ref name="SIUSA"/>.
▲Nel 1911, celebrandosi il cinquantesimo anniversario dell'Unità, curò un'importante edizione illustrata della ''Divina Commedia'' stampata da [[Aldo Olschki]]<ref>Ferdinando Paolieri, ''Di una edizione monumentale della Divina Commedia'', Firenze, Olschki, 1911. Estratto da ''Il Giornale dantesco'', Anno 19, Quaderno 2. Opac SBN.</ref>
===L'adesione al fascismo===
Con la [[prima guerra mondiale]], quando l'Italia era divisa tra ''neutralisti'' e ''interventisti'', Passerini nel 1915 prese posizione per la partecipazione al conflitto e nel 1920 aderì al giovane [[Fascismo|movimento fascista]]. Partecipò anche alla [[marcia su Roma]] dell'ottobre 1922 ed ebbe incarichi politici a [[Trento]], [[Zara]] e a Firenze.
Morì nella città natale a settantatré anni nel 1932.
==Opere==
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