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L'[[Seconda guerra del golfo|invasione militare dell'Iraq]] da parte degli [[USA]] nel [[2003]] ha suscitato episodi di violente rappresaglie da parte di partigiani musulmani, che hanno catturato e condannato a morte sospetti agenti nemici. La [[decapitazione]] di civili, anche di quelli che intrattenevano contatti con l'esercito statunitense, è stata unanimemente condannata perfino da gruppi militanti islamisti, nonostante la pratica fosse usuale contro i nemici musulmani del [[Califfato]] [[Abbasidi|abbaside]]. Nel mondo musulmano, per esempio, l'omicidio di [[Nick Berg]] è stato fortemente condannato. Studiosi dell'Università-[[moschea]] di [[al-Azhar]] del [[Il Cairo|Cairo]] hanno emesso una dichiarazione di condanna per l'atto [http://www.islam-online.net/English/News/2004-05/12/article08.shtml], e così hanno fatto numerosi gruppi musulmani in Occidente, compreso il Consiglio delle relazioni americano-islamiche. Il partito islamista [[Sciismo|sciita]] [[Libano|libanese]] [[Hezbollah]] e il gruppo nazionalista palestinese [[Hamas|Hamās]] hanno denunciato l'omicidio. Hezbollah ha emesso una dichiarazione in cui l'avvenimento è detto "atto orribile che fa un torto immenso all'Islam e ai musulmani da parte di un gruppo che finge falsamente di seguire i precetti della religione del perdono".
 
Anche capi religiosi conservatori e fondamentalisti iracheni hanno denunciato l'assassinio. Muthanna al-Dhārī, membro del Consiglio del "clero" musulmano, ha detto che
{{quote|...l'atto "''rende un cattivo servizio alla nostra religione e alla nostra causa. Anche se si trattava di un militare, egli doveva essere trattato come un prigioniero che, in accordo con la [[Shari'a|Sharīʿa]] (la legge islamica), non deve essere ucciso''".|Muthanna al-Dhārī}}
ʿIyād Sāmarrāʾī del "Partito Islamico" ha commentato "''
{{quote|Questo è assolutamente sbagliato. L'Islam invero proibisce l'uccisione o il maltrattamento dei prigionieri''".|ʿIyād Sāmarrāʾī<ref>[http://www.islam-online.net/English/News/2004-05/12/article03.shtml].</ref>}}
 
Come era pratica comune nel [[Medioevo]], l'Islam in effetti considera i prigionieri di guerra un bottino. Quando Muhammad e i suoi eserciti risultavano vittoriosi in battaglia, i prigionieri di guerra maschi o venivano restituiti alle tribù dietro riscatto, o scambiati con prigionieri di guerra musulmani, oppure venduti come schiavi, com'era costume dell'epoca. Anche le donne e i bambini catturati e fatti prigionieri correvano il rischio di cadere in [[schiavitù]], benché la conversione all'Islam fosse una strada per ottenere la libertà.
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Il trattamento di prigionieri di guerra ai tempi di Muhammad in persona sembra fosse decisamente più umano di quello riservato dalle generazioni successive della dirigenza islamica. Dopo la [[Battaglia di Badr]], alcuni prigionieri furono condannati a morte per i loro trascorsi delitti a [[La Mecca|Mecca]], ma ai restanti furono date le seguenti opzioni: o di convertirsi all'Islam e guadagnare così la libertà, o di pagare il riscatto e guadagnare la libertà, o di insegnare a leggere e a scrivere a 10 musulmani e guadagnare così la libertà. Anche l'orientalista [[William Muir]], non propriamente amichevole verso l'Islam, ha scritto quanto segue:
 
:''"{{quote|A seguito delle decisioni di Muhammad, i cittadini di [[Medina]] e coloro tra i rifugiati che possedevano case ricevettero i prigionieri e li trattarono con molta considerazione. 'Siano benedetti gli uomini di Medina' disse uno dei prigionieri in epoca successiva, 'ci hanno fatto cavalcare mentre essi camminavano, ci hanno dato pane lievitato quando ce n'era poco, mentre loro si accontentavano di datteri"''.|[[William Muir]]}}
 
===Brani dal Corano sulla guerra===