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| Riga 7: |contenuto = informazioni future di dati ampiamente acquisiti e disponibili da diversi mesi }} {{Scheda libro |titolo = Il Signore degli Anelli |titoloorig = The Lord of the Rings |immagine = [[Immagine:Unico_Anello.png|200px]] |didascalia = ''L'unico Anello''  |autore = [[J.R.R. Tolkien]] |annoorig = [[1955]] |genere = [[romanzo]] |sottogenere = [[fantasy]] |ambientazione = [[Terra di Mezzo]] |anno_ambientazione = [[Terza Era]] |protagonista = [[Frodo Baggins]] |coprotagonista =  |antagonista = [[Sauron]]<br /> [[Saruman]]<br />[[Gollum]] |altri_personaggi =  [[Aragorn]] <br /> [[Samvise Gamgee]] <br /> [[Peregrino Tuc]] <br /> [[Meriadoc Brandibuck]] <br /> [[Gandalf]] <br /> [[Gimli]] <br /> [[Legolas]] <br /> [[Faramir]] <br /> [[Éowyn]] |anno = [[2001]] |editore = [[Bompiani]] |traduttore = Vicky Alliata di Villafranca |collana = I libri di Tolkien |npagg = 1359 |capitoli = 62 |ISBN = 8845290050 |Wikiproject = Tolkien }}{{quote|<math>\mathfrak{E}</math>gli trasse un profondo respiro. "Sono tornato", disse.|[[Samvise Gamgee|Sam Gamgee]] ne ''Il Signore degli Anelli'', op. cit., pag. 1108}} '''''Il Signore degli Anelli''''' (titolo originale in [[lingua inglese|inglese]]: '''''The Lord of the Rings''''') è un [[romanzo]] [[poema epico|epico]] [[fantasy]] scritto da [[John Ronald Reuel Tolkien]] e ambientato alla fine della [[Terza Era]], nell'[[universo immaginario|immaginaria]] [[Terra di Mezzo]]. Scritto a più riprese tra il [[1937]] e il [[1949]], fu pubblicato in tre volumi tra il [[1954]] e il [[1955]]. Tradotto in almeno 38 lingue<ref>La fonte è la [http://tolkien.hcp-uk.co.uk/faq3.aspx FAQ di tolkien.hcp-uk.co.uk], un sito web curato della casa editrice [[HarperCollins]].</ref> con decine di riedizioni ciascuna, resta una delle più popolari opere letterarie del [[XX secolo]]. La narrazione riprende dove si era interrotto un precedente [[romanzo]] dello [[Scrittori inglesi|scrittore inglese]], ''[[Lo Hobbit]]'', ma la storia di «[[Frodo]] dalle nove dita e l'[[Unico Anello|Anello del Fato]]»<ref>Così un menestrello di [[Gondor]] intitola, all'interno del romanzo, il poema da lui cantato presso il campo di Cormallen e avente come tema l'avventura vissuta da Frodo e Sam a [[Mordor]] (''Il Signore degli Anelli, op. cit., pag. 1029).</ref> narrata nel cosiddetto ''Libro Rosso dei Confini Occidentali''<ref>Il libro che contiene la narrazione del ''Signore degli Anelli'' e de ''Lo Hobbit'' come spiegato da Tolkien nel prologo del romanzo (op. cit, pag. 25). Si tratta sostanzialmente di un [[pseudobiblium]], anche piuttosto importante nell'ambientazione tolkeniana, e scritto da [[Bilbo]] e completato poi, come si verrà a chiarire al termine dell'opera, da [[Frodo]] stesso prima di partire alla volta di [[Aman]].</ref> si inserisce ora in un'ambientazione di più ampio respiro, attingendo pienamente al vasto corpus storico, [[mitologia|mitologico]], [[lingua artistica|linguistico]] creato ed elaborato dall'autore nel corso di tutta la sua vita.  L'intera saga ha esercitato nel tempo un influsso culturale e mediatico a diversi livelli, ottenendo attenzione sia da parte di critici, autori e studiosi (sono stati prodotti molti saggi e ricerche, a livello accademico, sui testi tolkeniani) che da parte di semplici appassionati che hanno dato vita a gruppi e associazioni culturali, come le varie ''società tolkeniane'', sparse in tutto il mondo. Il romanzo ha ispirato — e continua ad ispirare — libri, videogiochi, illustrazioni, composizioni musicali ed è stato adattato per la [[Radio (comunicazione)|radio]], il [[teatro]] e il [[cinema]], come nel caso della recente trilogia diretta da [[Peter Jackson]]. {{TOChidden}} ==Genesi dell'opera== ===Linguaggio e mitopoiesi === [[Immagine:J-R-R-Tolkien.jpg|200px|left|thumb|Un'immagine dell'autore dell'opera]]Già a partire dagli [[Anni 1910|anni dieci]] del [[XX secolo]], Tolkien ideò una [[lingua artificiale]], il [[Quenya]], ispirandosi in parte al [[lingua finlandese|finlandese]]. Fu proprio l'invenzione di questa "nuova" [[lingua (idioma)|lingua]] che spinse l'autore [[Gran Bretagna|britannico]] a immaginare un popolo che fosse in grado di parlarla, e di conseguenza la storia che questo popolo poteva avere vissuto.  Tolkien esprime con chiarezza i suoi intenti creativi e il suo approccio narrativo innanzitutto nel [[saggio]] ''[[Sulle fiabe]]'' (''On Fairy-Stories'' del [[1947]], pubblicato in italiano in ''[[Albero e foglia]]'' e ne ''[[Il medioevo e il fantastico]]'') e in alcune lettere, raccolte ne ''[[La realtà in trasparenza]]''.  ''Il Signore degli Anelli'', come le altre sue opere, nasce direttamente dalla sua passione da [[filologia|filologo]] per la lingua e la letteratura anglosassone («Iniziai con il linguaggio e mi ritrovai ad inventare leggende dello stesso sapore» come afferma in una nota citazione dalla lettera n° 230) e dal desiderio di creare una [[mitologia]] originale inglese che, pur artificiale, colmasse, nell'immaginario collettivo, la carenza che ravvisava in quella storica:  {{Quote|Fin da quando ero piccolo la povertà del mio amato paese mi rattristava: non possedeva delle storie veramente sue. [...] Desideravo creare un insieme di leggende più o meno connesse fra loro, dalle più complicate e cosmogoniche fino alle favole romantiche... e volevo semplicemente dedicarlo all'Inghilterra, al mio paese.|''La realtà in trasparenza'', op. cit., lettera n°131}}  Iniziò così a prendere corpo l'insieme di racconti e annotazioni sulla Terra di Mezzo che vennero raccolti successivamente dal figlio [[Christopher Tolkien|Christopher]] ne ''Il Silmarillion'', e che avrebbero fornito nomi, personaggi, creature e luoghi alla trama de ''Lo Hobbit''<ref>È importante sottolineare tuttavia che l'ambientazione de ''[[Lo Hobbit]]'', pur attingendo per molti aspetti da ''[[Il Silmarillion]]'', non era stata concepita inizialmente da Tolkien come coincidente con la Terra di Mezzo. Il romanzo manteneva infatti un impianto favolistico presente in forma molto più ridotta ne ''Il Signore degli Anelli'' (di fatto limitato ai primi capitoli) e che traeva varia ispirazione sia da opere antiche come il [[poema epico]] [[Medioevo|medioevale]] ''[[Beowulf]]'' per i vocaboli arcaici come ''orc'' (vedi per approfondire [[Orchi (Tolkien)#Etimologia, dizione inglese e traduzione italiana|la voce relativa]]), sia da libri per l'infanzia come ''La principessa e l'orco'' (''The Princess and the Goblin'', [[1872]]) dello scrittore scozzese [[George MacDonald]] e ''Il meraviglioso paese degli Snergs'' (''The Marvelous Land of Snergs'', [[1927]]) di E.A. Wyke-Smith (''Lo Hobbit annotato'', op. cit., pagg. 19-21 e seguenti).</ref>, l'opera che ha direttamente preceduto ''Il Signore degli Anelli''. ''Il Signore degli Anelli'' compendia parte di questa creazione mitopoietica, oltre che nella struttura narrativa, anche in sei corpose appendici accluse al termine del libro, ma è nelle opere postume come ''[[Il Silmarillion]]'' e i dodici volumi di ''[[The History of Middle-earth]]'' (''La storia della Terra di Mezzo'', parzialmente inedita in italiano) che sono presenti i primi abbozzi di uno dei temi centrali del romanzo, la [[guerra dell'Anello]] contro [[Sauron|Sauron il Grande]], e sono narrate le origini degli [[Anelli del Potere]] e gli eventi che hanno preceduto e seguito la loro creazione. In quelle opere sono contenute le storie epiche — e talvolta poetiche — di tutti i popoli di [[Arda]] — [[elfi (Tolkien)|Elfi]], [[uomini (Tolkien)|Uomini]], [[nani (Tolkien)|Nani]], [[Orchi (Tolkien)|Orchi]] — e dei loro eroi ed esponenti più significativi che si avvicendano nel corso di ere millenarie fino al giorno in cui il «signor Bilbo Baggins di Casa Baggins annunziò che avrebbe presto festeggiato il suo centoundicesimo compleanno con una festa sontuosissima»<ref>Dall'incipit de ''Il Signore degli Anelli'', op. cit., pag. 43.</ref> e quattro [[Hobbit]], la gente piccola per nulla amante delle avventure<ref>Una descrizione iconografica degli [[Hobbit]] e della loro concezione tranquilla e abitudinaria dell'esistenza, della  rispettabilità e di quanto fossero da loro malviste le avventure, è sicuramente quella che viene presentata nel primo capitolo de ''[[Lo Hobbit]]''.</ref>, avrebbero cambiato radicalmente la storia della [[Terra di Mezzo]]. ===La stesura=== Tolkien iniziò a scrivere ''Il Signore degli Anelli'' dietro richiesta dell'editore londinese Stanley Unwin di dare un seguito a ''Lo Hobbit'', pubblicato nel [[1937]]. La stesura dei primi capitoli fu difficoltosa e la trama della storia molto incerta, tanto che l'autore inglese diede un titolo all'opera solo nell'agosto dell'anno seguente. Le pressioni dell'editore, unite alla difficile situazione familiare e economica<ref>Come documentato dalle lettere fra il 1938 e il 1940.</ref>, avevano reso ancora più complicato il lavoro. In data [[19 dicembre]] [[1937]], Tolkien comunicò al signor Furth della [[Allen & Unwin]] di aver completato il primo capitolo. {{Quote|Ho scritto il primo capitolo di una nuova storia sugli Hobbit: "Una festa a lungo attesa". Buon Natale.}} Nel febbraio [[1938]], questo capitolo venne battuto a macchina e spedito all'attenzione di Rayner Unwin, il giovane figlio del suo editore; lo scrittore chiese al bambino di fargli da critico: come per ''Lo Hobbit'', che aveva scritto per i propri figli, così anche il «seguito allo Hobbit», nella concezione iniziale, non poteva, infatti, che riprenderne i caratteri di letteratura per l'infanzia. Il [[17 febbraio]], in una missiva (lettera n° 33) in cui accennava il proposito di pubblicare ''[[Mr. Bliss]]'', e il giorno seguente, rispondendo ai complimenti di Rayner (lettera n° 24), Tolkien espresse il timore di essersi arenato, di non riuscire ad andare oltre al suo spunto iniziale avendo esaurito i temi narrativi migliori nella pubblicazione precedente. Ma di lì a un mese la situazione iniziò a sbloccarsi: l'autore comunicò all'editore di essere giunto al terzo capitolo, «ma [ancora] i racconti tendono a sfuggire di mano e anche questo ha preso una svolta inaspettata» (lettera n° 26, 4 marzo 1938); una "svolta" non gradita da Unwin che criticò i due nuovi capitoli affermando che contenevano troppo "linguaggio Hobbit", una valutazione condivisa, nella lettera di risposta, da Tolkien stesso che si propose di limitarsi ammettendo di divertirsi di più a scrivere in quel modo che a portare avanti effettivamente la trama (lettera n° 28).  Come traspare da questo primo carteggio, lo scrittore non aveva inizialmente le idee chiare sulla stesura de ''Il Signore degli Anelli'', ma ciò dipendeva in parte dal suo stile narrativo<ref>Vedi lo stralcio dell'intervista a Tolkien riportata in ''Lo Hobbit annotato'', op. cit., pag. 13.</ref>; si era messo in qualche modo ad osservare — affermò — ciò che facevano i suoi personaggi alla festa di [[Bilbo Baggins|Bilbo]] (vedi anche lettera n° 31) per vedere se fosse accaduto qualcosa di curioso, aspettando che gli [[Hobbit]] e [[Gandalf]] combinassero qualcosa che facesse scaturire tutta l'avventura: poprio come nelle pagine iniziali del precedente romanzo quando un improvvido invito ad uno stregone a prendere un tè avrebbe sconvolto per sempre la tranquilla routine esistenziale di Bilbo<ref>''Ibidem'', capitolo I.</ref>. La critica di Unwin ebbe, comunque, poco successo e gli Hobbit continuarono a parlare in modo buffo<ref>Ma la differenza fra il modo di parlare degli Hobbit e degli altri personaggi del romanzo è riscontrabile pienamente nell'edizione originale inglese e tende a perdersi — per la difficile resa — nella trasposizione in lingua italiana.</ref> e a comportarsi fanciullescamente perché tale era la loro natura. Un giudizio articolato di Tolkien sul proprio modo di scrivere verrà sviluppato, tuttavia, solo più tardi quando l'autore, nel suo saggio ''Sulle fiabe'', spiegherà il concetto di "subcreazione" e con insistenza correggerà gli equivoci interpretativi rispondendo alle critiche di chi vedeva nel ''Signore degli Anelli'' un racconto [[allegoria|allegorico]]. [[Immagine:20_Northmoor_Road%2C_Oxford.JPG|270px|thumb|right|La casa di J.R.R. [[Tolkien]] a [[Oxford]]]] Anche se Tolkien ha sempre smentito di essersi ispirato a fatti o luoghi reali, di fatto alcuni paesaggi e personaggi furono ispirati dall'infanzia dell'autore nel piccolo paese di [[Sarehole]], nel [[Warwickshire]], oggi inglobato nell'hinterland di [[Birmingham]]. Lo scoppio della [[seconda guerra mondiale]] coinvolse direttamente la famiglia Tolkien e sorprese l'opera ad un quarto circa della sua definitiva stesura, rallentandola; Michael, il secondo figlio dello scrittore, si era arruolato volontario nell'estate del [[1940]], partecipando alla [[battaglia d'Inghilterra]] del [[1941]] in difesa degli aerodromi dove rimase ferito. Nell'estate del [[1943|'43]] Christopher, il terzo figlio, fu chiamato nella [[Royal Air Force]] e nel [[1944]], dopo un periodo di addestramento, trasferito in [[Sudafrica]] come pilota. Le lettere datate fra il '40 ed il '45 sono quasi esclusivamente indirizzate ai figli ed in particolar modo a [[Christopher Tolkien|Christopher]]; ma sono anche ricche di particolari sul ''Signore degli Anelli'' e sulla sua ambientazione e i capitoli del libro vengono spediti in Sudafrica accompagnati da accoratissime lettere attorno agli argomenti più disparati che coinvolgono gli affetti, la fede cristiana, le paure per la guerra e la sorte del figlio. Dopo il termine della guerra, l'attività di stesura del romanzo procedette di nuovo con regolarità, ma sarebbero occorsi ancora dieci anni per la pubblicazione nel [[1954]]. A ridosso di questa data si susseguono lunghe lettere destinate agli [[Editoria|editori]] che, nel frattempo, avevano perso interesse alla pubblicazione, soprattutto per le grandi dimensioni dell'opera, in quanto Tolkien desiderava che ''Il Signore degli Anelli'' fosse pubblicato assieme al ''[[Il Silmarillion|Silmarillion]]''. ===Le fonti della guerra dell'Anello=== Come anticipato, ''Il Signore degli Anelli'' si presenta come il naturale seguito de ''Lo Hobbit'', dove vengono narrate principalmente le peripezie di [[Bilbo Baggins]] e dei Nani di [[Erebor]] per sottrarre il tesoro del drago [[Smaug]], ma anche il rinvenimento da parte di Bilbo di un anello che, se infilato al dito, rende invisibili. ''Lo Hobbit'' non chiarisce nulla della vera natura e della storia di questo artefatto; ne parla invece ''Il Silmarillion'' che descrive, tra le molte storie dell'antichità della Terra di Mezzo, anche le trame di [[Sauron]] che sotto le mentite spoglie del munifico e amabile Annatar (in [[quenya]] ''Signore dei doni'') cerca di ingannare i superbi [[Noldor]] del [[Beleriand]] insegnando loro l'arte della forgia dei ''Grandi Anelli'', gli [[Anelli del Potere]], oggetti dotati di poteri magici tanto più forti quanto maggiore è la volontà di chi li possiede.    Ma Sauron ha anche creato, in segreto, un [[Unico Anello]] — proprio quello ritrovato  millenni dopo da Bilbo — in grado di dominarli tutti quanti. I Noldor sfuggono all'inganno scendendo in guerra contro il signore di [[Mordor]], ma non così nove re degli Uomini a cui il [[Maia (Tolkien)|maia]] decaduto dona successivamente gli anelli che ha riottenuto dagli elfi, e che diventeranno suoi schiavi, i nove [[Nazgûl (Tolkien)|Nazgûl]], coprotagonisti malvagi della trama del romanzo. ==Pubblicazione== ====Edizione inglese e forma editoriale==== [[Immagine:Tolkieniscrizione.svg|150px|thumb|right|Iniziali di [[John Ronald Reuel Tolkien|J.R.R. Tolkien]]]]L'opera era inizialmente concepita da Tolkien per essere pubblicata in un unico grande volume, ma la crisi economica post-[[seconda guerra mondiale|bellica]] rese impossibile reperire così grandi quantità di [[carta]]. Il libro fu dunque diviso in tre volumi, ciascuno contenente due libri: *''[[La Compagnia dell'Anello (libro)|La Compagnia dell'Anello]]'' (''The Fellowship of the Ring''): libri I e II; *''[[Le due Torri (libro)|Le due Torri]]'' (''The Two Towers''): libri III e IV;  *''[[Il ritorno del Re (libro)|Il ritorno del Re]]'' (''The Return of the King''): libri V e VI, appendici e indici. L'autore, però, non amò il titolo dato al terzo ed ultimo libro della sua opera, ''Il ritorno del Re'', ritenendo che facesse intuire troppo dello sviluppo finale della storia. Inizialmente Tolkien aveva infatti suggerito il titolo ''[[guerra dell'Anello|La guerra dell'Anello]]'' (''The War of the Ring''), che non venne accettato dagli editori<ref>Vedi: ''The War of the Ring: The History of The Lord of the Rings, Part Three'' (''La Guerra dell'Anello: la storia del Signore degli Anelli, parte terza''), op. cit.</ref>. I sei libri in cui è divisa l'opera non hanno titoli ufficiali; in una lettera, Tolkien suggerisce:  * Libro I: ''Il ritorno dell'ombra'' (''The return of the Shadow'') * Libro II: ''La Compagnia dell'Anello'' (''The Fellowship of the Ring'') * Libro III: ''Il tradimento di Isengard'' (''The Treason of Isengard'') * Libro IV: ''Il viaggio a Mordor'' (''The Journey to Mordor'') * Libro V: ''La guerra dell'Anello'' (''The War of the Ring'') * Libro VI: ''Il ritorno del Re'' (''The Return of the King'') Per la grandissima diffusione dell'edizione in tre volumi, in uso ancora oggi, solitamente ci si riferisce alla "[[trilogia]] del Signore degli Anelli"; questo, però, è tecnicamente sbagliato, dal momento che il libro fu scritto e concepito come un ''unicum''. Le originali tre parti vennero pubblicate per la prima volta dalla Allen & Unwin nel [[1954]]-[[1955]] a distanza di alcuni mesi. Furono successivamente ristampate molte volte da diversi editori in uno, tre, sei o sette volumi.  Una delle edizioni inglesi più pregevoli rimane, senza dubbio, quella di [[HarperCollins]] contenente cinquanta illustrazioni di [[Alan Lee]] e pubblicata in occasione del centenario della nascita di Tolkien nel [[1992]]. Esiste anche un'edizione inglese in sette volumi che segue la divisione in sei libri indicata da Tolkien, ma con le appendici spostate dalla fine del VI libro ad un volume separato. ====Edizione statunitense==== Nei primi [[anni 1960|anni sessanta]], Donald Allen Wollheim, un editore specializzato in [[fantascienza]] della [[Ace Books]], si rese conto che ''Il Signore degli Anelli'' non era protetto dalle leggi statunitensi sui diritti d'autore dal momento che l'edizione statunitense era stata realizzata saldando pagine stampate in [[Gran Bretagna]] per l'edizione britannica. La Ace Books pubblicò allora un'edizione del libro non autorizzata da Tolkien e senza pagare alcun compenso all'autore, il quale raccontò la verità ai numerosi fan statunitensi che gli scrivevano e che iniziarono a mobilitarsi contro la casa editrice. Le pressioni esercitate su Ace Books arrivarono al punto di forzare la casa editrice a cancellare la pubblicazione e a risarcire Tolkien, anche se con una cifra di entità inferiore a quella che avrebbe dovuto pagare in caso di una pubblicazione regolare.  Ad ogni modo, questo inizio difficile venne compensato ampiamente quando un'edizione autorizzata della [[Ballantine Books]] ebbe un incredibile successo commerciale. Per la metà degli anni sessanta il libro, grazie all'enorme diffusione avuta negli [[Stati Uniti d'America]], era diventato un vero e proprio fenomeno culturale. In breve tempo, il libro venne tradotto, operazione non semplice, in numerosissime lingue, ottenendo diversi livelli di successo in tutto il mondo.  Tolkien, un esperto di [[filologia]], esaminò personalmente alcune di queste traduzioni, almeno quelle più importanti, commentandole e dando suggerimenti su ognuna, migliorando sia le traduzioni che il proprio lavoro. L'enorme successo popolare della saga epica di Tolkien aumentò, come avviene solitamente in questi casi, la richiesta di libri del genere [[fantasy]] che, grazie a ''Il Signore degli Anelli'', fiorì per tutto il corso degli anni sessanta. Come in tutti i campi artistici, un gran numero di derivati secondari dell'opera principale apparirono in breve sul mercato. Nacque dunque il termine ''Tolkienesque'' ("Tolkieniesco", diverso dal più comune e non dispregiativo "Tolkieniano"), usato per indicare quei prodotti che ricalcano in qualche maniera personaggi, storia o argomenti de ''Il Signore degli Anelli'': un gruppo di avventurieri impegnati in una lunga avventura per salvare un mondo di fantasia dalla armate di un oscuro signore. ====Edizione italiana==== In Italia la prima pubblicazione (parziale) del libro avvenne nel [[1967]], quando l'editrice Astrolabio pubblicò ''La Compagnia dell'Anello'' nella traduzione (approvata da Tolkien stesso) di Vittoria (Vicky) Alliata di Villafranca. L'operazione non ebbe alcun successo, tant'è vero che l'editore decise di soprassedere alla pubblicazione degli altri due volumi. Solo nel [[1970]] l'editore [[Rusconi]] pubblicò finalmente il romanzo completo. La traduzione era ancora quella di Vicky Alliata, ma fu profondamente rivista e rimaneggiata dal curatore Quirino Principe, che non condivideva molte scelte traduttive<ref>Vedi [http://www.eldalie.com/saggi/IQP.htm Note alla vicenda editoriale di Tolkien in Italia], articolo di Quirino Principe, curatore dell'edizione Rusconi.</ref>. Con poche variazioni, questo fu lo stesso testo che la Rusconi (e dal [[2000]] la [[Bompiani]]) continuò a ristampare anno dopo anno. Nel [[2003]], sull'onda del successo dei film di Peter Jackson, fu pubblicata un nuova edizione del romanzo: sotto il coordinamento della [[Società Tolkieniana Italiana]], tutto il testo fu digitalizzato e corretto, eliminando circa quattrocento errori e modificando la traduzione di alcuni termini (ad esempio, l'inglese ''Orc'' fu tradotto con ''Orco'' anziché con il precedente ''Orchetto''). La nuova edizione non è comunque ancora definitiva, né priva di errori: in essa, per esempio, mancano circa trenta righe alla fine del capitolo "Molti incontri"<ref>È il primo capitolo del libro II de ''La Compagnia dell'Anello'', op. cit.</ref>. Successivamente, Vicky Alliata avrebbe ribadito, al Convegno Endòre di [[Brescia]] del 21 marzo 2004, di avere in realtà seguito le indicazioni di Tolkien — in linea con i principi espressi successivamente in ''Guide to the names of the Lord of the Rings''<ref>Una guida per i traduttori del Signore degli Anelli scritta da Tolkien e pubblicata in appendice a: Jarend Lodbell, ''A Tolkien Compass'' (bibliografia).</ref> — per tradurre ''Orcs'' con ''Orchetti'' e in generale per la resa in italiano dei termini scartati nella revisione effettuata da Principe. Nel [[2004]]-[[2005]] è ricorso il cinquantennale della pubblicazione. Molti sono stati gli eventi organizzati in Italia e nel mondo: tra i più significativi il [[Tolkien's Fifty Years]] e le iniziative della Tolkien Society inglese, la più antica tra le società tolkeniane. Annualmente si tengono raduni in tutto il mondo, ad esempio Oxonmoot ad [[Oxford]] e Hobbiton, organizzata dalla Società Tolkieniana Italiana (giunta alla sua XIV edizione), a [[San Daniele del Friuli]]. ====Abbreviazioni==== Il libro e le sue varie parti possono essere indicate tra i fan sia in [[Lingua inglese|inglese]] che in [[lingua italiana|italiano]] con  varie abbreviazioni: {| {{prettytable|width=99%|text-align=center}} |- bgcolor="lightgreen" |colspan="8"|'''Abbreviazioni''' |- |colspan="4"|''Inglese'' [[Immagine:Flag_of_the_United_Kingdom.svg|20px]] |colspan="4"|''Italiano'' [[Image:Flag_of_Italy.png|20px]] |- |The '''L'''ord '''o'''f '''t'''he '''R'''ings |The '''F'''ellowship '''o'''f '''t'''he '''R'''ing |'''T'''he '''T'''wo '''T'''owers |The '''R'''eturn '''o'''f '''t'''he '''K'''ing |'''I'''l '''S'''ignore '''d'''egli '''A'''nelli |La '''C'''ompagnia '''d'''ell''''A'''nello |Le '''D'''ue '''T'''orri |Il '''R'''itorno '''d'''el '''R'''e |- |LotR |FotR |TTT |RotK |ISdA |CdA |DT |RdR |- |LOTR |FOTR |TT |ROTK |ISDA |CDA |<nowiki>-</nowiki> |RDR |- |LR |FR |<nowiki>-</nowiki> |RK |SdA |<nowiki>-</nowiki> |<nowiki>-</nowiki> |<nowiki>-</nowiki> |} ==Trama== {{trama|Il Signore degli Anelli|Il Silmarillion}} ===Ambientazione=== {{vedi anche|Ainulindalë|Akallabêth|Il Silmarillion}} Il romanzo è ambientato in un [[universo immaginario]] ([[Arda (Tolkien)|Arda]]), e in un tempo immaginario (la [[Terza Era]] della [[Terra di Mezzo]]). Riguardo a questo mondo "altro", informazioni ci vengono fornite per tutto il corso della vicenda, ma sono soprattutto le appendici del libro e l'opera postuma ''[[Il Silmarillion]]'' a descrivere dettagliatamente la storia, gli usi e i linguaggi di queste civiltà. Ne ''[[Il Silmarillion]]'', in particolare, viene narrata l'origine di [[Sauron]] al servizio di [[Morgoth|Melkor]], archetipo del male assoluto, e della [[Guerra d'Ira|guerra]] scatenata contro quest'ultimo dalle potenze angeliche del mondo, i [[Valar]], che alla fine della [[Prima Era]] lo sconfissero e lo rinchiusero nel Vuoto oltre il tempo e lo spazio. Gli uomini che avevano aiutato i Valar vennero premiati con il dono di un'isola al centro del mare: [[Númenor]]. Questi uomini, chiamati [[Dúnedain]] o [[Númenor|Númenoreani]], per lungo tempo vissero in pace e prosperità, scambiando conoscenze con i vicini [[Elfi (Tolkien)|Elfi]] che risiedevano nel Reame Immortale, pur non avendo il diritto di sbarcare presso di loro (era il "Bando dei Valar"). Tuttavia il male non era stato del tutto estirpato: [[Sauron]] era riuscito a scampare alla distruzione rifugiandosi nei luoghi profondi della terra. Attorno al 1500 della [[Seconda Era]], egli riuscì ad irretire dei fabbri elfici, inducendoli a creare con il suo aiuto gli [[Anelli del Potere]], potenti strumenti [[magia|magici]] che influenzavano i loro portatori. [[Image:NumenorEN.jpg|200px|right|thumb|Una mappa dell'isola di [[Nùmenor]].]] Sauron, tuttavia, creò segretamente un [[Unico Anello|anello]] che gli consentisse di dominare tutti gli altri. Egli infuse in questo anello buona parte del suo potere, fino a farlo diventare un'entità dotata di volontà propria: tutti gli anelli, a poco a poco, caddero sotto il suo potere; ma [[Celebrimbor]], capo dei fabbri elfici, scoprì in tempo le intenzioni di Sauron, riuscendo a nascondere i tre anelli più potenti, [[Narya]], [[Vilya]] e [[Nenya]], che la mano di Sauron non aveva toccato, e che quindi non poteva controllare. Sauron, sconfitto, si ritirò presso la sua fortezza di [[Umbar]]. Oltre 1500 anni dopo, i Númenoreani, la cui vita ricca e felice andava accorciandosi sempre di più con l'acuirsi della paura della [[morte]], erano diventati avidi di ricchezza e di potere: non avevano più ormai da tempo contatti con gli [[Elfi (Tolkien)|Elfi]]. Tuttavia alcuni abitanti, detti i Fedeli, riuscirono segretamente a mantenere i contatti con loro. Ma l'ultimo sovrano númenoreano, [[Ar-Pharazôn|Ar-Pharazôn il Dorato]], organizzò un gigantesco esercito, portandolo a [[Umbar]] e sconfiggendo [[Sauron]], e commise però l'errore di lasciare in vita il [[Maia (Tolkien)|Maia]]: lo portò in catene a Númenor, e questi a poco a poco ingigantì nella mente di Ar-Pharazôn la paura della [[morte]], spingendolo ad invadere le coste di [[Valinor]]. Il sovrano infranse il Bando dei Valar, i quali per difendersi chiamarono [[Eru Ilúvatar]]; e la sua collera si scatenò sui [[Númenor|Númenoreani]], distruggendo il loro esercito e inabissando definitivamente l'isola nell'oceano. Alcuni dei Fedeli erano riusciti a salvarsi, sbarcando sulle coste della [[Terra di Mezzo]], dove fondarono i due regni Númenoreani in esilio: [[Arnor]] al nord e [[Gondor]] al sud. Sauron, pur essendo morto nel corpo, riuscì a ritornare sotto forma di spirito nella Terra di Mezzo, e cento anni più tardi attaccò gli esuli Númenoreani comandati da [[Elendil]]. Ci fu quindi l'[[Ultima Alleanza tra gli Elfi e gli Uomini]], nella quale le schiere di [[Gil-Galad]] si unirono a quelle di Elendil, cingendo d'assedio [[Mordor]]. L'anno seguente, combattendo contro Sauron stesso, morirono entrambi, e la spada di Elendil, [[Narsil]], fu infranta. Ma il figlio di lui, [[Isildur]], riuscì con l'elsa della spada infranta a tagliare il dito all'Oscuro Sire, separandolo dall'Anello e riducendolo a un'ombra. Tuttavia, Isildur non si disfece subito dell'Anello, come gli consigliava lo scudiero di Gil-Galad, [[Elrond]]; lò conservò e dopo due anni esso lo tradì, facendolo cadere in un'imboscata degli [[Orchi (Tolkien)|Orchi]]. L'Anello venne perduto e non se ne seppe più nulla per duemila anni. È quest'Anello che venne casualmente ritrovato da due [[Hobbit]], [[Sméagol]] e [[Déagol]]; il primo uccise il secondo per impossessarsene, quindi si rifugiò nelle montagne imbestialendosi sempre di più e prendendo anche il nome di [[Gollum]]. Ma, come narra ''[[Lo Hobbit]]'', l'Anello gli fu sottratto da un altro Hobbit, [[Bilbo Baggins]], che lo tenne per sé e lo portò nella [[La Contea|Contea]]. Nel frattempo il regno di [[Arnor]] fu prima diviso in tre parti, poi venne distrutto dal [[Re Stregone di Angmar|Re degli stregoni di Angmar]]; il regno si dissolse, ma la stirpe che discendeva da [[Isildur]] rimase salda, finché non venne alla luce [[Aragorn]], suo ultimo erede. A [[Gondor]], invece, la stirpe si estinse con il re [[Eärnur]], morto senza figli. Da quel momento in poi regnarono su Gondor i [[Gondor#I Sovrintendenti Regnanti|Sovrintendenti Regnanti]]: all'epoca dei fatti narrati nel romanzo si era giunti al ventiseiesimo Sovrintendente, [[Denethor|Denethor II]]. ===La Compagnia dell'Anello=== {{vedi anche|La Compagnia dell'Anello (libro)}} ====Libro I==== ''Il Signore degli Anelli'' è allo stesso tempo un [[romanzo di formazione]] e una [[Cerca]] al contrario: al seguito della partenza di [[Bilbo Baggins]] per [[Gran Burrone]], il nipote di lui [[Frodo Baggins|Frodo]] si ritrovò in possesso dell'[[Unico Anello]], e scoprì, grazie a [[Gandalf]], che si trattava di una temibilissima arma dell'Oscuro Sire [[Sauron]]: l'[[Istari|Istaro]] gli rivelò la storia della [[Terra di Mezzo]] e degli [[Anelli del Potere]], e intuì come quell'anello fosse proprio l'[[Unico Anello|Unico]], destinato a dominare tutti gli altri, come rivelavano questi versi tratti da un antico poema elfico: {{Quote|<math>\mathfrak{T}</math>re Anelli ai Re degli Elfi sotto il cielo che risplende,<br/>   Sette ai Principi dei Nani nelle lor rocche di pietra,<br/>Nove agli Uomini Mortali che la triste morte attende,<br/>   Uno per l'Oscuro Sire chiuso nella reggia tetra,<br/>Nella Terra di Mordor, dove l'Ombra nera scende.<br/>   Un Anello per domarli, un Anello per trovarli,<br/>   Un Anello per ghermirli e nel buio incatenarli.<br/>Nella Terra di Mordor, dove l'Ombra cupa scende. |J.R.R. Tolkien, op. cit., pag. 75 |<math>\mathfrak{T}</math>hree Rings for the Elven-kings under the sky,<br/>   Seven for the Dwarf-lords in their halls of stone,<br/>Nine for Mortal Men doomed to die,<br/>   One for the Dark Lord on his dark throne<br/>In the Land of Mordor where the Shadows lie.<br/>   One Ring to rule them all, one Ring to find them,<br/>   One Ring to bring them all and in the darkness bind them<br/>In the Land of Mordor where the Shadows lie.|lingua=en}} I versi sesto e settimo erano incisi — sebbene potessero essere rivelati solo dal fuoco — anche sull'[[Unico Anello]], ma erano scritti nel [[linguaggio nero]], la lingua parlata a Mordor, così come furono effettivamente pronunciati da Sauron: {{Quote|<math>\mathfrak{A}</math>sh nazg durbatulûk, ash nazg gimbatul,<br/>ash nazg thrakatulûk agh burzum-ishi krimpatul.<ref>Gandalf pronunciò questi versi durante il [[Consiglio di Elrond]] a [[Gran Burrone]] per convincere gli astanti che l'anello ritrovato da Bilbo era propro l'Anello di Sauron.</ref>|''Il Signore degli Anelli'', op. cit., pag. 291}} Su esortazione di Gandalf, Frodo partì a sua volta per [[Gran Burrone]] in modo da allontanare quell'ombra dalla [[La Contea|Contea]]. Lo accompagnarono prima gli amici [[Samvise Gamgee]] e [[Peregrino Tuc]] (Pipino), e più tardi anche [[Meriadoc Brandibuck]] (Merry); insieme, i quattro [[Hobbit]] lasciarono la Contea sfuggendo ai [[Nazgûl (Tolkien)|Cavalieri Neri]] inviati da [[Sauron]], e si inoltrano nella Vecchia Foresta, smarrendosi ma venendo salvati da [[Tom Bombadil]], che li aiutò anche a superare i [[Tumulilande]] e a raggiungere la Grande Via Est. Da qui raggiunsero l'ultima città abitato dagli Hobbit, [[Brea]], dove incontrarono un [[Uomini (Tolkien)|Uomo]] di nome [[Aragorn]] che si rivelò essere un'ottima guida nelle Terre Selvagge e un valido difensore dai Cavalieri Neri; tuttavia [[Frodo Baggins|Frodo]] fu ferito a [[Colle Vento]] da un pugnale avvelenato. Grazie anche all'aiuto di [[Glorfindel]], egli venne portato in tempo a [[Gran Burrone]], rifugio degli [[Elfi (Tolkien)|elfi]], dove fu curato e riprese le forze. ====Libro II==== A [[Gran Burrone]] intanto erano convenuti Elfi, [[Nani (Tolkien)|Nani]] e [[Uomini (Tolkien)|Uomini]] da tutta la Terra di Mezzo, e si erano riuniti nel [[Consiglio di Elrond]] per prendere le misure necessarie alla guerra contro [[Sauron]]. Dopo molte discussioni, fu deciso che l'[[Unico Anello|Anello]] era un'arma troppo pericolosa da usarsi contro il Nemico e che quindi andasse distrutto, e si incaricò Frodo di portarlo al [[Monte Fato]], il vulcano nel quale l'Anello era stato forgiato e l'unico posto dove avrebbe potuto essere annientato. A Frodo venne affiancata una [[Compagnia dell'Anello (personaggi)|Compagnia dell'Anello]], composta da rappresentanti di tutti i popoli liberi della Terra di Mezzo: [[Elfi (Tolkien)|Elfi]] ([[Legolas]]), [[Uomini (Tolkien)|Uomini]] ([[Aragorn]], erede di [[Isildur]], e [[Boromir]], figlio del Sovrintendente di [[Gondor]]), [[Nani (Tolkien)|Nani]] ([[Gimli]]) e [[Hobbit]] (Frodo, Sam, Merry e Pipino), guidati dall'[[Istari|Istaro]] [[Gandalf]]. Insieme, i compagni si mossero verso sud e tentarono in un primo momento di valicare le [[Montagne Nebbiose]] superando il Cancello Cornorosso, ma fallirono nell'affrontare le tempeste scatenate dal Nemico e si rassegnarono infine ad attraversare le miniere di [[Moria]], infestate dagli [[Orchi (Tolkien)|Orchi]] e da un [[Balrog]]. È appunto affrontando il Balrog che la Compagnia subì il primo duro colpo, allorché Gandalf venne trascinato in un abisso oscuro dal Balrog morente. Il resto della Compagnia riuscì comunque a raggiungere [[Lórien]], dove si fermò per un breve periodo. Coperti di doni dai sovrani di Lórien, [[Celeborn]] e [[Galadriel]], i compagni ripartirono poi lungo il corso del fiume [[Anduin]], finché entrarono nel regno di [[Gondor]]. ===Le due Torri=== {{vedi anche|Le due Torri (libro)}} ====Libro III==== Sulle rive del fiume [[Anduin]], la Compagnia fu attaccata da una banda di [[Orchi (Tolkien)|Orchi]] provenienti da [[Isengard]]: [[Boromir]] cadde nel tentativo di difendere [[Meriadoc Brandibuck|Merry]] e [[Peregrino Tuc|Pipino]], i quali furono rapiti. Nel frattempo [[Frodo Baggins|Frodo]] e [[Samvise Gamgee|Sam]] proseguivano verso [[Mordor]], e [[Aragorn]], [[Legolas]] e [[Gimli]] si lanciarono all'inseguimento degli [[Uruk-hai]] isengardiani. Questi però entrarono nel territori di [[Rohan (Tolkien)|Rohan]] abitati dagli Uomini e, nei pressi della foresta di [[Fangorn]], furono sterminati dai rohirrim; ma i due [[Hobbit]] riuscirono fortunosamente a fuggire e penetrarono nella foresta, dove incontrarono [[Barbalbero]], un [[Ent]], ovvero un pastore degli alberi: questi convocò i suoi simili e, dopo due giorni di trattative, decise di marciare su [[Isengard]]. Nel frattempo Aragorn, Legolas e Gimli, inseguendo gli amici, avevano invece incontrato [[Gandalf]], rimandato sulla [[Terra di Mezzo]] dopo la lotta con il [[Balrog]] per portare a termine la sua missione; insieme si recarono nella capitale del regno di Rohan, [[Edoras]], e risvegliarono il re dalla malvagia influenza di [[Saruman]], lo stregone di Isengard, convincendolo a portare le sue truppe al Fosso di Helm. Qui avvenne il primo grande scontro per la libertà della Terra di Mezzo: il Fosso venne assaltato da una moltitudine di Orchi di [[Saruman]]; ma, grazie all'intervento degli alberi e all'apparizione di [[Erkenbrand]], comandante di una divisione di rohirrim, l'esercito nemico fu sconfitto e annientato. [[Isengard]], nel frattempo, fu distrutta dagli [[Ent]]; qui i compagni si ritrovarono infine e sfuggirono all'ultimo tentativo di corruzione di Saruman; vi trovarono anche una pietra veggente, un [[Palantír]], nel quale Pipino scrutò scorgendovi [[Sauron]]. Spaventati, i compagni si separarono di nuovo: Gandalf e Pipino partirono per [[Gondor]], Aragorn, Legolas e Gimli si diressero anche loro là, ma per un'altra strada, i cosiddetti Sentieri dei Morti; Merry rimase con l'esercito dei rohirrim. ====Libro IV==== Nel frattempo [[Frodo Baggins|Frodo]] e [[Samvise Gamgee|Sam]] avevano continuato il loro viaggio verso [[Mordor]]. Vennero dapprima seguiti da [[Gollum]], ma riuscirono a catturarlo e a legarlo a un giuramento, cosicché la creatura diventò loro guida fino al [[Cancelli del Morannon|Cancello Nero]]; questi però era chiuso e ben custodito, e gli Hobbit intrapresero allora un'altra strada, costeggiando le montagne fino a [[Cirith Ungol]]. Attraversando l'[[Ithilien]], furono sorpresi da un contingente di uomini di [[Gondor]] comandati da [[Faramir]], fratello di [[Boromir]], che prima li prese prigionieri ma, saputo della loro missione, decise di rilasciarli. Gli [[Hobbit]] continuarono così e raggiunsero Cirith Ungol, affrontando il valico su consiglio di [[Gollum]]: questi però li aveva traditi, conducendoli nella tana del ragno-femmina [[Shelob]], che colpì Frodo sprofondandolo nel sonno e che venne infine sconfitta da Sam. Ma Frodo era stato fatto prigioniero degli [[Orchi (Tolkien)|Orchi]]. ===Il ritorno del Re=== {{vedi anche|Il ritorno del Re (libro)}} ====Libro V==== Intanto [[Gandalf]] e [[Peregrino Tuc|Pipino]] arrivarono a [[Minas Tirith]], capitale del regno di [[Gondor]], dove furono ricevuti dal Sovrintendente [[Denethor]], padre di [[Boromir]] e [[Faramir]], al quale Pipino prestò giuramento quale nuova Guardia della Cittadella. [[Aragorn]], [[Legolas]] e [[Gimli]], insieme alla [[Grigia Compagnia]] dei [[Dúnedain]] guidata da [[Elladan e Elrohir]], attraversarono il Sentiero dei Morti convocando l'esercito dei Morti, antichi soldati che, per aver infranto un giuramento fatto ad [[Isildur]], non potevano trovare la pace e accettarono quindi di aiutarne l'erede per essere liberati: i compagni, con quest'esercito, conquistarono la flotta di [[Umbar]] e con essa mossero a loro volta verso Minas Tirith. [[Meriadoc Brandibuck|Merry]] intanto, respinto dal re che lo considerava un peso per il suo esercito, si unì a un giovane soldato che aveva promesso di portarlo di nascosto sul suo cavallo; i rohirrim partirono e si diressero verso Gondor, superando le fortificazioni grazie a un sentiero indicato loro dagli [[Drúedain|Uomini Selvaggi]]. Sotto le mura di Minas Tirith, assediata dagli [[Orchi (Tolkien)|Orchi]], infuriava la [[battaglia dei Campi del Pelennor]], ma anche l'arrivo dei rohirrim non sembrò risollevarne le sorti; il giovane soldato che aveva aiutato Merry, in realtà [[Éowyn]], nipote del re che a sua volta desiderava fortemente andare in battaglia, e lo [[Hobbit]] stesso, riuscirono a sconfiggere il [[Re Stregone di Angmar]], rimanendo tuttavia contaminati dall'Alito Nero, ma non poterono salvare il morente re [[Théoden]]. All'interno della città, [[Denethor]] fu preso dalla disperazione e dalla follia e si suicidò; l'arrivo a sorpresa di Aragorn e dei compagni risolse finalmente la battaglia in favore degli [[Uomini (Tolkien)|Uomini]]. Ma questa non era che una battaglia vinta, e [[Sauron]] era ancora potente e l'Anello non distrutto. I Capitani dell'Ovest decisero di muovergli guerra, nella segreta speranza di concentrarne le forze attorno al [[Cancelli del Morannon|Cancello Nero]] e di aprire così la strada a [[Frodo Baggins|Frodo]]. ====Libro VI==== [[Frodo Baggins|Frodo]], come visto, era prigioniero degli [[Orchi (Tolkien)|Orchi]] nella torre di [[Cirith Ungol]], ma venne liberato da [[Samvise Gamgee|Sam]]; insieme riuscirono a scappare ed entrarono così nel territorio di [[Mordor]]. Tra Orchi e stenti quasi insopportabili, giunsero infine alla [[Monte Fato|Voragine del Fato]], dove vennero attaccati da [[Gollum]]: questi riuscì a sottrarre l'[[Unico Anello|Anello]] a Frodo, ma, mettendo inavvertitamente un piede in fallo, cadde infine egli stesso nella lava, compiendo provvidenzialmente la missione. L'Anello venne distrutto, Sauron sconfitto. Frodo e Sam furono salvati con l'aiuto delle [[Aquile (Tolkien)|Aquile]], e l'esercito dell'Ovest, vittorioso, poté tornare a Minas Tirith. Qui Aragorn, erede di [[Isildur]], venne incoronato [[re dei Regni Riuniti|Re dei Regni riuniti di Arnor e Gondor]], e poté finalmente sposare l'elfica [[Arwen]], figlia di [[Elrond]] di [[Gran Burrone]]. Dopo il funerale di re [[Théoden]] e il ritorno a [[Rohan (Tolkien)|Rohan]], anche [[Faramir]] ed [[Éowyn]] si sposarono e diventarono signori dell'[[Ithilien]], mentre il fratello [[Éomer]] divenne il nuovo re di [[Rohan]]. Dopo molte separazioni, ultima quella con [[Gandalf]] dopo Gran Burrone, anche gli [[Hobbit]] rientrarono a casa, ma solo per trovare [[la Contea]] disastrata, assediata dagli Uomini di [[Saruman]] ed asservita: riuscirono tuttavia a fomentare la ribellione degli Hobbit, e sconfissero così Saruman, che fu ucciso da [[Grima Vermilinguo]]. Finita così anche nella Contea la [[guerra dell'Anello]], [[Samvise Gamgee|Sam]], [[Meriadoc Brandibuck|Merry]] e [[Peregrino Tuc|Pipino]] si sposarono a loro volta, mentre [[Frodo Baggins|Frodo]], non riuscendo a trovare pace a causa del ricordo del suo fardello, insieme con [[Bilbo Baggins|Bilbo]], [[Gandalf]] e gli [[Elfi (Tolkien)|Elfi]], partì per i reami immortali di [[Valinor]]. {{finetrama}} ===Personaggi=== ''I personaggi in '''grassetto''' sono i componenti della [[Compagnia dell'Anello (personaggi)|Compagnia dell'Anello]].'' {{cassetto2 |larghezza=100% |colore=white |allineamento=centro |titolo='''Personaggi principali''' |testo= {{MultiCol}} <big>'''[[Hobbit]]'''</big> *'''[[Frodo Baggins]]''' *[[Samvise Gamgee|'''Samvise''' "Sam" '''Gamgee''']] *[[Peregrino Tuc|'''Peregrino''' "Pipino" '''Tuc''']] *[[Meriadoc Brandibuck|'''Meriadoc''' "Merry" '''Brandibuck''']] *[[Gollum|Gollum/Sméagol]] *[[Bilbo Baggins]] <big>'''[[Uomini (Tolkien)|Uomini]]'''</big> *[[Aragorn|'''Aragorn II''' (Grampasso)]] *[[Faramir]] *[[Denethor]] *'''[[Boromir]]''' *[[Éowyn]] *[[Grima Vermilinguo]] *[[Théoden]] *[[Éomer]] {{ColBreak}} <big>'''[[Maia (Tolkien)|Maiar]]'''</big> *[[Sauron]] *'''[[Gandalf]]''' *[[Saruman]] *[[Tom Bombadil]] <ref>Razza solo supposta. Tolkien ha lasciato volutamente un alone di mistero attorno alla razza del personaggio. Per approfondire, si veda [[Tom_Bombadil#La_natura_del_personaggio|qui]].</ref>  <big>'''[[Elfi (Tolkien)| Elfi]]'''</big> *[[Legolas|'''Legolas Verdefoglia''']] *[[Galadriel]] *[[Elrond]] *[[Arwen]] *[[Glorfindel]] <big>'''[[Nani (Tolkien)|Nani]]'''</big> *[[Gimli|'''Gimli''']] <big>'''[[Ragni]]'''</big> *[[Shelob]] {{EndMultiCol}} }} ==Critica==     [[Image:Eagle and Child (interior).jpg|250px|right|thumb|L'interno del pub Eagle and Child, luogo dove Tolkien discuteva le sue opere con altri [[Inklings]].]]Su ''Il Signore degli Anelli'' sono state fatte moltissime recensioni fin dalla sua prima pubblicazione, ricevendo valutazioni sia molto alte che molto basse. Tuttavia, negli ultimi tempi, i giudizi verso l'opera di Tolkien sono stati estremamente positivi. Dopo la prima pubblicazione dell'opera, il ''[[Sunday Telegraph]]'' affermò che l'opera "<nowiki>[è]</nowiki> fra i più grandi lavori di finzione immaginaria del ventesimo secolo."<ref>" <nowiki>[it was]</nowiki> among the greatest works of imaginative fiction of the twentieth century." per la fonte vedere note succ.</ref> Il ''[[Sunday Times]]'' sembrò condividere questa affermazione quando, nel paragrafo di apertura della propria recensione scrisse: "La parte del mondo che parla inglese è divisa in due: quelli che hanno letto ''Il Signore degli Anelli'' e ''Lo Hobbit'', e quelli che stanno per farlo."<ref>"the English-speaking world is divided into those who have read ''The Lord of the Rings'' and ''The Hobbit'' and those who are going to read them." per la fonte vedere note succ.</ref> Il ''[[New York Herald Tribune]]'' sembrava avere anche lui un'idea di quale popolarità avrebbero raggiunto i libri di Tolkien, scrivendo nella propria recensione che essi erano "destinati ad andare oltre il nostro tempo."<ref>"destined to outlast our time." Questa e cit. prec. provengono da [http://search.barnesandnoble.com/booksearch/isbninquiry.asp?z=y&ean=9780345339706&displayonly=REV| title="From the Critics" B&N]</ref> Tuttavia non tutte le recensioni seguite alla prima pubblicazione dell'opera furono così positive. Judith Shulevitz, critico del ''[[New York Times]]'', si espresse in maniera negativa sul "pedante" stile di Tolkien, affermando che egli "ha formulato una credenza di nobili sentimenti nell'importanza della sua missione come conservatore della letteratura, la quale però risulta essere la morte per la letteratura stessa."<ref>Tolkien "formulated a high-minded belief in the importance of his mission as a literary preservationist, which turns out to be death to literature itself." da [http://www.theonering.com/docs/2437.html Hobbit a Hollywood]</ref> Il critico Richard Jenkins, scrivendo su ''[[The New Republic]]'', denotò una spiccata mancanza di profondità psicologica; per il critico sia i personaggi che l'opera erano "anemici e senza spina dorsale."<ref>"anemic, and lacking in fiber." da [http://www.tnr.com/doc.mhtml?i=20020128&s=jenkyns20020128&c=1 "Stanco degli Anelli"], Richard Jenkins, ''The New Republic'' [[28 Gennaio]] [[2002]]</ref> Perfino nello stesso circolo privato di Tolkien, gli [[Inklings]], i pareri furono discordi. si ricorda una famosa affermazione di [[Hugo Dyson]], espressa durante una delle letture al gruppo di [[Tolkien]]:  {{quote|<math>\mathfrak{O}</math>h no! non un altro fottuto elfo!|Hugo Dyson<ref>tratto da [http://www.telegraph.co.uk/arts/main.jhtml?xml=/arts/2001/11/24/bfanw24.xml Tolkien non era uno scrittore]</ref>|<math>\mathfrak{O}</math>h no! Not another fucking elf!|lingua=en}} Tuttavia, un altro membro degli Inklings, [[C.S. Lewis]], espresse un parere completamente differente dal suo collega, affermando: {{quote|<math>\mathfrak{Q}</math>ui ci sono delle cose meravigliose che feriscono come spade o che bruciano come freddo acciaio.<br /> Ecco qui un libro che romperà il vostro cuore.|[[C.S. Lewis]]|<math>\mathfrak{H}</math>ere are beauties which pierce like swords or burn like cold iron.<br /> Here is a book which will break your heart.|lingua=en}} Molti autori dello stesso genere, tuttavia, sembrarono essere più d'accordo con Dyson che con Lewis. L'autore di [[fantascienza]] [[David Brin]] criticò il libro su molti aspetti: per la devozione dell'autore ad una tradizionale struttura sociale gerarchica, per il suo dipingere in maniera positiva la carneficina delle forze nemiche, e la sua maniera romantica e antiquata di vedere il mondo<ref>[http://www.davidbrin.com/tolkienarticle1.html Perché gli Hobbit sono una Fiaba Popolare: una incauta ed eretica rivisitazione di J.R.R. Tolkien], [[9 gennaio]] [[2006]]</ref>. [[Michael Moorcock]], un altro famoso scrittore di fantascienza e di fantasy, è critico sull'opera. Nel suo saggio, ''[[Epic Pooh]]'', egli equipara il lavoro di Tolkien a quello di ''[[Winnie-the-Pooh]]'', criticando questa e le altre opere dell'autore per lo spiccato punto di vista verso una ''Merry England''<ref>Michael Moorcock, [http://www.revolutionsf.com/article.html?id=953 Epic Pooh], 27 gennaio 2007</ref> (Inghilterra felice). Stranamente, Moorcock conobbe sia Tolkien che Lewis nella sua adolescenza e affermò che gli era particolarmente piaciuto il loro carattere, pur non ammirandoli sul piano artistico. Più recentemente, l'analisi critica si è focalizzata sull'esperienza di Tolkien durante la [[prima guerra mondiale]]; gli scrittori come John Garth in ''Tolkien e la Grande Guerra''<ref>citato in [[#Bibliografia|bibliografia]].</ref>, [[Janet Brennan Croft]] e [[Tom Shippey]] hanno approfondito nel dettaglio questo aspetto e hanno comparato le immagini, le fantasie e i traumi ne ''Il Signore degli Anelli'' con quelli sperimentati dai soldati nelle trincee nella storia della [[Grande Guerra]]. [[John Carey]], professore di letteratura inglese alla [[Oxford University]], parlando nel mese di aprile 2003 nel programma ''[[Big Read]]'' della [[BBC]], programma che ha nominato l'opera di Tolkien come "Libro più amato dagli inglesi", ha affermato che "Il modo di scrivere di Tolkien è essenzialmente tipico della letteratura guerresca; forse non diretto come [[Wilfred Owen]], o non solido come alcuni, ma molto, molto interessante - la più solida riflessione sulla guerra scritta come fantasia." Altre analisi recenti si sono focalizzate sul [[criticismo]] minore espresso ne ''Il Signore degli Anelli'' <ref>[http://www.crossroad.to/articles2/rings.htm Il ''Signore degli Anelli'' di Tolkien: Realtà, Mito o entrambi?] Berit Kjos. Postato nel dicembre 2001. revisionato [[27 gennaio]] [[2007]].</ref>. ''Il Signore degli Anelli'', pur non essendo stato pubblicato in [[brossura]] fino agli [[anni 1960|anni '60]] vendette molto bene nell'edizione rilegata <ref>[http://www.lordotrings.com/biography.asp J.R.R. Tolkien: Uno schizzo biografico], 14 giugno 2006</ref>. Nonostante i suoi numerosi detrattori, la pubblicazione della [[Ace Books]] e della [[Ballantine]] aiutò ''Il Signore degli Anelli'' a diventare immensamente popolare negli anni sessanta, ricevendo anche nel 1957 l'[[International Fantasy Award]]. Gli Australiani hanno scelto nel 2004 l'opera di Tolkien come il proprio libro preferito in un sondaggio organizzato dalla [[Australian Broadcasting Corporation]](ABC) <ref>da [http://www.abc.net.au/news/newsitems/200512/s1523327.htm qui]</ref>.  Da un altro sondaggio realizzato da [[Amazon.com]] sui propri clienti, nel [[1999]], ''Il Signore degli Anelli'' è risultato essere il "libro del Millennio" <ref>Andrew O'Hehir, [http://www.salon.com/books/feature/2001/06/04/tolkien/ Il libro del secolo], 12 marzo 2006</ref>. Infine, nel [[2004]], un altro sondaggio ha rivelato che circa 250.000 tedeschi avrebbero scelto l'opera di Tolkien come la loro opera letteraria preferita <ref>Krysia Diver, [http://www.smh.com.au/articles/2004/10/04/1096871805007.html?from=storyrhs Un "Signore" per la Germania], 5 ottobre 2004</ref>. ==Temi narrativi== ===Il senso del romanzo=== [[Image:Tengwar sindarin.png|350px|right|thumb|Una frase in una delle lingue di Tolkien, il [[Sindarin]].]] ''Il Signore degli Anelli'' può essere visto come un'esplorazione personale, da parte di Tolkien, dei suoi interessi per la [[filologia]], le storie di [[fata|fate]] e la [[mitologia]] sia [[Mitologia norrena|norrena]] che [[Mitologia celtica|celtica]].  Tolkien riempì infatti in maniera incredibile la sua opera di dettagli e particolari: creò una vera e propria [[mitologia]] per la sua [[Terra di Mezzo]] (''Middle-earth''), con l'inclusione di genealogie dei personaggi, linguaggi dei vari popoli, tradizioni, culti, calendari e storie; dettagli che vanno spesso al di là della narrazione dei vari libri, che sono quindi, apparentemente, fini a sé stessi. Molto di questo materiale supplementare è contenuto nelle appendici de ''[[Il ritorno del Re]]'', ed è inoltre utilizzato nell'intreccio della storia mitologica de ''[[Il Silmarillion]]''. Va detto anche che il professore ha sempre avvertito la mancanza di una vera mitologia e letteratura inglese: infatti secondo Tolkien l'[[conquista normanna dell'Inghilterra|invasione normanna]] del [[1066]] fu una vera tragedia per le tradizioni, la lingua e la letteratura inglese. ''Il Signore degli Anelli'' è una delle opere con cui Tolkien colma questa lacuna, creando una mitologia per l'Inghilterra. J.R.R. Tolkien ha descritto ''Il Signore degli Anelli'' come «a fundamentally religious and Catholic work», «un lavoro fondamentalmente religioso e [[Chiesa cattolica|Cattolico]]» <ref>''[[La realtà in trasparenza]]'', op. cit., p. 142</ref>: «le virtù della Misericordia e della Pietà (di Bilbo e Frodo Baggins verso Gollum) vincono, e il verso del ''[[Padre Nostro]]'' "E non indurci in tentazione, ma liberaci dal male" risuonava nella mente di Tolkien con Frodo intento a lottare duramente contro il potere dell'Unico Anello» <ref>''[[La realtà in trasparenza]]'', op. cit., pp. 181 e 191</ref>. Tolkien dovette ripetere più volte che la sua opera non è un'[[allegoria]] di nessun genere, ma, benché il suo pensiero sull'argomento venga chiarito nell'introduzione del libro, vi sono state a più riprese molte speculazioni sull'Unico Anello come allegoria della [[bomba atomica]], da lui fermamente smentite. La trama de ''Il Signore degli Anelli'' nasce dal precedente romanzo ''[[Lo Hobbit]]'' e, in maniera meno diretta, dalla storia de ''[[Il Silmarillion]]'', che contiene eventi ai quali i personaggi del capolavoro di Tolkien fanno riferimento in tutto il corso della vicenda; questi collegamenti tra diverse opere sono una costante nel lavoro dell'autore inglese: gli Hobbit si ritrovano coinvolti in avventure più grandi di loro, che coinvolgono l'intero mondo fantastico, quando l'Oscuro Signore [[Sauron]], servo del [[male]], cerca di ritornare in possesso dell'[[Unico Anello]], da lui forgiato, che gli restituirà il [[potere]] totale. ===Temi cristiani=== Come già visto Tolkien, «cattolico di romana Chiesa», come spesso ama definirsi nelle sue lettere, descrive il suo romanzo come «un lavoro fondamentalmente religioso e Cattolico» (vedi riferimenti precedenti) in quanto in esso si possono cogliere molti aspetti che caratterizzano la vita cristiana.  Tolkien ha dunque scelto, volontariamente e non, alcuni dei temi su cui ogni cristiano si rapporta, riuscendo tuttavia a trattarli con un elegante linguaggio alternativo: {{MultiCol}} * la [[Speranza]] * la [[Provvidenza]] * l'[[Umiltà]] * l'[[Amicizia]] * l'[[Amore]] {{ColBreak}} * la [[Pietà]] * Il [[Sacrificio]] * la [[Morte]] * la [[Salvezza]] {{EndMultiCol}} La [[Speranza]] è certamente l'aspetto più nobile che lega l'intero libro: i Popoli Liberi sperano, contro ogni ottimistica previsione, di riuscire a liberarsi dal male ([[Sauron]]) che lentamente e inesorabilmente sta conquistando la [[Terra di Mezzo]]: anche [[Saruman|Saruman il bianco]], una volta estremo baluardo del [[Bene]], è stato corrotto.  La differenza fra speranza e disperazione è molto sottile, ma, nel libro, si coglie in maniera precisa: ciò che le divide è la [[Provvidenza]] a cui si fa affidamento nella prima, mentre nella disperazione non la si considera neanche. La provvidenza tuttavia agisce continuamente, ma in maniera nascosta: [[Gandalf]], ritorna come Gandalf il Bianco per portare a termine la sua missione; il [[Palantír]] lanciato come fosse un comune sasso e usato da [[Peregrino Tuc|Pipino]], diventa un vantaggio per [[Frodo Baggins|Frodo]] e [[Samvise Gamgee|Sam]]; [[Gollum]] compie ciò che [[Frodo]] non può più con l'[[Unico Anello]], nonostante non avesse intenzione di distruggerlo. [[Gollum]] con il suo intervento ha liberato [[Frodo]] dal potere dell'[[Unico Anello]]: se non fosse stato così Frodo non sarebbe mai riuscito a gettarlo. Non è il caso che guida questi eventi, così come non lo è il fatto che ci siano degli [[Istari|Stregoni]] che, almeno inizialmente, sono giunti per aiutare i Popoli Liberi a combattere contro il male. Continuando questo percorso si scopre come gli umili siano i veri vincitori: non solo il piccolo e umile popolo [[Hobbit]], ma il più piccolo ed umile di essi, [[Samvise Gamgee|Sam]]. L'[[Umiltà]] è un qualità piuttosto ricorrente nel romanzo assieme alla vera [[Amicizia]], danno la forza a [[Samvise Gamgee|Sam]] di sopportare situazioni di ogni tipo: pericolose, ingiuste e neanche legate a lui, bensì al suo padrone (e migliore amico) [[Frodo]]. A fianco a quello dell'amicizia vi è, inoltre, il tema dell'[[Amore]], narrato magnificamente nelle storie di [[Aragorn]] ed [[Arwen]], [[Éowyn]] e [[Faramir]], [[Samvise Gamgee|Sam ]]e [[Rosa Cotton|Rosie]], nonché nella leggenda di [[Beren]] e [[Lúthien]], storie dalle quali traspare la nobiltà, la purezza e la bellezza di questo sentimento, non legato esclusivamente alle semplici passioni.  La Misericordia insieme alla [[Pietà]] sono temi molto frequenti non solo in quest'opera ma anche negli altri scritti di Tolkien. Questi in modo particolare erano temi a cui Tolkien volle dedicare particolare attenzione: in linea generale, il tema principale del libro è la lotta tra il bene e il male, [[Tolkien]] era stato considerato da alcuni come un [[manicheo]], dato che i personaggi del libro o tendono al male assoluto o al bene assoluto per natura; in verità non è così, tutti i personaggi nel corso della loro storia hanno potuto scegliere: anche un essere come Gollum che un tempo era un normalissimo [[hobbit]], mentre poi ha fatto di tutto per non permettere a [[Frodo]] di distruggere l'Anello<ref>''Il Signore degli Anelli'', introduzione di Élémire Zolla, op. cit., pag. 9-10, citando W.H. Auden: «[Esseri che tendono al male assoluto] non mi rallegrano, perché la loro esistenza sembra significare che è possibile che una specie [...] capace di scelta morale sia maligna di natura».</ref>. Ne ''[[La Compagnia dell'Anello (libro)|La Compagnia dell'Anello]]'', [[Gandalf]] racconta a Frodo che Bilbo, che era una persona buona, che non poteva vedere la morte e la distruzione, non volle uccidere neanche un essere ripugnante come Gollum, proprio perché ebbe pietà di lui<ref>''Il Signore degli Anelli'', op. cit. pag. 94</ref>, e proprio la pietà di Bilbo, portò la distruzione dell'Anello, visto che se Gollum non avesse attaccato Frodo quando si trovavano nel Monte Fato, l'Anello non sarebbe stato distrutto. A questo episodio particolare, [[Tolkien]] diede il nome di ''Eucatastrofe'' (buona catastrofe), il trionfo è stato quindi la conseguenza di un fallimento (da parte di [[Frodo]]) e il sacrificio (da parte di [[Gollum]]). Un altro esempio di [[Pietà]] ci è dato da quella di [[Théoden]] nei confronti di [[Grima Vermilinguo]]; lui voleva ucciderlo, ma Gandalf intervenne, suggerendo di dargli la possibilità di scegliere da quale parte stare, anche in quel caso la pietà di [[Théoden]] portò degli sviluppi positivi, come la morte di [[Saruman]] e il recupero del [[Palantír]], anche se poi Grima scelse di stare dalla parte del male. Nonostante siamo liberi di scegliere non vuol dire che la sua è stata una buona scelta.  [[Tolkien]] a questo proposito scrisse in una lettere a suo figlio, che si trovava in [[guerra]], come [[pilota]] della [[Royal Air Force|Raf]]: «Però stai attento, figlio mio, a non odiare; non devi combattere il nemico con le sue stesse armi, e non devi usare l'anello». Glielo diceva proprio così come se stesse dicendo: «Non devi usare l'anello». Non devi diventare come loro, non devi farti prendere dall’odio, e per questo che [[Gandalf]] redarguisce [[Boromir]], quando quest'ultimo consiglia di portare l'anello a [[Gondor]] per usarlo contro [[Sauron]]. Nel romanzo sono, infine, trattate la [[Morte]], a cui può essere legato anche il tema del [[Sacrificio]] e la [[Salvezza]]: la prima legata all'uomo come un dono di cui nessuno conosce la natura, ma che conduce al secondo aspetto, la salvezza, alla quale sono chiamati tutti gli esseri della [[Terra di Mezzo]] e per cui vale la pena lottare per raggiungere un mondo di [[pace]] e [[giustizia]], privo del [[male]].  Riguardo al sacrificio invece, non bisogna pensare ad un impersonificazione di [[Frodo]] con il [[Cristo]]: [[Frodo]] che prende su di sé un pesantissimo fardello, per la salvezza di tutti i popoli liberi o [[Gandalf]] che combatte con il [[Balrog]] fino a sacrificare la sua vita per ucciderlo per poi "risorgere" (e secondo alcuni è proprio una metafora della resurrezione), sono due paragoni errati. Quello che [[Tolkien]] voleva esprimere è che nessuno di loro è [[Gesù Cristo]], però ci vogliono far vedere come si vive da [[cristiani]] in un mondo "[[pagano]]", come era quello della [[Terra di Mezzo]]<ref>Analisi di P. Gulisano, tratta dal libro  ''Tolkien: il mito e la grazia'' (bibliografia) </ref>. Anche [[Boromir]] si sacrifica nel tentativo di salvare gli [[Hobbit]], ma soprattutto di espiare le sue colpe, e come si era detto prima, [[Boromir]] si è dimostrato un "cattivo", perché voleva prendere l'anello, ma poi negli ultimi istanti della sua vita e tornato nei suoi passi decidendo che non era quella la strada da prendere. ==Trasposizioni e influsso culturale== ===''Il Signore degli Anelli'' al cinema=== ====Primi tentativi e adattamenti==== Esisteva un progetto dei [[The Beatles|Beatles]] per realizzare una versione de ''Il Signore degli Anelli'', ma non fu portato a termine a causa dell'opposizione dimostrata dall'autore<ref>[http://www.rainews24.rai.it/Notizia.asp?NewsID=19837 I beatles volevano interpretare ''Il Signore degli Anelli'']</ref>. Si è anche detto che [[Stanley Kubrick]]<ref>http://www.16noni.it/cinema/i/signoreanelli.htm, «Si parlava prima di Kubrick, che non a caso manifestò un serio interesse per il progetto e che ha sempre tratto i propri lavori da dei romanzi [...]».</ref> avesse preso in considerazione la possibilità di girare una [[trilogia]] di film, ma abbandonò l'idea perché troppo "vasta" per essere realizzata.  Alla metà degli [[anni 1970|anni settanta]], il regista britannico [[John Boorman]] collaborò con il produttore Saul Zaentz per realizzare un film dal vivo dell'opera, ma il progetto risultò troppo costoso per i finanziamenti a disposizione al tempo; Boorman sfruttò comunque i suoi appunti per le riprese del film ''[[Excalibur (film)|Excalibur]]''.  Nel [[1978]], gli studios Rankin-Bass produssero il primo vero adattamento cinematografico di materiale legato a ''Il Signore degli Anelli'' con una [[Lo Hobbit (1977)|versione animata]] televisiva de ''Lo Hobbit'', un [[prequel]] della saga maggiore. Poco dopo, Saul Zaentz riprese da dove la Rankin-Bass aveva concluso, realizzando un adattamento a cartoni animati de ''La Compagnia dell'Anello'' e la prima parte de ''Le due Torri'': la versione animata de ''[[Il Signore degli Anelli (film 1978)|Il Signore degli Anelli]]'', originalmente rilasciata della [[United Artists]], incorporava sequenze di animazione su scene dal vivo, e fu diretta da [[Ralph Bakshi]]; tuttavia il film, probabilmente per problemi di budget e di tempo, non è di qualità elevata: alcune porzioni vennero completamente rianimate, e migliorate, mentre altre usarono la tecnica del [[rotoscopio]] di [[Max Fleischer]], dove l'animazione si sovrappone alle sequenze dal vivo. Il film inoltre si conclude in maniera drastica, subito dopo la battaglia al [[Fosso di Helm]], ma prima che [[Frodo Baggins|Frodo]], [[Samvise Gamgee|Sam]] e Gollum attraversassero le Paludi Morte. Nonostante i suoi sforzi, Bakshi non fu mai in grado di realizzare la seconda parte della pellicola per completare il resto della storia, lasciando così la porta aperta alla Rankin-Bass per finire il lavoro, cosa che effettivamente avvenne con la versione animata del [[1980]] de ''[[Il ritorno del re (film 1980)|Il ritorno del Re]]''. ====Il film di Peter Jackson==== [[Image:Peter_Jackson_holding_an_Oscar.jpg|200px|left|thumb|[[Peter Jackson]], regista dell'ultima trasposizione su pellicola de ''Il Signore degli Anelli''.]]  Tali adattamenti erano principalmente rivolti a bambini e ragazzi, lasciando scontenta la maggior parte dei fans più adulti, che rimproverava a tali trasposizioni di aver ignorato gli aspetti più profondi ed oscuri della storia di Tolkien. Ciò portò sempre più alla convinzione che qualsiasi adattamento de ''Il Signore degli Anelli'' non sarebbe mai stato soddisfacente. Per di più, l'interesse ed il clamore che l'opera aveva suscitato nei primi anni della sua uscita andò sempre più calando, lasciando credere che fossero perse del tutto le speranze per un degno adattamento cinematografico. Lo sviluppo delle nuove tecniche cinematografiche, però, e in particolare l'evoluzione della [[computer grafica]], rese finalmente il progetto fattibile. La [[Miramax]] sviluppò un enorme progetto di adattamento dal vivo de ''Il Signore degli Anelli'', con il [[regista]] [[Nuova Zelanda|neozelandese]] [[Peter Jackson]] dietro la macchina da presa. Quando la produzione divenne troppo costosa per le intenzioni della casa di produzione, la [[New Line Cinema]] rilevò la responsabilità della produzione, credendo fino in fondo nel progetto; i dirigenti e fondatori della [[Miramax]] Bob Weinstein e Harvey Weinstein tuttavia rimasero nel ruolo di [[produttore|produttori]] per tutta la durata della lavorazione. I tre film vennero girati contemporaneamente, in diversi set sparsi per la [[Nuova Zelanda]]. L'utilizzo di [[effetti speciali]] e il ricorso alla [[computer grafica]] sono fondamentali in tutte e tre le pellicole: ad esempio nelle scene delle grandi battaglie. ''[[La Compagnia dell'Anello (film)|La Compagnia dell'Anello]]'' uscì nelle sale nel [[dicembre]] [[2001]] (in [[Italia]] a [[gennaio]] [[2002]]), ''[[Le due Torri (film)|Le due Torri]]'' nel [[dicembre]] [[2002]] (in [[Italia]] sempre nel [[gennaio]] successivo) e ''[[Il ritorno del Re (film)|Il ritorno del Re]]'' nel [[dicembre]] [[2003]] (anche in questo caso in [[Italia]] a [[gennaio]] [[2004]]). Alcuni hanno criticato questi film dato che contengono delle alterazioni della storia originale ed hanno un tono diverso dalla narrazione e dalla visione originale di Tolkien, è comunque riconosciuto dai più alla produzione di aver raggiunto grandissimi risultati. A titolo di esempio è stato detto: {{quote|Jackson ha preso un'incantevole ed unica opera letteraria e la ha ri-raccontata nei termini del cinema moderno. [...] Fare quello che ha fatto in questi film deve essere stato molto difficile, e merita un applauso, ma rimanere fedeli a Tolkien sarebbe stato ancora più difficile, e coraggioso.|Roger Ebert, critico cinematografico}} L'adattamento cinematografico di Peter Jackson ha guadagnato diciassette [[Premio Oscar|Oscar]] (quattro per ''La Compagnia dell'Anello'', due per ''Le due Torri'' e addirittura undici per ''Il ritorno del Re''): i premi Oscar attribuiti ai tre film coprono quasi tutte le categorie (il terzo film vinse infatti tutti e undici i premi per i quali era candidato), ma nessuno per le categorie relative agli [[attore (spettacolo)|attori]]. Il premio come "miglior film" a ''Il ritorno del Re'', insieme agli altri dieci, può venir considerato un premio dato all'intera trilogia da parte della critica. Nel corso della lavorazione dei film gli [[effetti speciali]] hanno raggiunto livelli incredibili, come ad esempio nella creazione del personaggio digitale di Gollum.  La ''première'' di ''Il ritorno del Re'' si tenne a [[Wellington (Nuova Zelanda)|Wellington]], in [[Nuova Zelanda]], il [[1 dicembre|1° dicembre]] [[2003]] fu affiancata da celebrazioni dei fan e da promozioni ufficiali (la produzione del film ha contribuito consistentemente all'economia della nazione) ed è rimasta nella storia del [[cinema]] come il più grande incasso al giorno d'esordio di sempre. ''Il ritorno del Re'' è stato anche il secondo film nella storia (dopo ''[[Titanic (film 1997)|Titanic]]'') a guadagnare più di un miliardo di dollari (in tutto il mondo). Alla notte degli Oscar [[2004]], ''Il ritorno del Re'' vinse, come detto, tutte e undici le statuette per le quali era stato candidato, eguagliando il record di ''[[Titanic]]'' e ''[[Ben-Hur (film 1959)|Ben-Hur]]''. La trilogia cinematografica de ''Il Signore degli Anelli'' nel suo complesso è seconda, quanto ad incassi, solo a quella originale di ''[[Guerre stellari]]''.{{citazione necessaria}} ===''Il Signore degli Anelli'' alla radio=== La [[BBC]] produsse un adattamento in tredici parti de ''Il Signore degli Anelli'' nel [[1956]], ed una versione in sei parti de ''Lo Hobbit'', nel [[1966]]. Sulla trasmissione del ''Signore degli Anelli'', Tolkien scrisse: «Penso che il libro sia del tutto inadatto alla "drammatizzazione", e le trasmissioni non mi sono piaciute affatto». Non esistono registrazioni della serie del [[1956]], al contrario di quelle de ''Lo Hobbit''. Una drammatizzazione del [[1979]] fu trasmessa negli [[USA]] e successivamente registrata e venduta su [[musicassetta|cassette]] e [[CD]]. Sulla confezione non appaiono indicazioni su cast o altre informazioni. Ogni attore fu apparentemente registrato separatamente e poi le varie parti montate insieme; diversamente dall'edizione della BBC dove gli attori registrarono insieme, i componenti del cast non interagiscono tra di loro ed il risultato ne soffre. Nel [[1981]] la [[BBC]] trasmise una nuova, ambiziosa drammatizzazione in ventisei episodi da mezz'ora ciascuno. Ognuno dei ventisei episodi originali fu trasmesso due volte a settimana, uno standard ancora oggi per molte serie della BBC. La serie fu trasmessa anche negli Stati Uniti sulla National Public Radio con una nuova [[sinossi]] prima di ogni episodio. La serie in ventisei episodi da mezz'ora fu successivamente montata in tredici episodi da un'ora, restaurando e reinserendo alcuni dialoghi originariamente tagliati, riarrangiando alcune scene per il loro impatto drammatico e risistemando la narrazione e le [[colonna sonora|musiche]]. Questa versione venne venduta sia su cassetta che su CD. Nel [[2002]], per sfruttare il traino della trilogia cinematografica, la BBC trasmise nuovamente la serie, su "BBC - Radio 4", questa volta dividendola secondo lo schema dei libri in una trilogia, omettendo le divisioni originali degli episodi, ed utilizzando l'attore [[Ian Holm]], che nella serie aveva recitato nel ruolo di Frodo Baggins (mentre è Bilbo nella trilogia di Peter Jackson), come voce narrante di nuove narrazioni iniziali e finali per le prime due parti, e solo per quella iniziale della terza parte. La [[sceneggiatura]] vuole essere il più possibile fedele al romanzo originale, ma contiene alcuni errori ed imprecisioni. Nonostante questo, la serie è indubbiamente ambiziosa; la BBC ha raramente tentato produzioni di questo tipo per la [[radiofonia|radio]]. === Giochi di ruolo === ''Il Signore degli Anelli'' ebbe una enorme influenza sul [[gioco di ruolo]] ''[[Dungeons & Dragons]]'', e continua ad avere un grosso peso sia sui giochi di ruolo tradizionali come anche per i giochi di ruolo per il [[videogioco|computer]] con temi [[fantasy]] ed epici. Più di un gioco di ruolo è stato basato specificatamente su ''Il Signore degli Anelli'': il più popolare è il ''[[Girsa|GIRSA]]'', ovvero il ''Gioco di Ruolo del Signore degli Anelli'' che però è attualmente fuori produzione, avendo la sua casa editrice perso la licenza per produrlo. In occasione dell'edizione del film prodotto da Peter Jackson è stato prodotto un nuovo gioco di ruolo ufficiale dalla [[Deciphers Games]], più legato all'iconografia del film che non a quella del romanzo. Un altro gioco di ruolo è quello delle miniature della casa inglese [[Games Workshop]], chiamato proprio [[Il Signore degli Anelli, Gioco di Battaglie Strategiche]], dove si gioca con le miniature che rappresentano tutti i personaggi del libro, e c'è anche una serie di miniature basate su ''[[Lo Hobbit]]''. ===Satire e parodie=== * ''[[Il signore dei tranelli]]'': questo romanzo è probabilmente la più famosa parodia, pubblicata a firma dell'organizzazione umoristica inglese "Harvard Lampoon" (gli autori sono Henry N. Beard and Douglas C. Kenney) con il titolo di ''Bored of the Rings''. Prima di pubblicarla gli autori la sottoposero a Tolkien, il quale dichiarò di non capirne lo spirito, ma non si oppose. * ''Hordes of the Things'': semisconosciuta serie radiofonica della BBC ([[1980]]) che tentò di parodiare il genere epico-[[fantasy]], sulla falsariga della ''[[Guida galattica per gli autostoppisti]]''. * ''The Lord of the Weed'': rimontaggio [[germania|tedesco]] dei primi venti minuti del film ''La Compagnia dell'Anello'' che ritrae i protagonisti come [[tossicodipendenza|tossicodipendenti]]. * ''Lords of the Rhymes'': duo musicale autore di "hobbit-[[rap]]". * ''Once More With Hobbits'': parodia dell'opera di Tolkien, combinata con ''[[Buffy l'ammazzavampiri (serie televisiva)|Buffy l'ammazzavampiri]]'', creata da due autori [[New York|newyorkesi]], Jessica e Chris. * ''Il Signore dei Porcelli'': [[parodia]] a [[fumetto|fumetti]] italiana. La poesia dell'Anello recita in questo caso: «un anello per domarli, un anello per trovarli, un anello per condirli e nel sugo cucinarli». * ''Il Signore dei Ratti'': albo a fumetti della serie di [[Rat-man]], disegnata da [[Leo Ortolani]]. * ''Lo Svarione degli Anelli'': film in tre parti (attualmente ''La Compagnia del Verginello'' e ''I due Porri'') che utilizza il materiale cinematografico del film di Peter Jackson, rimontato (ed accorciato), con un nuovo doppiaggio ed una colonna sonora ricostruita. I protagonisti, dediti all'uso di [[marijuana]], vogliono gettare l'Anello del Fuorismo nel Monte Fatto, perché tutti possano risentire dei suoi benefici effetti; in questo sono contrastati da Svarion, signore di Merdor, e dalle sue forze di polizia. Gli autori, della [[provincia di Varese]], lo rendono disponibile gratuitamente. * ''Il Signore dei Tarzanelli'': parodia prodotta dallo Zoo di 105 in cui si sente un Leone di Lernia intento ad interpretare un certo "Cilum" (Gollum) che litiga con "Padron Frocio"... * Svariati altri [[ridoppiaggio|ridoppiaggi]] del film (attualmente, se ne contano oltre sei). * ''Il signore dei tortelli'': [[romanzo]] [[parodia]]to dello scrittore [[italia]]no [[Joey Luke Bandini]] pubblicato nel [[2005]]. === Riferimenti nella musica === * ''The Ballad of Bilbo Baggins'' di [[Leonard Nimoy]] è basata sulla saga tolkeniana, in particolare su ''Lo Hobbit''. * I [[Led Zeppelin]] hanno composto tre [[canzone|canzoni]] ispirate al ''Il Signore degli Anelli'': ''Misty Mountain Hop'' il cui titolo si rifà alle "[[Montagne Nebbiose]]" (''Misty Mountains''); ''Ramble On'' si riferisce a Gollum e Mordor; ''The Battle of Evermore'' è un allegoria attualizzata dalla battaglia del Pelennor contenuta ne ''Il ritorno del Re''. * I [[Rush]] intitolarono ''Rivendell'' (nome inglese di [[Granburrone]]) una canzone del loro [[album discografico|album]] ''Fly By Night''. * I [[camel_(gruppo_musicale)|Camel]] intitolarono la canzone [[Nimrodel]] - a) The procession b) The White Rider nell'album ''Mirage'' * Gli [[Styx]] intitolarono una canzone ''Lords of the Ring'', dall'album ''Pieces of Eight''. * Bo Hansson, musicista [[Svezia|svedese]], ha realizzato un album strumentale basato sulle suggestioni de ''Il Signore degli Anelli'' nel [[1973]]. * Patrice Deceuninck, compositore [[Francia|francese]], ha iniziato un progetto musicale ispirato a ''Il Signore degli Anelli'', di cui ha portato a termine il primo album, ''The Ring Bearer part I'', relativo alla ''Compagnia dell'Anello''. Diversamente dalle altre sue opere di musica prevalentemente elettronica, per questo album Deceuninck si è servito di una vera [[orchestra]]. * Alan Horvath ha realizzato anch'egli un intero album basato sul romanzo di Tolkien nel [[2004]]. * I Brobdingnagian Bards hanno intitolato una delle loro canzoni ''Tolkien'', ed il remix ''The Lord of the Ring''. * I [[Blind Guardian]], band [[metal]] [[Germania|tedesca]], hanno intitolato una canzone ''Lord of the Rings'' nell'album ''Tales from the Twilight World''. Esiste anche un loro album dedicato a ''Il Silmarillion'' intitolato ''Nightfall in Middle-Earth''. Nell'album ''Battalions of Fear'' è presente una canzone dedicata a [[Éowyn]]. Molte altre loro opere contengono riferimenti e citazioni al lavoro di Tolkien. * Gandalf, musicista [[Austria|austriaco]], scelse il suo nome basandosi su quello dello stregone protagonista del romanzo. Ha composto molti lavori con riferimenti a ''Il Signore degli Anelli'', soprattutto nel suo secondo album, ''Visions''. * Il gruppo dei Nickel Creek intitolò una canzone ''The House of Tom Bombadil''. * I Gorgoroth, gruppo [[black metal]], traggono il proprio nome all'omonimo altopiano di Mordor. * Il progetto musicale Burzum, dell'artista norvegese Varg Vikernes, trae il proprio nome da una parte dell'iscrizione sull'Anello in [[Lingua Oscura]]: «agh burzum-ishi krimpatul», ovvero «e nel buio incatenarli». * In [[Italia]] sono emersi, tra gli altri, i [[Lingalad]], gruppo di Giuseppe Festa che si dedica esclusivamente alla composizione di canzoni ispirate a Tolkien. Gli strumenti usati e lo stile musicale si avvicinano alla cultura [[Irlanda|irlandese]]. * Sempre in [[Italia]] il gruppo [[Galadhrim]] propone un genere di musica tra il [[celtico]] e il [[medioevale]] i cui temi e testi sono espressamente ispirati agli scritti di [[Tolkien]]. * [[Edoardo Volpi Kellermann]], [[compositore]] italiano, ha tradotto, per usare le sue parole, «vent'anni di ricerca creativa ispirata alla lettura delle opere di Tolkien» in un progetto di musica strumentale chiamato ''Tolkieniana: Viaggio Musicale nella Terra di Mezzo''. Finora edito il primo disco, dal titolo ''Verso Minas Tirith''. * I [[Summoning]], gruppo epic-black metal [[Austria|austriaco]], hanno dedicato i loro album a ''Il Signore degli Anelli'' ispirandosi all'opera per i titoli e per i testi delle canzoni. * Gli [[Amon Amarth]], gruppo [[Svezia|svedese]] di [[viking metal]], traggono il nome dal [[Monte Fato]]. * I gruppi, soprattutto black metal, che hanno preso ispirazione dal capolavoro di Tolkien intitolando la band o i testi con nomi presi dal ''Signore degli Anelli'' sono moltissimi, sovente [[Scandinavia|scandinavi]]. * Il progetto musicale [[The Fellowship]] è nato con l'intento esplicito di rappresentare in musica la mitologia tolkieniana; ha pubblicato finora un album, ''[[In Elven Lands]]'', che si avvale della collaborazione di artisti di fama mondiale (come [[Jon Anderson]] degli [[Yes]]). ===Altri riferimenti=== * La serie televisiva statunitense di fantascienza ''[[Babylon 5]]'' comprende alcuni occasionali riferimenti a ''Il Signore degli Anelli'', come temi epici disegnati per una simile costruzione mitologica. * Nel romanzo di [[Stephen King]] e [[Peter Straub]] ''[[Il talismano]]'' (''The Talisman'') ci sono vari riferimenti a ''Il Signore degli Anelli''. * L'eroe di ''[[Cryptonomicon]]'', romanzo di [[Neal Stephenson]], si vede come un nano, suo nonno come un [[elfo]], un ex-marinaio come un appartenente alla razza degli uomini, e si riferisce alla sua [[nemesi]] (un avvocato psicotico) come ''Gollum''. * ''Il Signore degli Anelli'' è il soprannome del [[ginnastica|ginnasta]] [[italia]]no [[Jury Chechi]], campione olimpico e mondiale nella specialità degli anelli. === Il Signore degli Anelli e la politica === Mentre negli USA l'opera di Tolkien venne "adottata" dal movimento alternativo e pacifista degli anni sessanta, in Italia dal principio dei settanta essa si diffuse assurgendo a livello di "culto" soprattutto tra le fila dei giovani della destra radicale. Concetti e nomi presi da Tolkien vennero esaltati dalla cultura della destra nazional-popolare, tanto che si organizzarono veri e propri campeggi e laboratori politico-culturali denominati "Campi Hobbit". All'interno della destra radicale si ritrovano i murales della "Compagnia dell'Anello" (MSI), il gruppo di [[musica alternativa]] [[La Compagnia dell'Anello (gruppo musicale)|La compagnia dell'anello]], legato al MSI e gli [[Hobbit (band musicale)|Hobbit]], gruppo musicale perugino della destra radicale autori dell'album ''La Contea''. ==Note== <div class="references-small"> <references /> </div> ==Bibliografia== * David Day, ''L'Anello di Tolkien'', illustrato da [[Alan Lee]]. Piemme, Casale Monferrato, 1990. ISBN 8-83842-389-X * John Garth, ''Tolkien and the Great War: The Threshold of Middle-earth'' (in inglese). Houghton Mifflin, Londra, 2003. Il testo completo del libro è disponibile [http://books.google.it/books?id=OODLVikjYksC&dq=Tolkien+and+the+Great+War&pg=PP1&ots=d1Xo-t1UyJ&sig=OFavE_ft_tfQ_GAgdMg9cqxML20&prev=http://www.google.it/search%3Fclient%3Dfirefox-a%26rls%3Dorg.mozilla%253Ait%253Aofficial%26channel%3Ds%26hl%3Dit%26q%3DTolkien%2Band%2Bthe%2BGreat%2BWar%26meta%3D&sa=X&oi=print&ct=title#PPP1,M1 qui]. ISBN 0-618-33129-8 * Gulisano Paolo, ''Tolkien: il mito e la grazia''. Ancora, 2001. ISBN 8-87610-958-7 *{{cita libro|cognome=Lodbell |nome=Jarend |titolo=A Tolkien Compass |id=ISBN 0-87548-303-8 |lingua=inglese |anno=1975 |editore=Open Court Publishing}} *J.R.R. Tolkien, ''Sulle fiabe'' in ''Albero e foglia''. Bompiani, Milano, 2002. ISBN 8-84529-044-1 *{{cita libro|cognome=Tolkien |nome=J.R.R. |wkautore=John Ronald Reuel Tolkien |titolo=Il Signore degli Anelli|id=ISBN 8-84529-261-4 |lingua=italiano |anno=2004 |editore=Bompiani}} *J.R.R. Tolkien, ''La realtà in trasparenza'', a cura di Humphrey Carpenter e Christopher Tolkien, traduzione italiana di Cristina De Grandis. Bompiani, Milano, 2001. ISBN 8-84529-130-8 *J.R.R. Tolkien, ''Lo Hobbit annotato'', note al testo di Douglas A. Anderson, Rusconi Editore. Milano, 1991. ISBN 8-81812-100-6 *{{cita libro|cognome=Tolkien |nome=J.R.R. |wkautore=John Ronald Reuel Tolkien |curatore=[[Christopher Tolkien]] |titolo=The Histories of Middle Earth|lingua=inglese |anno=2002 |editore=HarperCollins |id=ISBN 0-007-13743-5}} *{{cita libro|cognome=Tolkien |nome=J.R.R. |wkautore=John Ronald Reuel Tolkien |titolo=The War of the Ring: The History of The Lord of the Rings, Part Three|id=ISBN 0-618-08359-6 |lingua=inglese |anno=2000 |editore=Houghton Mifflin}} == Voci correlate == * [[John Ronald Reuel Tolkien]] * [[Guerra dell'Anello]] * [[Unico Anello]] ===Altre opere di Tolkien=== *''[[Lo Hobbit]]'' *''[[Il Silmarillion]]'' *''[[Racconti incompiuti]]'' *''[[Albero e foglia]]'' *''[[Le avventure di Tom Bombadil]]'' *''[[Il cacciatore di draghi]]'' *''[[Antologia di Tolkien]]'' *''[[Mr. Bliss]]'' *''[[Lo Hobbit a fumetti]]'' *''[[Le lettere di Babbo Natale]]'' *''[[Roverandom]]'' *''[[The History of Middle-earth]]'' (''La storia della Terra di Mezzo''): in Italia sono stati pubblicati solo i primi due volumi: ''[[Racconti ritrovati]]'' e ''[[Racconti perduti]]''. == Altri progetti == {{interprogetto|q|q_preposizione=dell'opera|commons=Category:Middle-earth|commons_preposizione=sull'opera}} == Collegamenti esterni == * [http://www.soronel.it/Traduzioni.html I nomi del ''Signore degli Anelli'' in quattro lingue] * [http://www.bracegirdle.it/erroriSDA.htm Errori ed omissioni nell'edizione italiana del ''Signore degli Anelli'']. * [http://www.ilfossodihelm.it/id_nav9.asp Dizionario Quenya, Sindarin e dei termini della Terra di Mezzo]. * [http://www.eldalie.com/saggi/IQP.htm Note sulla vicenda editoriale di Tolkien in Italia] Commento di Quirino Principe, curatore dell'edizione italiana del ''Signore degli Anelli''. * [http://www.tolkien.it Società Tolkieniana Italiana]. *{{en}} [http://www.tolkiensociety.org/2005/about.html Tolkien 2005] Festeggiamenti ufficiali della Tolkien Society per il 50° di pubblicazione del ''Signore degli Snelli''. *{{en}} [http://www.sacred-texts.com/ring/index.htm Risorse testuali da sacred-texts.com]. *{{en}} [http://lotr.wikia.com/wiki/Main_Page Wiki del ''Signore degli Anelli''] *{{en}} [http://jackflannel.org/lotr/ Guida dettagliata alle differenze tra il libro e la riduzione cinematografica di Jackson]. {{Tolkien}} [[Categoria:Narrativa fantasy|Signore degli Anelli 0]] [[Categoria:Opere di J. R. R. Tolkien su Arda|Signore degli Anelli, Il]] [[ca:El Senyor dels Anells]] [[da:Ringenes Herre]] [[de:Der Herr der Ringe]] [[en:The Lord of the Rings]]{{Link AdQ|en}} [[eo:La Mastro de l' Ringoj]] [[es:El Señor de los Anillos]] [[fi:Taru sormusten herrasta]] [[fr:Le Seigneur des Anneaux]] [[he:שר הטבעות (ספר)]] [[hu:A Gyűrűk Ura]] [[ja:指輪物語]] [[ko:반지의 제왕]] [[nl:In de ban van de ring]] [[no:Ringenes herre]] [[pl:Władca Pierścieni]] [[pt:O Senhor dos Anéis]] [[ru:Властелин колец (роман)]] [[sk:Pán prsteňov]] [[sl:Gospodar prstanov]] [[sr:Господар прстенова]] [[sv:Ringarnas herre]] [[th:ลอร์ดออฟเดอะริงส์]] [[vi:Chúa tể của những chiếc nhẫn]] [[zh:魔戒]] | |||