Onciale: differenze tra le versioni

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{{Citazione|Ci sono coloro che desiderano antichi libri, fatti di pergamena purpurea e con le lettere tracciate in oro e in argento, cioè in ''onciale'', come viene chiamato correntemente, che sono più dei fardelli scritti che dei libri||Habeant qui volunt veteres libros, vel in membranis purpureis auro argentoque descriptos, vel uncialibus ut vulgo aiunt litteris onera magis exarata quam codices.|lingua=la}}
 
Il che sembra indicare che intendesse tutte le lettere grandi (capitali) e non precisamente l'onciale. ''Uncialibus'' potrebbe anche essere un errore, la parola corretta in origine sarebbe ''inicialibus'', e quindi Girolamo si sarebbe riferito alle lettere iniziali di un paragrafo.

Il termine fu usato per descrivere una scrittura per la prima volta da [[Jean Mabillon]] all'inizio del [[XVIII secolo]], in seguito [[Scipione Maffei]] lo impiegherà per riferirsi alla scrittura capitale romana; bisognerà tuttavia aspettare [[Charles-François Toustain]] e [[René Prosper Tassin]] (nel [[XVIII secolo]]) perché il termine ''onciale'' assuma il significato odierno.
 
Il termine designa, inoltre, dei codici (perlopiù cristiani) scritti con questa grafia o perlomeno nei caratteri capitali greci, in opposizione al ''corsivo'', scritto in minuscola greca. Si conoscono numerosi codici in onciale, tra i quali: