Candragupta Maurya: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
AttoBot (discussione | contributi)
m Bot: Correggo errori comuni
Riga 22:
Poco si conosce della vita del fondatore dell'impero Maurya, ad iniziare dalla sua data di nascita.
 
Anche il suo presunto incontro alle foci dell'[[Indo]] con [[Alessandro Magno]] non è documentato, seppure ampiamente riportato dagli storici greci e latini.
 
Approfittando delle guerre che indebolirono la [[dinastia Nanda]] e dell'invasione dell'India da parte di [[Alessandro Magno]] riuscì dapprima ad impossessarsi del regno di [[Magadha]] e quindi, per primo, ad unificare l'India Settentrionale.
Riga 36:
 
== L'ascesa di Chandragupta ==
[[File:Nanda_Empire,_c.325_BCE.png|thumb|right|Massima estensione dell'impero Nanda (325 a.cC.)]]
Attraversato l'Indo, l'avanzata macedone verso oriente fu - dunque - arrestata dalla stanchezza dei soldati. La campagna indiana si arrestò al fiume [[Ifasi]] ([[Beas]]), ultimo immissario a Est del fiume Indo. Questo grande fiume con i suoi affluenti venne a costituire così, nel progetto di Alessandro, l'estremo confine naturale e storico del suo immenso impero. Prima di riprendere la via del ritorno, Alessandro fece innalzare sulla riva sinistra del fiume Ifasi dodici altari agli dei, in forma di torri. Al centro una colonna di bronzo portava la scritta: "Qui si fermò Alessandro". A distanza di 2.500 anni, è praticamente impossibile conoscere l'esatta ubicazione dei dodici giganteschi altari di confine, in quanto il corso - mutevole nei secoli - del fiume può averli erosi, fatti crollare, sepolti sotto diverse decine di metri di spessore di [[limo]]. Per quanto Alessandro non ebbe l'opportunità materiale per invadere l'India, la sua fama di sovrano saggio ed invincibile penetrò ugualmente nella regione, tanto che, a tutt'oggi, si tramanda la sua epopea condita da episodi più o meno fantasiosi.
Il clan dei Maurya era noto già da alcuni secoli, almeno dal tempo di [[Buddha]] ([[565 a.C.|565]] - [[486 a.C.]]), ma Chandragupta pare fosse stato di umili origini, quindi appartenente ad un ramo molto collaterale della famiglia, se non - addirittura - figlio illegittimo dell'ultimo sovrano della dinastia Nanda e di una donna appartenente a una delle caste più infime. Poco si conosce della sua vita. Nato probabilmente nel [[340 a.C.]], fu allievo del noto maestro e filosofo indù [[Kautilya]] (o [[Chanakya]]), che divenne - in seguito - suo consigliere, una volta che Chandragupta fondò l'impero Maurya. I due, con ogni probabilità, si trovavano esuli a Taxila quando, nel [[326 a.C.]] le armate macedoni invasero il bacino dell'Indo, in quanto Chandragupta pare esser stato esiliato per prevenire la sua possibilità di reclamare il trono<ref>Enciclopedia Britannica ed. 1911:http://www.1911encyclopedia.org/Chandragupta_Maurya</ref>, mentre Kautilya, appartenente alla potente casta sacerdotale dei [[Bramini]] si dice avesse giurato di vendicarsi di un'offesa arrecatagli da uno dei coreggenti del Regno di Nanda <ref name="Docherty Paddy pp. 69 - 70">Docherty Paddy: "Khyber Pass: Una storia d'imperi e d'invasioni". Il saggiatore Edizioni; 2012; pp. 69 - 70.</ref>. Secondo quanto scritto da [[Plutarco]]<ref>Plutarco: "Vita d'Alessandro"; cap. LXII</ref>, ma non si hanno riscontri in merito, fu proprio Chandragupta a spingere Alessandro a tentare la conquista del regno dei Nanda. Di certo conosciamo l'ammirazione del sovrano indiano per il tentativo del macedone di creare un impero universale e la fusione in un'unica entità di razze, popoli, usi e costumi così diversi, tanto che egli adottò questo criterio a corte una volta insediatosi sul trono dei Nanda. Per primo Chandragupta concepì di detronizzare l'imperatore del [[Regno di Nanda]]. Il testo sanscrito [[Mudrarakshasa]] scritto da [[Visakhadutta]] e il testo dello [[Giainismo]] [[Parisishtaparvan]] citano un'ambasceria a fini d'alleanza militare compiuta da Chandragupta in persona presso il rajah himalaiano [[Parvatka]], da alcuni storici identificato proprio col rajah sconfitto da Alessandro Magno presso il fiume Idaspe, [[Poro]]. Dopo la morte di Alessandro, in effetti Poro si era smarcato dall'alleanza macedone, diventando a tutti gl'effetti sottomesso solo di nome, ma conducendo una politica totalmente autonoma da [[Babilonia]]. Effettivamente<ref>Docherty Paddy: "Khyber Pass: Una storia d'imperi e d'invasioni". Il saggiatore Edizioni; 2012; pp. 67 - 68.</ref> Poro potrebbe aver aiutato Chandragupta a rovesciare il regno Nanda, o, quanto meno a far scoppiare rivolte, dal momento che è accertato storicamente l'assassinio del rajah da parte del generale greco [[Eudemo]] nel [[317 a.C.]] e forse non è un caso che le prime esperienze belliche del futuro imperatore si compirono nel Punjab, sebbene sicuramente dopo la morte di Alessandro, ma anche di Poro. In effetti, Poro e Chandragupta forse si allearono per abbattere il Regno dei Nanda, il che venne visto dai macedoni come un pericolo da cui scaturì la decisione di eliminare Poro<ref name="Ibidem">Ibidem.</ref>. Eudemo dovette smobilitare comunque dal [[Punjab]] già l'anno seguente ([[316 a.C.]]) per via delle rivolte e della guerriglia scatenate da Chandragupta, che si presentò come legittimo erede di Poro, portandosi dietro la gran maggioranza dell'esercito, mentre i pochi presìdi lasciati in loco vennero massacrati dagl'indiani<ref> name="Ibidem.<"/ref>. Il [[Regno dei Nanda]] (più propriamente "[[Reame di Magadha]]") era retto fino al [[329 a.C.]] dal saggio rajah [[Mahapadma Nanda]], quando, alla sua morte, non venne nominato alcun successore e i suoi sette figli assursero contemporaneamente al trono, incominciando una guerra civile per assicurarselo interamente<ref> name="Ibidem.<"/ref>. Da diverse fonti storiche si evince che il reame era nel caos più completo e che intere province si erano rese del tutto autonome, sia quelle hymalaiane, sia il territorio di [[Kalinga]] e l'area del [[Deccan]], così come s'intravede che i sette figli eredi non fosser minimamente all'altezza del padre, e - tanto meno - popolari, cosicché il reame stava iniziando a disintegrarsi<ref> name="Ibidem.<"/ref>. Chandragupta, pertanto, incominciò a distinguersi, prima nelle continue guerre (forse guerriglie, più propriamente) contro i greco - macedoni a oriente, e poi contro i [[Nanda]], che allora controllavano la parte centro settentrionale del subcontinente ed erano in piena decadenza. L'occasione di porsi a capo di un movimento di liberazione della valle dell'Indo nacque dopo che i macedoni persero, a partire dalla data della morte di Alessandro, nel [[323 a.C.]] il controllo dell'area, troppo lontana dai centri di potere siti a [[Babilonia]], a [[Susa (Elam)|Susa]], a [[Ecbatana]] (la moderna [[Hamadan]], in [[Iran]]).
 
== La campagna antimacedone e la conquista del potere ==
Riga 46:
 
== Organizzazione dell'Impero Maurya ==
Il Regno dei Nanda - in base alle fonti storiche<ref>Megastene: "Indike Chora", opera in 4 libri, perduta, ma utilizzata da Ammiano Marcellino e Plutarco</ref> era molto oppressivo e dispotico, ragion per cui non fu impresa difficile per Chandragupta rovesciarlo. Già aveva capeggiato un'insurrezione nel[[328 a.C.]] fallita grazie all'intervento dell'esercito reale, cosa che costò a lui l'esilio<ref> name="Docherty Paddy: "Khyber Pass: Una storia d'imperi e d'invasioni". Il saggiatore Edizioni; 2012; pp. 69 - 70.<"/ref>. Il vero protagonista nell'organizzazione dell'Impero, però, fu [[Chanakya]] ([[Kautilya]]), maestro di Chandragupta dal momento del loro esilio. I due s'incontrarono della [[Foresta di Vindhya]], nella regione centrale del [[Deccan]] e peregrinarono assieme fino a Taxila, al momento dell'invasione macedone. Mentre il futuro imperatore Chadragupta osservava l'organizzazione militare greca, il suo maestro ne apprendeva la legislazione e l'organizzazione civile. Al momento dell'ascesa al trono, Chandragupta nominò il proprio maestro alla carica di Primo Ministro. A lui si deve tutta l'organizzazione interna dell'impero. Il regno era diviso in quattro vicereami suddivisi a loro volta in province rette da funzionari (pradeshika), che amministravano le province, raccoglievano i dazi ed amministravano la giustizia locale attraverso un proprio apparato burocratico. Tutti i governatori locali rispondevano ai funzionari centrali i quali riportavano direttamente all'imperatore. La forza motrice dell'economia maurya erano i commerci e la monetazione. Anche l'agricoltura era ben sviluppata, favorita dal suolo fertile e dal clima tropicale dell'India. Anche l'attività estrattiva era fiorente: molto commerciati erano i diamanti e l'oro. Infine le spezie ed altri generi di lusso (perle, corallo, legname pregiato) concorrevano all'economia dell'impero. Il regno Maurya si avvaleva di forze militari molto numerose ed anche ben organizzate ed addestrate, in cui si fondevano le concezioni macedoni (cavalleria e falange) con la fanteria pesante indiana (arcieri e lancieri issati sugli elefanti). Rapporti diplomatici stabili erano instaurati coi regni ellenistici, coi principati cinesi, con l'isola di [[Ceylon]] ("[[Taprobane]]") e con l'attuale [[Indocina]]. La religione di Stato era l'[[induismo]], ma i sovrani e gli altri dignitari, per sottrarsi all'influenza dei sacerdoti induisti, professavano altre fedi: Chandragupta si convertì, fondatore della dinastia, al [[giainismo]], mentre suo nipote, [[Ashoka]] professò il [[buddismo]]. Chandragupta, all'età di 45 anni, nel [[298 a.C.]], abdicò in favore del figlio [[Bindusara]].
 
== Note ==