Vittorio Mathieu: differenze tra le versioni
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'''Vittorio Mathieu''' ([[Varazze (Svizzera)|Varazze]], [[12 dicembre]] [[1923]])
==Biografia==
Dopo il [[liceo]], si iscrisse
Libero docente nella stessa materia nel 1956, dal 1958 è stato professore incaricato e dal 1961 professore ordinario di Filosofia teoretica all'Università di Trieste. ▼
▲Libero docente nella stessa materia nel [[1956]], dal [[1958]] ne è stato professore incaricato, e dal [[1961]] professore ordinario di
==Pensiero Filosofico==▼
Primo vincitore del concorso di [[Storia della filosofia]] del [[1960]], dal [[1967]] è stato ordinario di filosofia fino al ruolo di professore emerito di [[filosofia morale]], nell'Università di Torino.
Mathieu ha offerto contributi significativi in almeno quattro ambiti della ricerca filosofica: la filosofia della scienza, la storia della filosofia, l’estetica e, infine, la filosofia civile.▼
*'''Filosofia della storia''': ha realizzato alcune traduzioni fondamentali. Forse, il contributo maggiore di Mathieu alla storia della filosofia è consistito proprio in un’opera che combina traduzione e ricostruzione critica, ovvero l'''opus postumum'' di Kant, pubblicato nel 1963. Tale opera affronta questioni teoriche tutt’oggi aperte (soprattutto nella fisica e nella biologia teoriche)come il problema della forma degli oggetti solidi o il problema del vivente, cioè il problema della vita in quanto tale e non ridotta a semplice. Mathieu ha curato, poi, le edizioni italiane di molte opere di [[Leibniz]]: Si è trattato di un ampio lavoro che si è raccolto in quattro principali volumi: ''“Scritti politici e di diritto naturale”'' (1951), ''“Leibniz e des Bosses”'' (1960), ''“Saggi filosofici e lettere”'' (1963), ''“Saggi di teodicea: sulla bontà di Dio, sulla libertà dell’uomo, sull’origine del male”'' (1991).▼
Attualmente è socio dell'[[Accademia dei Lincei]].
{{quote|Grande è la potenza significante di ciò che non significa nulla, perché è il nulla a far emergere l’essere delle cose. E la musica e la luce si situano proprio in questo iato insuperabile fra l’essere e il nulla.|'''Vittorio Mathieu'''}}▼
Dal [[1972]] al [[1980]] è stato membro del Comitato 08 del [[CNR]]. Dal [[1976]] al [[1980]] è stato membro e poi vicepresidente del Consiglio esecutivo dell'[[UNESCO]] ([[Parigi]]). Attualmente è membro del Comitato Premi della [[Fondazione internazionale Balzan]].
==Filosofia civile e Attività politica==▼
È stato membro del [[Comitato Nazionale di Bioetica]].
Nel [[1994]] ha fondato con [[Silvio Berlusconi]], [[Lucio Colletti]] ed altri il movimento politico [[Forza Italia]].
Da sempre membro dell'[[Opus Dei]], con [[Domenico Mennitti]] ha dato vita alla [[Fondazione Ideazione]]. ▲== Pensiero Filosofico ==
▲Mathieu ha offerto contributi significativi in almeno quattro ambiti della ricerca filosofica:
* la [[filosofia della scienza]];
* la [[storia della filosofia]];
* l'[[estetica]];
* la [[filosofia civile]].
=== Filosofia della scienza ===
Ha indagato i limiti interni ed i limiti esterni della scienza. Tale indagine ha avuto due filosofi del passato come suoi principali punti di riferimento: Immanuel Kant e [[Henri Bergson]]. Mathieu ha infatti ripreso e sviluppato le classiche ricerche di Kant sui limiti interni della scienza e sulla sua fondazione. A tale riguardo, non ancora ventiseienne, nel [[1949]], pubblicò il saggio "Limitazione qualitativa della conoscenza umana" a cui fece seguito, nel [[1960]], ''"L'oggettività nella scienza e nella filosofia moderna e contemporanea"''.
Seguendo Henri Bergson, ha valorizzato anche altre forme della [[conoscenza]] e della espressività umane non riducibili alle [[scienze naturali]], ma non per questo ad esse opposte. Mathieu ha infatti sempre ritenuto che la realtà, e segnatamente la realtà umana, non possa essere esaurita dalla [[scienza]], e richieda invece una costante attività interpretativa. L'uomo, dunque, è chiamato ad essere scienziato della [[natura]] ed [[ermeneutica|ermeneuta]] della [[cultura]].
Sarebbe però riduttivo non ricordare che i contributi di Mathieu alla filosofia della scienza riguardano una pluralità estremamente diversificata di temi. Ad esempio, sono del [[1970]] due studi pionieristici sull'applicabilità del [[teorema di Gödel]] al [[diritto]]. Kurt Gödel aveva scoperto nel [[1931]] che non si può dimostrare la coerenza di un sistema logico all'interno del sistema stesso; Mathieu ritiene che, almeno analogicamente, la scoperta di Gödel possa applicarsi al problema della fondazione di un sistema giuridico. Per Mathieu, un'autorità non può legittimarsi da sola in modo formale e, dunque, anche il diritto richiede fondamenti esterni: l'efficacia e la giustizia.
=== Filosofia della storia ===
▲
Mathieu ha curato poi le edizioni italiane di molte opere di [[Leibniz]]: si è trattato di un ampio lavoro che si è raccolto in quattro principali volumi: ''"Scritti politici e di diritto naturale"'' ([[1951]]), ''"Leibniz e des Bosses"'' ([[1960]]), ''"Saggi filosofici e lettere"'' ([[1963]]), ''"Saggi di [[teodicea]]: sulla bontà di [[Dio]], sulla [[libertà]] dell'[[uomo]], sull'origine del [[male]]"'' ([[1991]]).
===Estetica ===
L'estetica di Mathieu, pur nella varietà dei temi trattati, rimanda ad una problematica essenzialmente [[ontologia|ontologica]]: lo svelarsi dell'[[ente]]. Cioè, l'opera d'arte è [[Martin Heidegger|heideggerianamente]] concepita come il modo attraverso cui gli uomini possono cogliere il passaggio dal nulla all'essere.
Di estetica è anche l'ultimo libro di Mathieu: ''"[[Goethe]] e il suo [[diavolo]] custode"'', edito nel [[2002]] per i tipi di [[Adelphi]]. Al centro di questa ricerca vi è la figura di [[Mefistofele]], analizzata in tutta la sua profondità e capacità [[genealogia|genealogica]].
Nei suoi volumi sull'estetica della [[musica]] sviluppa la tesi affascinante che ascoltare la musica è un ascoltare il [[silenzio]]:
▲{{quote|Grande è la potenza significante di ciò che non significa nulla, perché è il nulla a far emergere
Entro i molteplici contributi di Mathieu alla filosofia civile, si staglia netta, per importanza e originalità, una triade di libri dedicati a quello che potremmo chiamare "stato spirituale dell'[[Occidente]]". Si tratta di tre opere scritte dal [[1972]] al [[1980]], in un periodo dunque estremamente critico per l'Italia, ma che mantengono ancora una grande attualità. Mathieu fa percepire al lettore il pericolo valoriale in cui è venuto a trovarsi l'Occidente e pone in essere una critica serrata alle [[ideologia|ideologie]] totalitarie o [[nichilismo|nichiliste]]. In questo senso, vi è un'aria di famiglia con i lavori di quei filosofi – come ad esempio [[José Ortega y Gasset]] e [[Max Horkheimer]] che hanno prospettato i rischi di un'eclisse dell'individuo nella società tecnologica di massa.
==Bibliografia==
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*''Filosofia del denaro'', Roma, 1985;
*''Elzeviri swiftiani'', Milano, 1986.
== Voci correlate ==
* [[Immanuel Kant]]
* [[Henri Bergson]]
* [[Opus Dei]]
* [[Filosofia]]
[[Categoria:Filosofi italiani|Mathieu, Vittorio]]
[[Categoria:Biografie|Mathieu, Vittorio]]
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