Sandro Curzi: differenze tra le versioni
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==Biografia==
Frequentando il [[
Nel marzo del [[1944]] gli viene concessa, nonostante la minore età, la tessera del [[Partito Comunista Italiano|PCI]].Tra il [[1947]] e il [[1948]] lavora al settimanale social-comunista ''[[Pattuglia (periodico)|Pattuglia]]'', diretto dal [[Socialismo|socialista]] [[Dario Valori]] e dal [[Comunismo|comunista]] [[Gillo Pontecorvo]]. Nel [[1949]] diventa redattore del [[quotidiano]] della sera romano ''La Repubblica d'Italia'', diretto da [[Michele Rago]]. Nello stesso anno è tra i fondatori della [[Federazione Giovanile Comunista Italiana]] (Fgci), di cui viene eletto segretario generale [[Enrico Berlinguer]].
Divenuto capo-redattore del mensile della Fgci ''Gioventù Nuova'', diretto dallo stesso Enrico Berlinguer, cura anche l'antologia per giovani ''L'avvenire non viene da solo'' illustrata dalla pittrice [[Anna Salvatore]], di cui si vendono 150 000 copie. Nel [[1951]] è inviato nel [[Polesine]] per raccontare le conseguenze della tragica [[alluvione]] e vi rimane per un lungo periodo come segretario della FGCI. Nel [[1954]] sposa la giornalista e “compagna” Bruna Bellonzi (avranno una figlia, Candida, destinata anch'essa a fare il mestiere di giornalista, da ultimo presso l'Agenzia [[ANSA]]; Candida morirà il 29 novembre 2013 all'età di 58 anni.)
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Nel 1994, in contrasto con il nuovo consiglio di amministrazione della Rai (direttore generale [[Gianni Locatelli]] e presidente [[Claudio Dematté]]), si dimette. Dal [[1994]] dirige il telegiornale dell'emittente televisiva [[Telemontecarlo]]. Nel [[1994]] pubblica ''Il compagno scomodo'' ([[Arnoldo Mondadori Editore]]). Dopo un'esperienza di editorialista quotidiano all'interno del ''[[Maurizio Costanzo Show]]'', nel [[1996]] conduce le quattordici puntate del programma ''I grandi processi'' su [[Rai 1]]. Nel [[1997]], in polemica con la candidatura dell'ex magistrato di Milano [[Antonio Di Pietro]] nelle liste de [[L'Ulivo]], si presenta candidato al [[Senato]] in una lista di sinistra denominata "Unità Socialista", ottenendo il 14% dei voti.
Dal [[1998]] al [[2005]] dirige [[Liberazione (quotidiano)|Liberazione]], organo del [[Partito della Rifondazione Comunista]] guidato da [[Fausto Bertinotti]]. Eletto consigliere di amministrazione della Rai dalla [[Commissione parlamentare per l'indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi|Commissione parlamentare di vigilanza]], con i voti di Rifondazione, dei [[Federazione dei Verdi|Verdi]] e della sinistra del [[Partito Democratico della Sinistra|PDS]], diventa per tre mesi presidente della Rai, in qualità di consigliere anziano, prima di lasciare il posto a [[Claudio Petruccioli]]. Muore a Roma il 22 novembre [[2008]] a 78 anni dopo una lunga malattia. Sandro Curzi era [[Ateismo|ateo]], ma preferiva definirsi [[Agnosticismo|agnostico]]<ref>cfr. l'articolo-intervista di Paolo Conti, del 24 gennaio 2007, per il Corriere della Sera.it</ref>.
Era un noto tifoso della [[Società Sportiva Lazio|S.S.Lazio]].
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