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Il Partito Radicale è un’organizzazione non governativa che attraverso l’uso di mezzi nonviolenti lotta per creare un corpus di leggi nazionali o internazionali sui diritti umani e per l'affermazione della democrazia e della libertà nel mondo, quindi a dispetto del nome '''partito''' non è una formazione elettorale. Il Partito Radicale ha deciso da oltre 20 anni di non presentarsi, con il proprio nome e simbolo, alle elezioni. Il motivo di questa scelta è quello di fare in modo che le proprie lotte diventino patrimonio comune di tutti quelli che vogliono aderire indipendentemente dalla propria fede politica.
 
La storia del Partito inizia nel 1955 in Italia come scissione del [[Partito Liberale Italiano]]<ref name="nascitaPRLDI" /><ref>{{cita testo|pubblicazione=Il Post|titolo=La nascita del Partito Radicale|url=http://www.ilpost.it/2016/02/05/la-nascita-del-partito-radicale/|data=5 febbraio 2016|accesso=25 febbraio 2017}}</ref> e fin dalla sua fondazione si pone l’obiettivo di agire per la reale attuazione della [[Costituzione]] e l’effettiva instaurazione di uno [[Stato di diritto]] in cui i cittadini siano uguali innanzi alla legge, senza discriminazioni politiche e religiose, e in cui venga garantita la libertà attiva dall’arbitrio del Governo o delle forze di polizia.<ref>{{cita testo|pubblicazione= Aggiornamenti Sociali |data= 28 febbraio 1956|titolo= Fondazione del partito radicale|url=http://www.radioradicale.it/exagora/fondazione-del-partito-radicale|accesso=25 febbraio 2017}}</ref> Nei primi anni di vita, il Partito trova il suo riferimento culturale nel settimanale diretto da [[Mario Pannunzio]] [[Il Mondo (rivista)|Il Mondo]] e nel gruppo di intellettuali di tradizione [[Socialismo|socialista]], [[Liberalismo|liberale]] ed [[Partito d'Azione|azionista]] collaboratori del giornale chiamati “[[Amici del Mondo]]”<ref>{{cita testo|autore=Eugenio Scalfari|titolo= Breve storia degli "Amici del Mondo"|data= 2 marzo 1957|url=http://www.radioradicale.it/exagora/breve-storia-degli-amici-del-mondo|accesso=25 febbraio 2017|pubblicazione=Il radicale|numero=1}}</ref> che promuovono una forte linea politica [[Anticlericalismo|anticlericale]] e anti-[[Democrazia Cristiana|democristiana]], ma anche non-[[Comunismo|comunista]] e anti-[[Partitocrazia|partitocratica]]. Il simbolo storico del partito è una testa di donna con il [[berretto frigio]] (la [[Marianne_(allegoria)|Marianna]] della [[Rivoluzione Francese]]).<ref>{{cita testo|autore=Valter Vecellio|url=http://www.lindro.it/pannella-vi-racconto-l8-dicembre-1955/?pdf=201962|titolo= Pannella: vi racconto l’8 dicembre 1955|data=1 gennaio 1979|accesso=25 febbraio 2017}}</ref>
 
Questa prima fase del Partito subisce un’inattesa svolta nel [[1962]] a seguito dello ''[[Leopoldo Piccardi#Il "caso Piccardi"|caso Piccardi]]'' quando gran parte della classe dirigente abbandona l’organizzazione.<ref>{{cita testo|autore=Mario Pannunzio|titolo=Il "Caso Piccardi"|url=http://www.radioradicale.it/exagora/il-caso-piccardi|accesso=27 febbraio 2017|data= 23 marzo 1962}}</ref> Resta solo la componente, fino a quel momento minoritaria, della [[Sinistra radicale|Sinistra Radicale]]<ref>{{cita testo|autore=Rolando Parachini|titolo=Storia della Sinistra Radicale|url=http://www.radioradicale.it/exagora/4-storia-della-sinistra-radicale-dal-1952-al-1962-capitolo-iv-verso-la-scissione|accesso=25 febbraio 2017}}</ref> che vede in [[Marco Pannella]]<ref>{{cita video|titolo=Marco Pannella si racconta|editore=Rai Storia|url=http://www.raistoria.rai.it/articoli/marco-pannella-si-racconta/33508/default.aspx|data=2003}}</ref> il proprio leader. Il Partito nel solco di una posizione ancora profondamente [[Anticlericalismo|anti-clericale]] contesta la revisione dei [[Patti Lateranensi]] e promuove la prima raccolta di firme per un [[referendum]] per l’abrogazione del [[Concordato]]<ref>{{cita testo|url=http://www.radioradicale.it/exagora/campagna-nazionale-per-un-referendum-popolare-sulla-proposta-di-abrogazione-del-concordato|titolo= Campagna nazionale per un referendum popolare sulla proposta di abrogazione del concordato |data=5 maggio 1969|accesso=25 febbraio 2017|pubblicazione=Notizie Radicali|numero=71}}</ref> che viene bocciato dalla [[Corte Costituzionale]]<ref>{{cita testo|pubblicazione=Notizie Radicali|titolo=L'abrogazione del concordato|data=27 marzo 1971|url=http://www.radioradicale.it/exagora/labrogazione-del-concordato|accesso=25 febbraio 2017|}}</ref> iniziando così la lunga e travagliata storia [[referendum|referendaria]] del [[Partito Radicale (Italia)|Partito Radicale]]. All’interno di una generale riflessione anti-[[Stato autoritario|autoritaria]], per evitare le spinte [[Partitocrazia|partitocratiche]] al proprio stesso interno, il partito abbandona la propria struttura organizzativa di stampo [[Socialismo liberale|socialista-liberale]] per affermare un’inedita forma [[libertarismo|libertaria]] anti-gerarchica che diventerà un elemento determinante della longevità dell’organizzazione, e rappresenta tuttora un contributo originale alle forme dell’organizzazione dell’impegno sociale.<ref>{{Cita conferenza |autore= Silvio Pergameno|autore2= Sergio Stanzani | titolo= Il modello del partito libertario e federativo nello statuto radicale | conferenza=“L’ANTAGONISTA RADICALE” - La teoria e la prassi del partito nuovo, socialista e libertario; e lo statuto e l’esperienza del PR nella società e nelle istituzioni - Convegno del consiglio federativo del Partito Radicale |data=aprile 1978 |editore=Partito Radicale |città=Roma |url=http://www.radioradicale.it/exagora/lantagonista-radicale-3-il-modello-del-partito-libertario-e-federativo-nello-statuto-radicale |accesso=25 febbraio 2017 }}</ref>