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===Il mito del buon selvaggio===
[[File:Captainjamescookportrait.jpg|thumb|210px|''Il capitano James Cook''. Nathaniel Dance-Holland, olio su tela, 1775.]]
Circa alla metà gli anni Ottanta del [[Settecento]] può essere assegnato l'ultimo elogio di Bailly, l′''Éloge du capitaine Cook'', dedicato al capitano [[James Cook]], [[esplorazioni geografiche|esploratore]] e [[cartografo]] [[Regno Unito|britannico]]. L'elogio a Cook non fu uno dei lavori di Bailly più riusciti; non dava abbastanza informazioni sul capitano, mancava di continuità e soprattutto, in certi casi, era contraddittorio. Ciononostante, mostrava alcuni tratti importanti del pensiero e dello stile di Bailly, il quale per la prima volta esibì un'inclinazione rousseauiana che non c'era nelle altre opere. Inoltre, con la sua prosa descrittiva, dietro il fascino di un soggetto esotico, Bailly mostrò, secondo alcuni critici, dei lampi di bellezza simili a quelli del [[Romanticismo|romantico]] [[François-René de Chateaubriand|Chateaubriand]].<ref name="smithNCoAebs2" /> Nell'opera è presente il primo e unico contributo di Bailly al [[Buon selvaggio|mito del buon selvaggio]]. Questo elemento manca, sorprendentemente, dai suoi altri lavori, forse per la sua determinazione nel riabilitare una grande, ipotetica, civiltà antica come quella di [[Atlantide]].<ref name="smithNCoAebs2" /> Anche quando parlò degli Indiani del [[Nord America]], nell′''Histoire de l'astronomie moderne'', egli si astenne dalle generalizzazioni sulla loro morale, senza specificare nemmeno se fossero più felici o più infelici rispetto agli europei. Nell'elogio del capitano [[James Cook]], però, le sue dichiarazioni sono inequivocabilmente [[Rousseau|rousseauiane]]: «Le nazioni del mare del sud mostrano che l'uomo è buono se proviene direttamente dalle mani della natura. Mi piace dipingere le anime ingenue e pure degli abitanti di Thaiti, gente amica della pace, gente che vive senza barba, ricchi solo doni della terra, liberi nei loro desideri e nei loro piaceri, che non conoscono né l'interesse né l'odio, buoni senza morale, giusti senza legge; questo popolo ha, come nell'infanzia, degli affetti dolci e la tipica virtù dell'innocenza; e conosce, come nell'infanzia, i piaceri vivaci e solo lievi dolori. Questo stato dell'infanzia umana è l'età dell'oro dei poeti».<ref>Bailly, name="smithNCoA"''Éloge du capitaine Cook'', 1790</ref>
==Pensiero economico==
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