Liberalismo: differenze tra le versioni

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Una critica molto seria è quella portata dal [[Premio Nobel per l'economia]] [[Amartya Sen]], il quale nel [[1970]] ha dimostrato [[matematica]]mente l'impossibilità del rispetto contemporaneo del [[liberismo]] e dell'[[ottimo paretiano|efficienza paretiana]]. Questa sua [[dimostrazione]], nota come [[paradosso di Sen]], è stata seguita dallo sviluppo di una teoria sociale scevra da tale paradosso, teoria per cui Sen ha ricevuto il Nobel nel [[1998]].
 
=== Critiche novecentesche ===
La critica maggiore al giusnaturalismo è stata, nel corso del XX secolo, quella della supposta arbitrarietà (Kelsen) nella definizione dei diritti naturali, che in Locke erano individuati, in ordine gerarchico, in vita, libertà personale, proprietà privata e salute.
In realtà, la trattazione di Locke è così rigorosa dal punto di vista epistemologico da essere considerata fondatrice dell'epoca illuminista, così definita perché caratterizzata dalla razionalità e dal rigore logico.
In particolare, l'individuazione di un'etica istintiva nell'uomo come animale sociale consegue simultaneamente da quattro distinti tipi di trattazione: l'iniziale intuizionismo eidetico è immediatamente supportato empiricamente dall'osservazione sperimentale (un esempio è l'immediato utilizzo da parte dell'infante dell'aggettivo mio=proprietà privata), a cui si aggiunge la trattazione razionalista-utilitaristica (già in Locke, ma soprattutto in Kant), ancora verificata empiricamente dall'analisi storico-giuridica (del Diritto Romano e delle parti prescrittive della Bibbia).
 
=== Risposte ed evoluzione del pensiero liberale ===