Fernando Francesco d'Avalos: differenze tra le versioni
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|Attività = condottiero
|Nazionalità = italiano
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== Biografia ==
Come nobile del partito aragonese di Napoli, sostenne [[Ferdinando II d'Aragona]] nelle sue campagne militari in Italia.
Poi, come generale della Corona spagnola, partecipò alle [[Guerre Italiane]]. Fu comandante in capo dell'[[esercito]] imperiale ([[Asburgo|Asburgico]]) in Italia durante le guerre tra gli Asburgo di Spagna e dell'Impero e i [[Valois]] di Francia e sconfisse i francesi alla [[battaglia della Bicocca]]
Nel [[1512]] comandò un reparto di [[cavalleria]] leggera nella [[battaglia di Ravenna (1512)|battaglia di Ravenna]] dove fu ferito e preso prigioniero dai francesi. Grazie all'intervento di uno dei più eminenti generali dell'esercito francese, l'italiano [[Gian Giacomo Trivulzio]], che gli era parente per via di matrimonio, gli fu concesso di riscattarsi per 6.000 [[ducato (moneta)|ducati]], e fu rilasciato alla fine della guerra della [[Lega Santa (XVI secolo)|Lega Santa]].
Comandò la [[fanteria]] spagnola nella [[Battaglia de La Motta]], o di [[Vicenza]] il 7 ottobre [[1513]]. Fu in quell'occasione che chiese ai suoi uomini di preoccuparsi di calpestarlo prima dei nemici se fosse caduto. Dalla battaglia di Vicenza del 1513 fino a [[battaglia della Bicocca|quella della Bicocca]] il 29 aprile [[1522]], continuò il suo servizio come comandante degli spagnoli come compagno, piuttosto che subordinato, di [[Prospero Colonna (condottiero)|Prospero Colonna]].
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Dopo la battaglia della Bicocca, [[Carlo V d'Asburgo|Carlo V]] nominò Prospero Colonna comandante in capo. D'Avalos, che si considerò defraudato, compì un viaggio a [[Valladolid]] in Spagna, dove si trovava in quel momento l'imperatore, per far valere le sue ragioni. Carlo V, col quale aveva avuto lunghi e confidenziali colloqui, lo convinse a sottostare, per il momento, al comando del Colonna. In questi incontri però, egli acquisì una certa confidenza con Carlo V. La sua origine e le sue simpatie spagnole lo segnalarono come un comandante più fidato in Italia di quanto lo sarebbe stato un italiano "puro".
Quando [[Francesco I di Francia|Francesco I]] invase l'Italia nel [[1524]], D'Avalos fu nominato [[luogotenente]] dell'imperatore per respingere l'invasione. Le difficoltà del suo ruolo furono enormi, dato che vi era grande malcontento nell'esercito, che era molto sotto-pagato. La tenacia, la pazienza
Il 24 febbraio [[1525]] sconfisse e prese prigioniero Francesco I con un brillante attacco durante la [[battaglia di Pavia (1525)|battaglia di Pavia]], dove combatté anche suo cugino [[Alfonso III d'Avalos]]. Il piano di D'Avalos fu notevole per l'audacia e la perizia dimostrate nell'annientamento della cavalleria pesante francese attuato con degli assalti sui fianchi di [[archibugio|archibugieri]] e cavalleria leggera. Si crede però che egli non fu soddisfatto del trattamento ricevuto dall'imperatore e [[Girolamo Morone]], segretario del [[Duca di Milano]], lo contattò con un progetto per cacciare dall'Italia i francesi, gli spagnoli
== Famiglia e titoli ==
[[File:D'avalos Coat of arms.jpg|thumb|Stemma della famiglia d'Avalos]]
Nato a Napoli, era figlio di [[Alfonso II d'Avalos]].
[[Ruy (Rodrigo) López Dávalos]], suo nonno, un nobile spagnolo con legami a [[Toledo]] in [[Castiglia]], ma nato ad [[Úbeda]] nell'attuale provincia di [[Jaén]] in [[Andalusia]], prima di cadere in disgrazia come sostenitore della parte perdente nelle contese dinastiche durante il regno di [[Giovanni II di Castiglia]] ([[1406]]-[[1454]]), cioè la famiglia reale del [[Regno di Aragona]], fu [[Connestabile di Castiglia]]. Fu mandato in [[esilio]] e morì a [[Valencia]]. [[Innico I d'Avalos]], suo figlio, si mise al servizio di [[Alfonso V d'Aragona]], lo seguì a [[Regno di Napoli|Napoli]] e lì, contraendo un vantaggioso matrimonio con una nobildonna della famiglia [[Antonella d'Aquino|d'Aquino]], fu investito del [[marchesato]] di [[Pescara]], nel [[1453]]. Suo figlio [[Alfonso II d'Avalos|Alfonso]], che nel [[1484]] gli succedette nel marchesato, sposò una nobildonna del ramo siciliano della famiglia [[Folch de Cardona|Cardona]] e quando fu ucciso a tradimento durante l'invasione [[Francia|francese]] di Napoli, il suo unico figlio Fernando (o Ferrante) si trovò ad essere un soldato bambino.
All'età di sei anni Fernando, fu promesso in sposo a [[Vittoria Colonna]], figlia del generale [[Fabrizio Colonna]] e di [[Agnese di Montefeltro]],
Nonostante la sua nascita a Napoli, Francesco D'Avalos si considerò sempre spagnolo, parlò sempre lo [[lingua spagnola|spagnolo]], anche con sua moglie, e si circondò sempre di soldati
Egli fu quinto marchese di Pescara e terzo della famiglia d'Avalos. Non ebbe figli il suo titolo passò al cugino, il secondo marchese del [[Vasto]] [[Alfonso III d'Avalos]], che si distinse anch'egli come generale imperiale.
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{{Portale|biografie|guerra|rinascimento|storia}}
[[Categoria:D'Avalos|Fernando Francesco]]
[[Categoria:Viceré di Sicilia]]
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