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Intanto, nel 1903, si consumava la scissione fra [[bolscevichi]] e [[menscevichi]]. Parvus criticò nettamente l'idea leninista di partito: accostava tale concezione di partito che governa le masse a un nuovo assolutismo. D'altra parte criticava anche la passività dei menscevichi davanti all'evoluzione della situazione in Russia<ref>Pietro Zveteremich, ''Il grande Parvus'', Milano, Garzanti, 1988, pagg. 74-75</ref>.
 
Nel 1904 venne in esilio a Monaco il giovane [[Trokcij]], che ebbe in Parvus un maestro non solo di politica ma innanzitutto di cultura, in quanto lo iniziò alla cultura mitteleuropea che aveva in Monaco uno dei suoi centri. I due condividevano anche il tentativo di riconciliare menscevichi e bolscevichi. Ma soprattutto Parvus ebbe un'indubbia influenza nell'elaborazione della teoria trozkista della "rivoluzione permanente", esposta per la prima volta nell'opuscolo ''Prima del 9 gennaio''. Questo testo era, non casualmente, preceduto da una densa prefazione di Parvus<ref>Pietro Zveteremich, ''Il grande Parvus'', Milano, Garzanti, 1988, pagg. 81-89</ref>, che da tempo rifletteva sul problema di come potesse aver luogo una rivoluzione proletaria in un paese dove non c'era ancora stata la rivoluzione borghese.
 
All'«Negli Iskrastessi »mesi collaboravaParvus saltuariamentepubblicò anche il marxista russo, naturalizzato tedesco, [[Aleksandr Lsull'vovič« Parvus|AleksandrIskra Gel'fand]],» dettouna Parvus.serie Dal febbraio del 1904 vi venivano pubblicati i suoidi articoli su ''Guerra e rivoluzione'', nei quali prospettava, a partire dalla [[guerra russo-giapponese]] in corso e da lui prevista già nove anni prima, l'inizio di una serie di guerre europee che avrebbero segnato, in un lontano futuro, la fine degli stati nazionali. Per il momento, giudicava prossima una rivoluzione in Russia che avrebbe avuto « una ripercussione sullo sviluppo politico di tutti i paesi capitalisti. La rivoluzione russa scuoterà la società borghese » innescando una rivoluzione mondiale.<ref>« Iskra », n. 82, 1º gennaio 1905.</ref>
Scoppiata la [[rivoluzione russa del 1905]], Parvus, come Trockij e a differenza di Lenin, rientrò in Russia. Le istruzioni pratiche contenute nei suoi articoli, come quella di distribuire volantini ai soldati, aveva fatto nascere a Pietroburgo, senza il suo intervento, un gruppo che si definiva "parvusista", guidato da [[David Rjazanov]]<ref>Pietro Zveteremich, ''Il grande Parvus'', Milano, Garzanti, 1988, pagg. 92-95</ref>.
 
==Note==