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Negli stessi mesi Parvus pubblicò sull'« Iskra » una serie di articoli su ''Guerra e rivoluzione'', nei quali prospettava, a partire dalla [[guerra russo-giapponese]] in corso e da lui prevista già nove anni prima, l'inizio di una serie di guerre europee che avrebbero segnato, in un lontano futuro, la fine degli stati nazionali. Per il momento, giudicava prossima una rivoluzione in Russia che avrebbe avuto « una ripercussione sullo sviluppo politico di tutti i paesi capitalisti. La rivoluzione russa scuoterà la società borghese » innescando una rivoluzione mondiale.<ref>« Iskra », n. 82, 1º gennaio 1905.</ref>
 
Scoppiata la [[rivoluzione russa del 1905]], Parvus, come Trockij, rientrò in Russia. Le istruzioni pratiche contenute nei suoi articoli, come quella di distribuire volantini ai soldati, aveva fatto nascere a Pietroburgo, senza il suo intervento, un gruppo che si definiva "parvusista", guidato da [[David Rjazanov]]. Come i dirigenti del [[POSDR]], Parvus pensava impossibile una rivoluzione socialista in Russia; ma non per questo riteneva che la rivoluzione in atto dovesse risolversi in una rivoluzione borghese (che peraltro la Russia non aveva ancora avuto), pensava che si potesse ottenere qualcosa di più: una "democrazia operaia", ovvero una democrazia sociale. Trokcij divenne lail figura più in vistatrascinatore del ''[[soviet]]'' di Pietroburgo, mentre Parvus svolse il ruolo di teorico del movimento<ref>Pietro Zveteremich, ''Il grande Parvus'', Milano, Garzanti, 1988, pagg. 92-100</ref>.
 
In dicembre Parvus redasse il testo del cosiddetto "Manifesto finanziario", che invitava allo sciopero fiscale, al ritiro dei depositi dalle banche e alla pretesa di ricevere i pagamenti in oro, il tutto al fine di paralizzare l'economia nazionale. La risposta dello Stato fu l'arresto dei membri del Soviet. Parvus evitò per puro caso la retata e perciò fu lui a riorganizzare il Soviet e a divenirne presidente
Un nuovo soviet presieduto da [[Aleksandr L'vovič Parvus|Parvus]], costretto a operare in clandestinità, proclamò il 19 dicembre uno sciopero generale che non ebbe il successo sperato e si esaurì alla fine del mese. Il 15 gennaio 1906 il comitato esecutivo di questo secondo soviet fu scoperto e arrestato in Finlandia.<ref>O. Anweiler, cit., pp. 104-105.</ref>
 
==Note==