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Escluso dalla ''Neue Zeit'', Parvus avrebbe voluto fondare una propria rivista, ma non aveva i fondi. Così dovette innanzitutto inventarsi un attività imprenditoriale. Considerando che l'[[Impero russo]] non aveva aderito alla [[Convenzione di Berna per la protezione delle opere letterarie e artistiche]], Parvus escogitò un sistema per offrire agli scrittori russi la protezione delle loro opere in Occidente: l'espediente era quello di pubblicare le opere in russo in un paese aderente alla Convenzione<ref>Il metodo continuò ad essere usato anche durante il periodo sovietico, ad esempio per il [[Dottor Živago]] e per le opere di [[Solženicyn]]</ref>. Per sfruttare l'idea Parvus nel 1902 fondò una casa editrice, poi si recò clandestinamente in Crimea dove era confinato [[Maksim Gor'kij]] e stipulò con lui un [[contratto di edizione]] per il dramma ''[[I bassifondi]]''<ref>Pietro Zveteremich, ''Il grande Parvus'', Milano, Garzanti, 1988, pagg. 70-71</ref>.
 
''I bassifondi'' furono rappresentati a Berlino per la regia di [[Max Reinhardt]] e riscossero grande successo. La casa editrice di Parvus pubblicò successivamente opere di [[Leonid Nikolaevič Andreev|Andreev]] e [[Vladimir Galaktionovič Korolenko|Korolenko]]<ref>Pietro Zveteremich, ''Il grande Parvus'', Milano, Garzanti, 1988, paggpag. 71</ref>.
 
Nel 1903 Parvus fece anche un breve viaggio in Svizzera e Italia, soggiornòvisitando unail quindicina[[Lago di giorni sulleMaggiore]] rivee delil [[lago di Como]]<ref>Pietro Zveteremich, ''Il grande Parvus'', Milano, Garzanti, 1988, paggpag. 92-100115</ref>.
 
Intanto, nel 1903, si consumava la scissione fra [[bolscevichi]] e [[menscevichi]]. Parvus criticò nettamente l'idea leninista di partito: accostava tale concezione di partito che governa le masse a un nuovo assolutismo. D'altra parte criticava anche la passività dei menscevichi davanti all'evoluzione della situazione in Russia<ref>Pietro Zveteremich, ''Il grande Parvus'', Milano, Garzanti, 1988, pagg. 74-75</ref>.