Utente:Lele giannoni/Sandbox: differenze tra le versioni
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Riga 49:
Scoppiata la [[rivoluzione russa del 1905]], Parvus, come Trockij, rientrò in Russia. Le istruzioni pratiche contenute nei suoi articoli, come quella di distribuire volantini ai soldati, aveva fatto nascere a Pietroburgo, senza il suo intervento, un gruppo che si definiva "parvusista", guidato da [[David Rjazanov]]. Come i dirigenti del [[POSDR]], Parvus pensava impossibile una rivoluzione socialista in Russia; ma non per questo riteneva che la rivoluzione in atto dovesse risolversi in una rivoluzione borghese (che peraltro la Russia non aveva ancora avuto), pensava che si potesse ottenere qualcosa di più: una "democrazia operaia", ovvero una democrazia sociale. Trokcij divenne il trascinatore del ''[[soviet]]'' di Pietroburgo, mentre Parvus svolse il ruolo di teorico del movimento<ref>Pietro Zveteremich, ''Il grande Parvus'', Milano, Garzanti, 1988, pagg. 92-100</ref>.
[[File:ParvusTrotskiDeich.jpg|right|thumb|Parvus (a sinistra), Trockij (al centro) e Leo Deutsch (a destra) in prigione]]▼
In dicembre Parvus redasse il testo del cosiddetto "Manifesto finanziario", che invitava allo sciopero fiscale, al ritiro dei depositi dalle banche e alla pretesa di ricevere i pagamenti in oro, il tutto al fine di paralizzare l'economia nazionale. La risposta dello Stato fu l'arresto dei membri del Soviet. Parvus evitò per puro caso la retata e perciò fu lui a riorganizzare il Soviet e a divenirne presidente. Il nuovo soviet, costretto a operare in clandestinità, proclamò il 21 dicembre (3 per il calendario giuliano) uno sciopero generale che non ebbe il successo sperato e si esaurì alla fine del mese. Il 1° gennaio (19 dicembre) il Soviet approvò un proclama che dichiarava insufficiente il boicottaggio economico e invitava a preparare le armi: in dissenso Parvus diede le dimissioni da presidente. Ciò gli evitò l'arresto quando anche il comitato esecutivo del secondo soviet fu scoperto e arrestato<ref>Pietro Zveteremich, ''Il grande Parvus'', Milano, Garzanti, 1988, pagg. 105-108</ref>.
Nei mesi successivi Parvus pubblicò l'opuscolo ''L'attuale situazione politica in Russia e le prospettive per l'avvenire'', che fu pubblicato anche sulla ''Neue Zeit'': il saggio esponeva la teoria del ''soviet'' come sistema politico alternativo alla democrazia borghese<ref>Pietro Zveteremich, ''Il grande Parvus'', Milano, Garzanti, 1988, pagg. 108-109</ref>.
▲[[File:ParvusTrotskiDeich.jpg|right|thumb|Parvus (a sinistra), Trockij (al centro) e Leo Deutsch (a destra) in prigione]]
Il 16 (3) aprile 1906 Parvus fu arrestato e rinchiuso nella [[Fortezza di Pietro e Paolo]] insieme a Trockij, e lì ricevette la visita di Rosa Luxembourg. Fu poi condannato al confino in [[Siberia]], ma prima ancora di arrivare al paese di destinazione il gruppo dei condannati riuscì a far ubriacare i gendarmi e a fuggire avventurosamente. Parvus rientrò in Germania e raccontò la sua esperienza nel libro ''Nella Bastiglia russa durante la rivoluzione''<ref>Pietro Zveteremich, ''Il grande Parvus'', Milano, Garzanti, 1988, pagg. 109-130</ref>.
| |||