Dapiprazolo: differenze tra le versioni

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Il pH di una soluzione acquosa al 2% è compreso tra 4,5 e 5,5.
 
Identificazione in laboratorio: ­ 1) La sostanza, in soluzione di allume potassico 0,1 N, assorbe nell'UV alla lunghezza d'onda di 233 nm. 2) Lo spettro IR mostra assorbimenti identici a quelli di uno standard di riferimento. 3) Esame TLC su piastre ricoperte di gel di silice F254; eluente: cloroformio/metanolo/ammonio idrossido 25% (80/15/1); rivelante: luce UV a 254 nm; Rf=0,6.
 
Saggi di purezza in laboratorio: ­ 1) Solfato: 0,04%. 2) Metalli pesanti: 20 ppm. 3) Perdita all'essiccamento: 0,5%. 4) Ceneri: 0,2%. 5) o-Tolil-piperazina: 0,02%. 6) Sostanze correlate: 0,2%, determinate per metodo TLC già descritto nelle reazioni di identificazione.
 
Determinazioni quantitative ­ 1) Mediante valutazione dell'assorbimento UV di una soluzione allo 0,0025% in allume potassico 0,1 N alla lunghezza d'onda di 233 nm, in confronto ad uno standard di riferimento. 2) Si sciolgono 300 mg di sostanza in 60 ml di soluzione diossano/acido acetico glaciale (1/2). Si titola quindi con acido perclorico 0,1 N determinando il punto di equivalenza per via potenziometrica.
1 ml di titolante = 36,19 mg di dapiprazolo cloridrato.
 
Il dapiprazolo presenta un'azione miotica di tipo a-bloccante e riduce la pressione endooculare. È usato sotto forma di collirio nel trattamento delle forme di glaucoma in cui si richiede un effetto miotico e ipotensivo. Si impiega anche per indurre miosi preparatoria alla iridectomia. Somministrato per via orale presenta attività antipsicotica.