Gruppo T: differenze tra le versioni
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
ho ampliato la bibliografia e ho inserito il testo della Dichiarazione del gruppo T |
ortografia |
||
Riga 12:
Nel 1961 il Gruppo T aderisce al movimento internazionale che raggruppava l'avanguardia cinetica e programmata "Nove Tendencije" ed è presente alle mostre organizzate a Zagabria, a Parigi, a Venezia. Partecipa negli anni seguenti ad importanti eventi nazionali e internazionali, che testimoniano il riconoscimento di cui godeva l'arte programmata: dalle tappe nazionali e internazionali della mostra "Arte programmata" (NewYork, Londra, Trieste, Venezia) alla Biennale di Venezia del 1964 (con una sala personale), a "The Responsive Eye" a New York nel 1965, e nello stesso anno alla mostra "Arte cinetica" a Trieste, a "Kunst-Licht-Kunst" a Eindhoven nel 1966, a "Lo spazio dell'immagine" (1967), a "Vitalità del negativo nell'arte italiana" (1970-1971).
Mentre l'azienda Olivetti acquista gli "oggetti" prodotti per la prima mostra di arte programmata, la Galleria Nazionale d'Arte Moderna di Roma
I riferimenti culturali dei giovani artisti, per la maggior parte formatisi all'Accademia di Belle Arti di Brera, sono, tra gli altri, Lucio Fontana e Bruno Munari; prendono le mosse dalla Fenomenologia ma sono interessati anche ai nuovi modelli teorici dell'epoca, come la Teoria dell'informazione. Gli artisti producono oggetti cinetici e programmati manipolabili dal fruitore, a intervento manuale o meccanico che, in variazione o in mutamento, generano, "nella dialettica tra caso e programma", una struttura provvisoria: qualcosa che si fa, per citare ancora Umberto Eco "mentre noi lo ispezionanimo". Il Gruppo T indaga, nell'ambito della ricerca visiva, il principio di gradimento, l'organizzazione interna delle forme, l'instabilità percettiva, la persistenza delle immagini sulla retina, la variazione dell'immagine con il movimento eccentrico, la sua metamorfosi attraverso l'interferenza e la diffrazione della luce.
|