Wikipedia:Utenti problematici/Presbite/19 marzo 2017: differenze tra le versioni
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Il succo è che per come la vedo io ''Presbite sarà così gentile da rivedere i suoi piani di edizione, improntandoli con severità e rigore al <u>solo</u> mainstream''. Capisco che è molto peggio di un blocco, che in sostanza passa e dopo si ricomincia, ma è proprio questo il punto: ''non si ricomincia più''. Avvocati, polizia postale, tutto quel che si è letto possono meritare personale sincera solidarietà, ma il Progetto deve riprendere a marciare sulla sua strada, che è ben lontana da queste cose. Abbiamo da completare molto sapere mancante che è di mainstream, non possiamo incepparci su materie che non siamo noi a dover riscrivere. <br />In forma Wikipediana, dovrei dire che sono in ballo ingiusto rilievo, Wikiquette, fonti, [[WP:DANNEGGIARE|DANNEGGIARE]] e ancora altre policy formali e di buon senso; il tutto in contesto di precedenti e di esperienza wikipediana. Insomma argomenti da terminazione rapida dell'utenza. Ma sono certo che ci possono essere altri spazi per una collaborazione finalmente diversa. Mi permetto di coltivare una timida speranza. -- [[Utente:Gianfranco|g]] · ℵ ([[Discussioni utente:Gianfranco|msg]]) 02:42, 22 mar 2017 (CET)
:Caro Gianfranco, la tua mi sembra una semplificazione che non può avere corso. Innanzitutto una considerazione meccanica: viaggiamo da tempo dentro l'aporia del recentismo (che consiste nel doverci misurare con ciò che accade adesso senza avere senso della prospettiva, quindi con la massimizzazione dei criteri d'enciclopedicità numerici, che rappresentano il nostro momento di elaborazione di programma editoriale sicuramente più "basso") eppure cosa poi fa chi Wp la fa non è decidibile tra uno sparuto gruppo di assidui. Quindi, per quanto ci si possa voler fermare a cercare una soluzione, la "comunità" wikipediana, che è il gruppo umano più slabbrato che io conosca (e penso anche voi), prosegue comunque per la sua strada, lasciando completamente in sospeso il rapporto con wikinews.
:Una cosa analoga avviene sul "piano di edizione": tu dici che l'enciclopedia da domattina deve farsi dare una bella lavata e ritrovarsi "ristretta", ma chi Wp la fa (e 1000 utenti anonimi e occasionali in un giorno possono ben più che 100 assidui - sono numeri a caso, si capisce) andrà comunque per la sua strada. Cos'è una "enciclopedia generalista"? Non è una enciclopedia delle sigarette, dei cocomeri o del calcio. È una enciclopedia che si occupa di tutte queste cose e di mille altre. Non credo che mai nessuno si sia dedicato a individuare di cosa Wp NON debba occuparsi: al più si è fatta propria una abbastanza tradizionale divisione in discipline e materie di ciò che è rilevante per l'essere umano come ''conoscitore''. È solo per ragioni meramente materiali che le enciclopedie generaliste ''stampate'' non possono addentrarsi in questioni di dettaglio. (Ogni volta che vedo una megagarzantina usata e penso di comprarla per wp e la sfoglio, mi accorgo di quanto sia un'opera inutile per noi: lemmi di cinque righe. Ogni volta che vedo una cronologia universale megagarzantina due e penso di comprarla per wp e la sfoglio
:Peraltro, è chiudo, ''mainstream'' è una parola abbastanza arbitraria e particolarmente poco utile quando si parla non solo di questioni controverse (come può essere la datazione di Hammurabi), ma di questioni controverse che toccano sul vivo le sensibilità non solo di noi contributori ma dei vivi in generale. In sostanza, bisognerebbe accettare la natura di questo progetto e la ''ritirata'' vera da fare sarebbe quella dal punto di vista, non dalla ricerca della profondità del reale. Scusami, ma mi pare che quello che proponi sia una Wp a due dimensioni, in cui proponiamo al lettore narrazioni piatte e non per questo più neutrali, ma solo più artificiali. Io penso che si debba al contrario tenere certamente la terza (dimensione) e cercare la quarta, la quinta e la sesta a seguire. Il rapporto tra le fonti ci permette tutto questo: una fonte secondaria può trattare altre fonti secondarie come fonti primarie (come nel caso di testi che si occupano dell'opera dello storico X) e noi da quella fonte secondaria possiamo cavare materiale per descrivere il dibattito tra le fonti ora primarie.
:Se restiamo all'esempio della storia della Resistenza, quel che indubbiamente tocca fare non è cancellare il conflitto e cercare un racconto "parificato" (e quindi strabico), ma un racconto che trova la sua unitarietà nell'inclusione del dilemma interpretativo al proprio interno. Se si trattasse di un'opera di finzione, noi attori e cantori (chiunque sia "noi") dovremmo invitare lo spettatore sul palco a rovistare insieme a noi nei copioni contraddittori che ci offrono in modo incoerente le fonti. Non esiste una visione unitaria e certamente Wp non deve crearne una sua propria, ''post veritatem''. Nella narrazione che immagino io, queste voci di Storia farebbero intendere a chi si trovasse per accidente a leggere la saga dei cammellati vs. cricca su it.wiki nelle nostre pagine di discussione il ''perché'' di queste animosità, cioè qual è il "capitale politico" che si vuole trarre dalla lotta sulle memorie. Il che però non ci rende automaticamente dei mistificatori (l'una o l'altra parte). Anzi, se riuscissimo a mostrare il significato di quel capitale politico, non potremmo immaginare contributo più bello (e neutrale, per quel che ci riguarda) alla cultura italofona. È in questo che consisterebbe la ritirata dal punto di vista. Se di punto di vista si tratta, la neutralità si ottiene attraverso un gioco prospettico, che noi possiamo ottenere soltanto, io credo, attraverso espedienti retorico-formali (nel nostro caso, testuali, essendo la testualità il "carattere di un testo di essere analizzabile nel suo insieme in quanto unità derivante da un progetto compositivo organico", De Mauro). I vari "secondo Caio" che hai citato sono appunto giochi prospettici di rilievo testuale, come lo è anche l'esempio della nota "hitleriana" che hai portato. Ma imho rappresentano la forma più "povera" di gioco prospettico, tanto che il lettore finisce tutto sommato per saltarli. Il gioco prospettico deve avere natura discorsiva, non può esaurirsi in un inciso (il che non toglie che molti "secondo Caio" sono perfetti per quel che serve). La storia di una zona di confine (per passare all'esempio del confine orientale) o di una realtà vertiginosamente multiculturale (come fu la Jugoslavia) o di una continuità statuale contesa (Guerra civile? Resistenza?) mette al centro il tema del conflitto ed è sommersa dal novero dei punti di vista. L'unica chance per fare il nostro dovere consiste nello spiegare l'esistenza stessa dei punti di vista, perché esistono e sono diversi. È solo puntando ad una narrazione superficialmente neutrale che sorge il problema del conflitto tra utenti, intenti ad accaparrarsi il ''fuoco'' della narrazione. Paradossalmente, per voci con queste caratteristiche la soluzione non è eliminare il POV quanto buttarlo dentro la scena. Il POV-pushing ha una sua manifestazione minuta qui dentro, ma non è invenzione nostra, esiste da che esiste la scrittura e lo Stato. Noi non ne abbiamo di colpa e non siamo elfi o alieni che ci si possa chiamare fuori dal gioco delle prospettive. Ma abbiamo una soluzione retorica che sta nel ''mezzo'', nello strumento e quella dovremmo usare, perché non è possibile trovarla nella testa o nelle intenzioni. '''[[Utente:Pequod76|<span style="color:#0080C0;"><tt>pequod</tt></span>]]''' [[Discussioni utente:Pequod76|<span style="color:#ff7f50;"><sup>Ƿƿ</sup></span>]] 04:34, 22 mar 2017 (CET)
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