Wikipedia:Utenti problematici/Presbite/19 marzo 2017: differenze tra le versioni
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:Una cosa analoga avviene sul "piano di edizione": tu dici che l'enciclopedia da domattina deve farsi dare una bella lavata e ritrovarsi "ristretta", ma chi Wp la fa (e 1000 utenti anonimi e occasionali in un giorno possono ben più che 100 assidui - sono numeri a caso, si capisce) andrà comunque per la sua strada. Cos'è una "enciclopedia generalista"? Non è una enciclopedia delle sigarette, dei cocomeri o del calcio. È una enciclopedia che si occupa di tutte queste cose e di mille altre. Non credo che mai nessuno si sia dedicato a individuare di cosa Wp NON debba occuparsi: al più si è fatta propria una abbastanza tradizionale divisione in discipline e materie di ciò che è rilevante per l'essere umano come ''conoscitore''. È solo per ragioni meramente materiali che le enciclopedie generaliste ''stampate'' non possono addentrarsi in questioni di dettaglio. (Ogni volta che vedo una megagarzantina usata e penso di comprarla per wp e la sfoglio, mi accorgo di quanto sia un'opera inutile per noi: lemmi di cinque righe. Ogni volta che vedo una cronologia universale megagarzantina due e penso di comprarla per wp e la sfoglio, mi accorgo di quanto sia un'opera inutile per noi: molte cronologie sono controverse (in particolare quelle antiche, com'è ovvio) e quei volumi di intenso sapore "generalista" non hanno modo di problematizzare come possiamo ''e dobbiamo'' fare noi (vedi ad es. {{tl|Cronologia media}} oppure il banale fatto che in questi giorni sto discutendo se [[Timoleonte]] possa o meno essere definito, e quindi categorizzato, come un tiranno; e che cos'è un tiranno? E che cos'è un tiranno nella Sicilia antica, dove sorse l'istituto, per così dire, e nel parlare comune?). Noi problemi di spazio non ne abbiamo: il nostro "mainstream" è decisamente più ampio, più articolato, più ricco. E anzi, penso, quel che dovremmo fare non è costruire una narrazione stringata e mainstreammosa, come se il nostro scopo fosse quello di indurre il lettore ad una [[sospensione dell'incredulità]]. Al contrario, la nostra narrazione dovrebbe essere progressivamente sempre più ricca, integrando i punti di vista, illustrando le questioni controverse, spiegando anche in cosa consista la controversia, sempre con il supporto di fonti, niente invenzioni da parte nostra. Questa è la guida galattica, bellezza, quindi deve contenere informazioni con la scala più precisa possibile. ;) Cmq il punto è che tu puoi chiedere a Presbite e a tutti noi una qualche linea editoriale, ma alcuni non ti ascolteranno e altri non ti avranno nemmeno letto (non per cattiva volontà). Quello che proponi non lo condivido, ma comunque è fisiologicamente impossibile.
:Peraltro, è chiudo, ''mainstream'' è una parola abbastanza arbitraria e particolarmente poco utile quando si parla non solo di questioni controverse (come può essere la datazione di Hammurabi), ma di questioni controverse che toccano sul vivo le sensibilità non solo di noi contributori ma dei vivi in generale. In sostanza, bisognerebbe accettare la natura di questo progetto e la ''ritirata'' vera da fare sarebbe quella dal punto di vista, non dalla ricerca della profondità del reale. Scusami, ma mi pare che quello che proponi sia una Wp a due dimensioni, in cui proponiamo al lettore narrazioni piatte e non per questo più neutrali, ma solo più artificiali. Io penso che si debba al contrario tenere certamente la terza (dimensione) e cercare la quarta, la quinta e la sesta a seguire. Il rapporto tra le fonti ci permette tutto questo: una fonte secondaria può trattare altre fonti secondarie come fonti primarie (come nel caso di testi che si occupano dell'opera dello storico X) e noi da quella fonte secondaria possiamo cavare materiale per descrivere il dibattito tra le fonti ora primarie.
:Se restiamo all'esempio della storia della Resistenza, quel che indubbiamente tocca fare non è cancellare il conflitto e cercare un racconto "parificato" (e quindi strabico), ma un racconto che trova la sua unitarietà nell'inclusione del dilemma interpretativo al proprio interno. Se si trattasse di un'opera di finzione, noi attori e cantori (chiunque sia "noi") dovremmo invitare lo spettatore sul palco a rovistare insieme a noi nei copioni contraddittori che ci offrono in modo incoerente le fonti. Non esiste una visione unitaria e certamente Wp non deve crearne una sua propria, ''post veritatem''. Nella narrazione che immagino io, queste voci di Storia farebbero intendere a chi si trovasse per accidente a leggere la saga dei cammellati vs. cricca su it.wiki nelle nostre pagine di discussione il ''perché'' di queste animosità, cioè qual è il "capitale politico" che si vuole trarre dalla lotta sulle memorie. Il che però non ci rende automaticamente dei mistificatori (l'una o l'altra parte). Anzi, se riuscissimo a mostrare il significato di quel capitale politico, non potremmo immaginare contributo più bello (e neutrale, per quel che ci riguarda) alla cultura italofona. È in questo che consisterebbe la ritirata dal punto di vista. Se di punto di vista si tratta, la neutralità si ottiene attraverso un gioco prospettico, che noi possiamo ottenere soltanto, io credo, attraverso espedienti retorico-formali (nel nostro caso, testuali, essendo la testualità il "carattere di un testo di essere analizzabile nel suo insieme in quanto unità derivante da un progetto compositivo organico", De Mauro). I vari "secondo Caio" che hai citato sono appunto giochi prospettici di rilievo testuale
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