Australopithecus: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
ValterVBot (discussione | contributi)
m Note: Sostituzione template reference, replaced: {{references}} → <references/>
m Corretto: "australopitechi"
Riga 68:
 
Gli studiosi sono propensi a credere che dal genere ''Australopithecus'' (ed in particolare dalla specie ''africanus'') si siano staccati i progenitori del genere ''[[Homo]]'' (ed in particolare ''[[Homo erectus]]''), attorno ai due milioni di anni fa: ciò è verosimile, tuttavia recentemente sono stati rinvenuti resti [[fossile|fossili]] di primati ascrivibili proprio al genere ''Homo'' ma antecedenti all'apparizione di ''Australopithecus africanus''. Questo vorrebbe dire che il distacco dagli australopitecini degli antenati dell'uomo moderno potrebbe essere avvenuto prima di quanto si pensasse, ad esempio a partire da ''[[Australopithecus afarensis]]'', o da specie ancora più primitive, addirittura estranee al genere (come ''[[Kenyanthropus platyops]]'')<ref>Toth, Nicholas and Schick, Kathy (2005). "African Origins" in ''The Human Past: World Prehistory and the Development of Human Societies'' (Editor: Chris Scarre). London: Thames and Hudson. Page 60. ISBN 0-500-28531-4</ref>.<br />
Anche l'apparizione degli australopiteciaustralopitechi del ramo ''[[Paranthropus]]'' può essere vista come un distacco dalla linea originaria, in virtù del netto cambiamento nelle abitudini e nella morfologia che contraddistingue le specie di questo genere da quelle del ramo ancestrale.
 
== Morfologia e comportamento ==
Riga 79:
Il [[cervello]] della maggior parte degli Australopitecus aveva dimensioni pari a circa il 35% di quelle dell'attuale cervello del genere [[Homo]]. La [[mandibola]] era molto robusta e munita di denti forti ed appiattiti, con [[canini]] poco pronunciati e [[premolari]] e [[molari]] forti e dallo smalto ispessito, indicanti una dieta principalmente vegetariana<ref>{{Cita libro|titolo= Evolution: The First Four Billion Years| autore=McHenry, H.M | capitolo=Human Evolution |curatori=Michael Ruse & Joseph Travis | anno=2009 | editore= The Belknap Press of Harvard University Press | città = Cambridge, Massachusetts | pagine=261–265| isbn=978-0-674-03175-3 }}</ref>. Gli arti anteriori avevano pressappoco la stessa lunghezza di quelli posteriori, nei quali l'opponibilità del [[pollice (dito)|pollice]] era stata praticamente persa per supportare un'andatura bipede.
 
Non si ha notizia di utensili utilizzati dagli australopitechi (o almeno si pensa che essi non fossero maggiormente dediti al loro utilizzo di quanto non lo siano i primati moderni), così come si pensa che essi non abbiano sviluppato alcuna forma di [[linguaggio]]. ''[[Australopithecus garhi]]'' sembrerebbe tuttavia essere l'eccezione che conferma la regola in questo senso: i resti di questa specie sono stati ritrovati assieme ad utensili e resti di animali macellati, il che farebbe pensare al sorgere di una primitiva industria degli utensili sviluppata parallelamente a quella di ''Homo'', in quanto ''A. garhi'' si sarebbe evoluto molto probabilmente dopo il distacco dagli australopiteciaustralopitechi della linea evolutiva che avrebbe poi portato a ''Homo''.
 
Il fatto che gli australopitechi fossero fondamentalmente degli scimpanzé bipedi significa che l'evoluzione di un'andatura bipede non è stata influenzata in modo significativo dall'aumento in capacità della [[scatola cranica]] e quindi dall'accrescimento dell'[[intelligenza]], come veniva invece propugnato fino a tempi recenti da numerosi studiosi<ref>Kivell TL, Schmitt D. (2009). [http://doai.io/10.1073/pnas.0901280106 Independent evolution of knuckle-walking in African apes shows that humans did not evolve from a knuckle-walking ancestor]. Proc Natl Acad Sci U S A. Aug 25;106(34): 14241-6. PMID 19667206 {{doi|10.1073/pnas.0901280106}}</ref>. Tale ipotesi era stata fra l'altro già messa in discussione dal ritrovamento di ''[[Orrorin tugenensis]]'', primate bipede vissuto circa 6 milioni di anni fa.<br />