Arflex: differenze tra le versioni

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Negli anni successivi vengono prodotte opere anche di altri architetti, tra cui [[Franco Albini]], lo studio [[BPR]], [[Carlo Bartoli]], [[Joe Colombo (architetto)|Joe Colombo]] e [[Cini Boeri]]. I prodotti vengono venduti da società consociate anche all'estero e fino in [[Giappone]]. Nel [[1979]] il divano ''Strips'', disegnato da [[Cini Boeri]] ottenne il [[premio Compasso d'oro]]. Prodotti della Arflex sono esposti nel [[Museum of Modern Art]] di [[New York]], nella collezione permanente del design della Triennale di Milano, nel museo permanete del design di Ravenna e la poltrona ''Fourline'' è presente sui [[francobolli]] di design delle [[Poste Italiane]].
 
Negli [[Anni 1980|anni Ottanta]] il successo declinò e la produzione calò di qualità.<ref>Le informazioni sul declino della produzione sono riportate nella scheda della Arflex sul [http://www.designitaliamuseo.it/site/archive_Item.asp?ItemID=3345&Lang=it&itemtypeid=0&srcv=arflex&adv=no&logi=and&excl sito DesignItaliaMuseo.it]. Secondo tale sito la Arflex chiuse nel [[1993]].</ref>. Il marchio è stato rilevato nel [[1995]] dal gruppo "Seven", che ha continuato la produzione ed ha ripreso la produzione di 20 modelli storici insieme a nuovi prodotti disengati dagli architetti: Carlo Colombo, Studio Cerri, Mario Marenco (tra espostoquesti nel museo della Triennale), Monica Graffeola sedia ''Mints('', premio "Young&design" [[2004]]), Michelee Delucchi, Sotstass, Hannes Wettstainla poltrona ''Spline'', ( "International Design Award" contract design [[2002 ]]) oltre a diverse segnalazioni per il Compasso D'Oro.
l'azineda ha ricevuto nel 1995 il primo premio come immagine alla fiera Emu ( Firea Milano ).
 
==Note==