Angiolo Nespoli: differenze tra le versioni

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|didascalia = Busto di Angiolo Nespoli, presente sul testo, "Discorso in lode del defunto Archiatro professor cavaliere Angiolo Nespoli", di Maurizio Bufalini
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Insieme a [[Giovanni Strambio]] e [[Annibale Omodei]], fu uno dei primi medici italiani a promuovere l'utilizzo dello [[Stetofonendoscopio|stetoscopio]].
== Biografia ==
=== Istruzione ===
Angiolo Nespoli nacque a Firenze il 25 marzo 1786. Il padre [[Giuseppe Niccola Luigi Nespoli]], figlio dell’aretino [[Francesco Nespoli]], studiò medicina nella prestigiosa città di [[Arezzo]], poi si trasferì a [[Pisa]] dove il [[23 maggio]] [[1771]] conseguì la laurea. Dopo aver ottenuto l’abilitazione all'esercizio della professione medica, si stabilì a Firenze dove incontrò e sposò la signora Tecla, figlia di [[Giuseppe Vannini]]; dal loro matrimonio nacque Angiolo Nespoli<ref>Bufalini'', Discorso in lode...,'' op. cit., pp. 6,34</ref>. Egli compì gli studi scientifici al [[Collegio degli Scolopi]] di Firenze<ref>Bufalini'', Discorso in lode...,'' op. cit., pp. 6-7</ref>; alunno assiduo e diligente, presto si accostò con curiosità e interesse alla medicina, la "sublime scienza".<ref>Bufalini'', Discorso in lode...,'' op. cit., p.9</ref>. Tuttavia a quel tempo il privilegio dello studio della medicina era riservato a pochi, in considerazione del fatto che la bolla ''Pro Excellenti'', emanata il [[19 gennaio]] [[1525]] da [[Papa Clemente VII]], stabiliva che l’ammissione all'università di [[Pisa]] fosse riservato ai soli giovani della città di Arezzo<ref>Bufalini'', Discorso in lode...,'' op. cit., p.34</ref>. All'epoca a dare lustro alla città toscana era, tra gli altri, un luminare della medicina, [[Anton Filippo Ciucci]], che nella sua opera ''Promptuarium Chirurgicum'' del [[1679]] descrisse un nuovo metodo per operare chirurgicamente i reni (esso prevedeva l’utilizzo di una pinzetta a tre branche chiamata ''tenacula'' con la quale venivano estratti dalla vescica i calcoli renali dopo la loro triturazione, intervento al quale lo stesso Ciucci decise di sottoporsi<ref name="Bufalini p.35">Bufalini'', Discorso in lode...,'' op. cit., p.35</ref>). Nespoli, nonostante non risedesse ad Arezzo, domandò di essere inserito fra i concorrenti per ottenere un posto nell'università, poiché nato da padre aretino. Dopo aver concorso assieme a [[Luigi Goti]], [[Pietro Bellotti]], [[Ferdinando Cittadini]], [[Francesco Pieracini]], aretini, e [[Lorenzo Cipolleschi]] di [[Quarata]], si distinse e riuscì ad ottenere uno dei due posti disponibili nel Collegio Ferdinando I di Pisa (oggi [[Scuola superiore di studi universitari e di perfezionamento Sant'Anna]]), dove studiò medicina per quattro anni per poi ritornare a Firenze<ref name="Bufalini p.35"/>.
 
=== La carriera ===
Nespoli conseguì la laurea a Pisa nel maggio del [[1806]]<ref name="Bufalini p.35"/> e nel [[1808]] a Firenze ottenne l'abilitazione alla professione medica<ref name="Bufalini p.35"/>. Nello stesso anno iniziò l'attività di medico nell'I. R. Arcispedale di Santa Maria Nuova<ref>Bufalini, ''Discorso in lode''...,'' op. cit.,, p.35''</ref> (attuale [[Ospedale di Santa Maria Nuova]]) dove, oltre a esercitare la professione di medico curante, venne a conoscere le nuove metodologie di cura. Particolare interesse destarono in lui gli studi di [[Giovanni Battista Morgagni]]<ref>Bufalini'', Discorso in lode...,'' op. cit., p.11</ref>, fondatore dell'[[anatomia patologica]], e di [[Albrecht von Haller]]<ref>Bufalini'', Discorso in lode...,'' op. cit., p.10</ref>, che nelle ''Icones anatomicae'' descrisse per primo la circolazione arteriosa nel corpo umano. Dopo otto anni di esercizio, il [[30 dicembre]] [[1819]] fu nominato professore di clinica interna nello stesso ospedale insieme al professore [[Eustachio Polidori]]<ref>Bufalini'', Discorso in lode''...,'' op. cit.'', p.14</ref>, e quando questi fu trasferito all'[[Università di Pisa]], Nespoli ottenne il pieno incarico delle funzioni di clinico.
 
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[[File:Frontespizio del discorso di Angiolo Nespoli per l'anno 1825.png|miniatura|322x322px|Frontespizio del discorso di Angiolo Nespoli per la riapertura del corso di clinica medica per l'anno 1825|sinistra]]
=== I discorsi e gli ultimi anni ===
Nei discorsi del [[1825]] e [[1826]], pronunciati in apertura alle sue lezioni di clinica, pubblicò i suoi studi condotti su un particolare tipo di [[flogosi]], affermando che i rossori che appaiono dopo la morte nella parte interna dei vasi sanguigni sono un segno naturale del disfarsi della vita<ref>Bufalini'', Discorso in lode...,'' op. cit., p.18</ref>; in un altro discorso dimostrò quanto fosse valido l'utilizzo dello stetoscopio per scoprire eventuali patologie; nei discorsi di apertura delle sue lezioni degli anni 1826 e [[1827]] raccontò di un particolare caso di malattia da lui osservato, aprendo le strade alla moderna scienza diagnostica. In seguito alla morte dell'[[archiatro|archiatra]] [[Francesco Torrigiani]], nel marzo del [[1833]] Nespoli fu eletto [[protomedico]] di [[Sua Altezza Imperiale e Reale|S.A.I. e R]]. il [[Granduca di Toscana]] e Preposto del collegio medico, chirurgico e farmaceutico di Firenze<ref name="Bufalini p.36">Bufalini'', Discorso in lode...,'' op. cit., p.36</ref>. Il [[15 giugno]] [[1855]], fu iscritto fra i cavalieri dell'Ordine del Merito<ref>Bufalini'', Discorso in lode...,'' op. cit., p.22</ref> sotto il titolo di [[Ordine di San Giuseppe]]; divenne un medico talmente acclamato da essere ricercato dalle più prestigiose univeristà e Accademie<ref name="Bufalini p.36"/>, tra cui l'[[Accademia toscana di scienze e lettere La Colombaria|Accademia toscana di scienze e lettere ''La Colombaria'']], quella dei [[Accademia dei Fisiocritici|Fisiocritici]] di [[Siena]], la [[Accademia medico-fisico fiorentina|Medico-fisica]] fiorentina, la [[Società medica di Livorno]], l'[[Accademia della Valle Tiberina]], l'[[Accademia Reale di Parigi|Accademia Reale]] di [[Parigi]]. All'età di 53 anni, seppur apparentemente in ottima salute, fu improvvisamente colto da una grave malattia respiratoria. A tal proposito si racconta che la mattina stessa che la malattia lo allettò, il dott. Nespoli scrisse al [[Collegio Medico fiorntino|Collegio Medico fiorentino]] per comunicare la sua volontà di istituire a proprie spese un premio di dieci zecchini da attribuire annualmente al giovane medico che si fosse distinto nella migliore diagnosi di una malattia importante<ref name="Bufalini p.36"/>.
 
Pochi giorni dopo, spirò.
 
=== Onorificenze ===
{{Onorificenze
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