Adolf Hitler: differenze tra le versioni
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
| Nessun oggetto della modifica | m Corretto: "Governo degli Stati Uniti" | ||
| Riga 207: Per lunghi mesi scompare dalla prima linea, ma di guarnigione a [[Wavrin]] e si innamora di una contadina francese di 17 anni di nome [[Charlotte Lobjoie]] (conosciuta probabilmente nella primavera 1917), alla quale regala diversi acquarelli che lei conserverà in un [[granaio]].<ref name="Il Secolo XIX"/> Il 28 settembre 1918, dopo aver trascorso due settimane di congedo a Berlino, Hitler fu ferito da una scheggia in una trincea nel villaggio di [[Marcoing]] durante la [[battaglia di Cambrai-San Quintino]] in Francia, mentre era in corso un assalto a sorpresa da parte di un [[plotone]] britannico del [[Duke of Wellington's Regiment|Reggimento Duca di Wellington]]. Uno dei soldati del reggimento, [[Henry Tandey]], vedendo Hitler ferito e incapace di difendersi, decise di risparmiargli la vita dopo averlo tenuto sotto tiro, gesto che fu confermato dallo stesso soldato anni dopo: "Non potevo sparare ad un uomo ferito, così l'ho lasciato andare. Dio sa quanto mi dispiace averlo risparmiato". La sera del 13 ottobre 1918, presso [[Werwich]], fu intossicato temporaneamente da un attacco di [[Iprite|gas iprite]], che lo lasciò cieco per tre giorni. Due giorni dopo, il 15 ottobre, venne ricoverato all'Ospedale Militare di [[Pasewalk]] dove, secondo alcune fonti, apprese la notizia della sconfitta tedesca del 9 novembre. Hitler rimase in convalescenza a Pasewalk per altri ventinove giorni, da dove venne dimesso il 21 novembre, ma i registri sanitari e la cartella clinica del futuro dittatore vennero distrutti dalla Gestapo nell'estate [[1933]], dopo che Hitler ebbe instaurato la dittatura rendendo il partito nazista l'unico ammesso in Germania (Decreto del 14 luglio 1933). Il direttore medico-militare dell'ospedale era il noto psichiatra [[Edmund Forster]] che – nella versione ufficiale – si suicidò nella propria abitazione di [[Greifswald]] l'11 settembre 1933. La versione della vicenda in possesso dal [[1943]] dei servizi segreti statunitensi, riporta invece una verità diversa: Hitler a Pasewalk soffriva di una rara forma di [[psicosi]] nota col termine scientifico di "[[cecità isterica]]", forse imputabile alla dura vita di trincea che da quattro anni era costretto a subire. Il dottor [[Edmund Forster]], per spronarlo, utilizzava metodi molto poco ortodossi, arrivando anche a pesanti diverbi verbali. In base a questi dati, si può spiegare il motivo della distruzione della cartella clinica di Hitler da parte della [[Gestapo]] e la versione della morte di Forster per omicidio e non suicidio come ufficialmente decretato.<ref>Jua Nyla Hutcheson, ''Hypnosis of Hitler May Have Affected - History Study'', in «Journal of Forensic Science», Baton Rouge, Louisiana; November 20, 1998.</ref> Nonostante l'esperienza della guerra lo abbia reso convinto di essere dotato di una sorta di "protezione divina" in virtù di una "missione salvifica da compiere per il bene della nazione",<ref>Giorgio Galli, ''Hitler ed il nazismo magico'', Rizzoli, 2005 (1ª ediz.: 1989), pp. 112-113.</ref> è durante la degenza a Pasewalk che matura l'idea di dover buttarsi in politica al fine di conquistare il potere: "Quando mi trovai costretto a giacere a letto, nell'immobilità, stringendo dalla rabbia il cuscino, alla notizia dell'[[armistizio]], mi colpì la certezza che avrei liberato la Germania e l'avrei resa nuovamente grande. Seppi immediatamente che ciò si sarebbe immancabilmente realizzato", afferma testualmente Hitler nel ''Mein Kampf''. In realtà, oramai la Germania era al collasso economico ed alla fame, per via del blocco navale inglese. In aggiunta, il presidente statunitense [[Woodrow Wilson]], il 24 ottobre 1918 aveva affermato che il  In un colloquio con [[Albert Speer]] al [[Berghof]] nel [[1943]], allorché Speer descrisse un episodio noto come gli "[[Angeli di Mons]]",<ref>Albert Speer, ''Memorie del Terzo Reich'', Mondadori, 1996.</ref> Hitler raccontò un episodio "paranormale" che capitò a lui stesso pressappoco nel medesimo periodo: "Stavo consumando la mia misera cena in trincea, insieme a parecchi commilitoni. All'improvviso, mi parve d'udire una sorta di voce che mi diceva: "Alzati e allontanati di qui!". Era così chiara e insistente che io obbedii automaticamente, come a un ordine militare. Al che mi alzai immediatamente in piedi e camminai per una ventina di metri lungo il bordo della trincea, portandomi appresso il gavettino con la cena. A questo punto mi sedetti e ricominciai a mangiare, poiché la mia mente era nuovamente in pace. Mi ero appena sistemato quando un lampo accecante, misto a un'assordante deflagrazione esplosero nella parte di trincea che avevo appena lasciato. Una granata vagante aveva dilaniato il gruppo di soldati coi quali stavo precedentemente cenando e nessuno era sopravvissuto. Fu in quel preciso istante che capii di godere della protezione divina". Un suo commilitone, tal Mende, confermò quanto riferito da Speer al processo di Norimberga affermando: "[...] a questo proposito, mi viene in mente una strana profezia che Hitler mi fece poco prima del Natale del 1915. In quell'occasione, Hitler asserì che a un certo momento, nel giro di qualche anno, avremmo udito molto a suo proposito; avremmo sentito parlare tanto di lui, era solo questione di tempo: dovevamo solo attendere che quel momento fosse arrivato".<ref>Giorgio Galli, ''Hitler ed il nazismo magico'', Rizzoli, 2005 (1ª ediz.: 1989), p. 112.</ref> | |||