Pier Francesco Fiorentino: differenze tra le versioni
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* L'affresco più antico riconducibile al nostro pittore è una ''Pietà fra san Giovanni Evangelista e la Maddalena'', situato nella sala delle udienze, al piano terreno del Palazzo. In basso corre la scritta: <small>"TEMPORE SPECTABILIS VIRI ALBERTI ANTONII NICCOLE.V.1484."</small> (il Vicario committente è Alberto Antonio di Niccolò degli Alberti in carica dal dicembre [[1483]] al 30 giugno [[1484]]).<ref>Annamaria Bernacchioni in Anna Padoa Rizzo (a cura di), 1997, pp. 34 - 35</ref>
* Datata [[1489]] è una ''Madonna in trono col Bambino'', affrescata nella "Camera del Cavaliere", antica sala del Palazzo Pretorio adibita alle istruttorie dei processi seguiti dal Vicario. Questo affresco è mutilo nel volto della Madonna: su di esso era stato posto uno stemma, che, seppur rimosso, ha provocato danni irrimediabili. Parzialmente leggibile l'iscrizione: <small> "PUCCIUS.IV. CONSULTOR YNMAGINEM HANC DIVE MARIE FIERI CURAVIT ANNO. SALUTIS.1489" </small><ref>Annamaria Bernacchioni in Anna Padoa Rizzo (a cura di), 1997, pp. 36 - 37</ref>
* Nel cortile del Palazzo si trovava un'''Incredulità di san Tommaso e san Girolamo penitente'' ([[1490]]), affresco ora staccato e conservato nella sala delle udienze: forte è il richiamo all{{'}}''Incredulità di san Tommaso'' realizzata da [[Verrocchio]] per una delle nicchie di [[Orsanmichele]] a Firenze; il san Girolamo è invece mutuato dalla tavola realizzata da [[Piero del Pollaiolo]] nel [[1483]], per la [[Chiesa di Sant'Agostino (San Gimignano)|chiesa di Sant'Agostino]] a [[San Gimignano]], dove Pier Francesco aveva lavorato. In basso possiamo leggere: <small> “AL TEMPORE THOMASII PAULI DE MORELLIS. V. MCCCCLXXXX.”</small><ref>Annamaria Bernacchioni in Anna Padoa Rizzo (a cura di), 1997, pp. 38 - 39</ref>
* Al piano nobile Pier Francesco affrescò una ''Madonna in trono fra i santi Girolamo e Francesco'' e alla sua destra una ''Elemosina di san Martino'', entrambi databili nei primi anni novanta del [[Quattrocento]]. Il tratto netto e deciso con cui le figure sono realizzate conferisce una certa fissità alle pose delle figure stesse, ma fa sì che la lettura delle immagini sia chiara e facilitata. La datazione dovrebbe collocarsi entro i primi anni novanta del [[Quattrocento]].<ref>Annamaria Bernacchioni in Anna Padoa Rizzo (a cura di), 1997, pp. 40 - 41</ref>
* Sempre nella stessa sala si trovano una ''Crocifissione'' e un ''San Giovanni Battista''.
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