Pozza di Fassa: differenze tra le versioni
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'''La zona di Pozza''' faceva parte politicamente dell''''Antica Corte Longobarda di Fassa che aveva sede a Vigo.'''
==== Origini etniche della popolazione: i ladini e la loro lingua. ====
Poco ci resta di documentazione della sua storia antica. La valle in epoca altomedievale fu data ad un Cortese Longobardo poi Palatino Imperiale e poi Ministeriale Vescovile, che aveva il compito di fornire cavalli
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'''La Valle di Fassa''' ha il suo nucleo di irradiazione cristiana non dalla vicina '''Pieve di San Giovanni''', sede del pievano, rappresentante pastorale del principe vescovo, ma dall''''Eremo di Santa Giuliana''', che fu centro anche politico dall'era cristiana in poi. Il sito interessato da successive frane, cela sotto il '''Dosso della Frana''' la preistoria e la prima storia della valle. '''Subito sotto l'eremo si trova la Corte di Vigo e in un area più accessibile, la Pieve medievale, con la
'''La Pieve era comunque il centro religioso della valle
==== Il Medioevo ====
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{{Demografia/Pozza di Fassa}}
== Geografia antropica e cenni antropologici ==
=== Pastorizia e allevamento ===
L'attività prevalente in epoca antica era la pastorizia e l'allevamento di cavalli'''. I Fassani facevano la transumanza e scendevano lungo la Val d'Ega fino a Bolzano dove avevano dei diritti di pascolo aviti sulle grave scoscese dell'Adige.''' Le stesse grave ora tenute a viti. L'imperatore d'Austria in un'ottica illuminista di razionalizzazione amministrativa e delle risorse fondiarie, atta anche alla ricapitalizzazione del tesoro dell'amministrazione centrale che si trovava svuotato a causa delle continue guerre, sopprimeva alla fine dell'800 i diritti feudali, con la conseguente confisca delle terre comuni e in uso consuetudinario in quanto considerate, spesso in maniera arbitraria, terre demaniali. Rimettendole sul mercato e facendole acquistare a nuovi ricchi signori che le pagavano bene. I Fassani, privati dei loro pascoli, si trovarono così a dover '''convertire l'allevamento da Ovino a Bovino''', poiché le vacche più si adattavano a restare in stalla per periodi prolungati. Questo comportò anche alla conversione delle culture in valle, già poco redditizie, in campi per la fienagione necessaria in abbondanza per provvedere al mantenimento degli animali durante l'inverno. Questo comportò un successivo cambiamento anche nell'edilizia e nell'urbanistica. '''Un maggior numero di piccole baite sparse sui prati e nell'alpeggio''', per l'essicazione del fieno al riparo dalle frequenti piogge e '''grandi fienili nei paesi''' per lo stoccaggio del fieno per l'inverno. Spesso ponti aerei permettevano l'accesso al fienile dalla stalla, sfruttando in parte la pendenza del terreno.
=== L'emigrazione ===
'''A causa della crisi economica''' che si acuisce alla fine del '700 e percorre tutto l'800, anche i fassani sono costretti ad emigrare fuori valle, spesso come stagionali a volte anche per periodi più prolungati. '''I lavori tipici dei fassani diventano quello di muratori ma soprattutto di pittori'''. I fassani diventano bravi imbianchini ma anche decoratori e pittori itineranti, si fanno una certa fama e a volte vengono chiamati apposta. '''Sono opera loro quei riquadri coi santi che si scorgono sulle vecchie case''', i santi dipinti nei capitelli, riquadrature delle finestre e delle porte. Alcuni più talentuosi divennero pittori di pale di altari e di cieli affrescati sui soffitti.
=== I Ladini ===
La Valle è abitata da popolazione italiana autoctona con specifiche culturali particolari, i ladini. La Val di Fassa già abitata dai '''Rezi, antica popolazione di celti italici,''' in epoca preromana, fu poi romanizzata, tanto che i fassani popolo fiero, civile, onesto e laborioso, pur mantenendo nei secoli irrinunciabili e indiscutibili peculiarità, sempre si dichiararono '''ladini''', cioè latini, italiani e non tedeschi, e anche più volte si protestarono parte delle genti italiane davanti al loro lontano signore la cui corte ecclesiastica e civile parlava ufficialmente tedesco. Tuttora in valle si parla un dialetto italiano di ceppo retico chiamato ladino. '''Il ladino come lingua è riconosciuto e protetto dallo stato italiano che ne promuove l'insegnamento nella valle al pari della lingua italiana.''' '''La Repubblica Italiana ne riconosce inoltre l'importanza culturale, sociale, storica, e si sente partecipe delle vicissitudini del popolo ladino.''' '''Il Ladino Fassano''' è differente dal Ladino delle vicine valli di lingua ladina perché l'isolamento delle valli ha portato ad ulteriori specificità nel linguaggio. In alcune valli si sente maggiormente l'influenza culturale della passata dominazione straniera austriaca. Le valli di parlata ladina comprendono oltre alle attigue valli di '''Gardena''' e '''Badia''' in provincia di Bolzano, di '''Zoldo''' e '''Livinallongo''' in provincia di Belluno, '''anche un territorio più vasto in Trentino Alto Adige''' dove la specificità caratteristica della lingua retoromanza è andata stemperandosi nei rimescolamenti culturali avvenuti nel corso dei secoli. I territori dove emerge significativa la presenza della cultura e lingua del ceppo retoromanzo, di cui il ladino fa parte sono presenti in un'area estesissima del territorio italiano e di quello abitato da italiani, al di fuori dei confini dello Stato. Questi territori comprendono approssimativamente quelli occupati dalla antica '''Retia''' del tempo dei romani e si estendono dalla zona carsica del '''Friuli''' fino al '''Lago di Costanza'''. In '''Svizzera''', un intero Cantone quello dei '''Grigioni''', parla la stessa lingua dei fassani, con le proprie varianti locali.
=== Frazioni ===
Nel comune esistono le frazioni di Monzon, Pera di Fassa, Meida e Ronch.
Monzon si trova a mezzacosta poco dopo Pera, ed è formato da un grosso antico maso e alcune baite sul pendio retrostante, ora anche alcuno edifici di nuova edificazione.
Pera bell'abitato in zona pianeggiante e ben soleggiata sul terreno alluvionale dell'Avisio. E' stato uno dei primi entri urbani in valle ad organizzarsi per il turismo moderno. Il paese prende il nome dalla grossa pietra al centro, un masso alto come una casa adagiato
== Economia ==
=== Artigianato ===
Per quanto riguarda l'[[artigianato]], importante è la produzione di [[Mobile (arredamento)|mobili]] e di oggetti in [[legno]] intagliato, impreziositi da pregevoli [[decorazioni]] [[arte|artistiche]] raffiguranti temi tipici locali<ref name=Aci>{{cita libro | titolo=Atlante cartografico dell'artigianato | editore=A.C.I. | città=Roma | anno=1985 | volume=1 | p=15}}</ref>. Tipica della valle è anche la decorazione dei mobili con i tipici colori blu e rosa di gusto ottocentesco quando maggiormente si estese l'attività artistica dei valligiani, che esportarono la loor arte in tutte l'area austriaca, fino in Baviera.
=== Turismo ===
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