Valerio Liboni: differenze tra le versioni

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==Biografia==
 
Valerio Liboni è figlio d'arte: suo padre, [[Gianni Liboni]], è stato infatti una delle spalle di [[Erminio Macario]], il celebre comico torinese, e autore di cabaret; inoltre la bisnonna Emilia Scolara, in arte ''Virginia Fleury'', è stata una celebre attrice di cafè chantant e diva del cinema muto agli inizi del XX secolo a Torino (che in quegli anni era la Hollywood italiana). Inizia a suonare giovanissimo la batteria, e nel [[1969]] entra nel gruppo beat [[I Ragazzi del Sole]]<ref>http://discografia.dds.it/scheda_titolo.php?idt=7904</ref>, che abbandona dovendo effettuare il servizio militare. Nel [[1971]] fonda [[La Strana Società]], con altricomponentialtri componenti dei Ragazzi del Sole, con cui ottiene un grande successo l'anno dopo con la celebre ''Pop corn''; partecipa con il gruppo al [[Festival di Sanremo 1976]] con ''Andiamo via'', ed esce dal complesso poco prima di tornare al festival l'anno successivo con ''Tesoro mio''.
 
Sempre nel [[1977]] entra come batterista nel gruppo de [[I Nuovi Angeli]], in sostituzione di [[Mauro Paoluzzi]]. In questo periodo inizia anche l'attività di autore, componendo con [[Cristina Gazzera]] (che in quel periodo è sua moglie) nel [[1978]] la canzone per bambini ''Ciao nonnino'' che viene cantata da [[Erminio Macario]], arrivando in hit parade per sei settimane; altri suoi successi come autore sono ''Che fico'' cantata nel [[1981]] da [[Pippo Franco]] e soprattutto l'anno successivo ''E muoviti un po' '' per [[Fiorella Mannoia]]. Nel [[1980]] inoltre inizia l'attività di cantautore, con il 45 giri ''Marmellata Jane'', che riscuote un buon successo radiofonico; due anni dopo viene pubblicato il primo album, ''Magari poi''.