Utente:Distico/Sandbox: differenze tra le versioni

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C'era un motivo per cui Marat era inviso alla scienza dell'epoca: semplicemente era un millantatore di conoscenze scientifiche. Andava dicendo, ad esempio, che i poli magnetici non esistevano, pensava di possedere ogni verità e trattava chiunque cercasse di confutarlo come un ignorante. Non è un caso che avesse un pessimo rapporto con Voltaire, con Charles (tanto per intendesi quello della legge di Charles, o prima legge di Gay-Lussac), con Lavoisier (che, a dispetto di ciò che non viene detto nell'articolo, era uno scienziato serio ed è correttamente considerato il padre della chimica) o addirittura con il nostro Alessandro Volta (i cui indubbi meriti scientifici non possono essere messi in dubbio).
 
Marat aveva anche un bel caratterino. Era un tipo a cui non piaceva dialogare, abbastanza vendicativo e anche un po' sanguinario. Era uno che nei suoi comizi, ogni volta, chiedeva "10000 teste"; insomma non parrebbe proprio uno stinco di santo, né una personalità votata al dialogo. Anche il suo giornale, l'Amico del popolo, conteneva tantissime notizie false che lui utilizzava per gettare fango sui suoi avversari politici. Diremmo oggi che era un populista. Fu anche il padre teorico, assieme a Robespierre, del regime del Terrore. Lui, più di chiunque, incitò i cittadini non solo alla ribellione - che ci può anche stare - ma al puro massacro sanguinario (basta leggere alcune pagine del suo giornale per capirlo). E' inesatto dire che fu lui a far uccidere Lavoisier (del resto era morto da tempo) ma molte fonti confermano che fu a causa delle calunnie e delle false accuse messe in giro Marat contro di lui che Lavoisier fu accusato, imprigionato e poi sommariamente giustiziato. Marat, a quanto pare, le aveva fatte soprattutto per ripicca, anche perché Lavoisier non aveva acconsentito a farlo entrare nell'Accademia delle scienze (anche perché Marat, all'inizio, voleva entrarci).
ma al puro massacro sanguinario (basta leggere alcune pagine del suo giornale per capirlo). E' inesatto dire che fu lui a far uccidere Lavoisier (del resto era morto da tempo) ma molte fonti confermano che fu a causa delle calunnie e delle false accuse messe in giro Marat contro di lui che Lavoisier fu accusato, imprigionato e poi sommariamente giustiziato. Marat, a quanto pare, le aveva fatte soprattutto per ripicca, anche perché Lavoisier non aveva acconsentito a farlo entrare nell'Accademia delle scienze (anche perché Marat, all'inizio, voleva entrarci).
 
Insomma una difesa di Marat sul piano umano e scientifico mi sembra solo un finto oro che luccica. Marat non era un vero medico (l'unica medicina da lui inventata si rivelò un placebo), ma non era nemmeno un vero chimico, ma si batté per essere riconosciuto tale. Le sue teorie non valevano molto più di quelle del contemporaneo fenomeno parascientifico del mesmerismo (a cui, guarda un po', anche Marat aderì). Come tali - giustamente - queste idee non furono accettate dalla comunità scientifica del suo tempo, che seguiva procedure epistemologiche essenzialmente diverse e molto più coerenti (Galileo docet, e fino a prova contraria, ci basiamo ancora sul suo metodo). Più tardi Marat volle usare il potere di cui godette durante il Terrore, per prendersi qualche rivincita, o almeno per vendicarsi. Non capisco le elucubrazioni vane dell'articolo quando si parla di una contrapposizione tra "scienza giacobina" e scienza moderna. Marat, molto semplicemente, quando ne ebbe l'opportunità ebbe modo di vendicarsi contro coloro che lo avevano osteggiato, confutato o non riconosciuto.