Blaise Pascal: differenze tra le versioni

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La filosofia di Pascal ha come centro la profonda analisi della condizione umana, in rapporto alla verità divina rivelata dal [[Cristo]]. Egli scrive:{{quote|[...] Noi navighiamo in un vasto mare, sempre incerti e instabili, sballottati da un capo all'altro. Qualunque scoglio, a cui pensiamo di attaccarci e restar saldi, vien meno e ci abbandona e, se l'inseguiamo, sguscia alla nostra presa, ci scivola di mano e fugge in una fuga eterna. Per noi nulla si ferma. [...]|Blaise Pascal, ''Pensieri'', 72}}Dunque, per Pascal la condizione umana è nient'altro che estrema precarietà, impossibilità di raggiungere punti fermi, insanabile contraddizione fra il volere e l'ottenere, volubilità e continuo movimento nell'avere e nel volere stesso. L'uomo è una pura contraddizione in sé, posto tra ''i due abissi dell'infinito e del nulla'', fra l'infinitamente grande e l'infinitamente piccolo, fra l'essere spirituale (eterno) e l'essere corporeo (temporale). L'uomo non può sapere né ignorare totalmente. In sostanza:{{quote|[...] che cos'è l'uomo nella natura? Un nulla in confronto all'infinito, un tutto in confronto al nulla, un qualcosa di mezzo fra nulla e tutto. [...]|Blaise Pascal, ''Pensieri'', 72}}
 
Per descrivere la natura umana, Pascal ha preso come maestri [[Epitteto]] e [[Michel de Montaigne]], oltre a rimandarsi a [[Pico della Mirandola]]; il primo infatti ha evidenziato la grandezza e la dignità dell'uomo, che, pur essendo un essere infinitamente piccolo e debole, può ritrovare il suo valore nella propria coscienza e nel proprio pensiero. Montaigne, invece, ne ha evidenziato soprattutto la debolezza, tracciando un limite al suo conoscere e al suo vivere, pur sostenendo anch'egli la duplice natura (misera e dignitosa) dell'uomo. Infine, Pico della Mirandola ha espressamente parlato della dignità dell'uomo, che, unico fra le creature, può scegliere che creatura essere. Pascal scrive ancora:{{quote|Se si vanta, l'abbasso; se s'abbassa, lo vanto; lo contraddico sempre fino a che comprenda che è mostro incomprensibile.|Blaise Pascal, ''Pensieri'', 420}}In sostanza, Pascal vuole dare all'uomo l'autentica misura della sua condizione, ché è un intreccio di ''"angelo"'' e di ''"bestia"''. Inoltre, secondo Pascal, l'uomo vive perennemente nell'illusione e nell'errore, indotti soprattutto dall'immaginazione, lasciandosi ingannare persino dai principi etici e morali, che mutano in realtà da luogo a luogo, da tempo a tempo, dimostrandone la relatività; quest'ultimo pensiero, che era stato usato dagli stessi libertini per sostenere la loro posizione, viene rivoltato da Pascal contro la limitatezza della ragione umana, che non basta mai a sé stessa, ma che necessitànecessita della fede, per aver significato e fine.
 
===Il ''divertissement''===