Umberto Saba: differenze tra le versioni

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Fra il [[1929]] e il [[1931]], a causa di una crisi nervosa più intensa delle altre, decise di mettersi in [[analisi]] a Trieste con il dottor [[Edoardo Weiss]], allievo di [[Sigmund Freud|Freud]] che nel [[1932]], con la "Rivista italiana di [[psicoanalisi]]" indrodusse in Italia gli studi del [[medico]] [[Vienna|viennese]]. </br> La critica intanto andava scoprendo il poeta e i nuovi giovani [[Scrittore|scrittori]] e poeti, come [[Giovanni Comisso]], [[Pier Antonio Quarantotti Gambini]] e [[Sandro Penna]], cominciavano a considerarlo un maestro.
===La seconda guerra mondiale===
Nel [[1938]], poco prima del [[Seconda guerra mondiale|secondo conflitto mondiale]], a causa delle [[leggi razziali]], fu costretto a cedere formalmente la [[libreria]] al commesso Carlo Cerne e ad emigrare in [[Francia]], a [[Parigi]]. Ritornato in Italia alla fine del [[1939]], si rifugia prima a [[Roma]], dove [[Giuseppe Ungaretti|Ungaretti]] cerca di aiutarlo,ma senza risultato,e poi nuovamente a Trieste deciso ad affrontare con gli altri italiani la tragedia nazionale. </br> Dopo l'[[Armistizio di Cassibile|8 settembre]] [[1943]] fu però costretto a fuggire con Lina e la figlia Linuccia e a nascondersi a Firenze cambiando appartamento per numerosissime volte appartamento. Gli sarà di conforto l'amicizia di [[Eugenio Montale|Montale]] che, a rischio della vita, andrà a trovarlo ogni giorno nelle case provvisorie ,e quella di [[Carlo Levi]]. Uscirà intanto a [[Lugano]], con una prefazione di [[Gianfranco Contini]], la raccolta "Ultime cose" che verrà poi aggiunta nell'edizione definitiva del Canzoniere che uscirà a [[Torino]] dall'editore [[Einaudi]] nel [[1945]].
 
===Gli anni del dopoguerra===