Algor mortis: differenze tra le versioni

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Isolamento termico
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raffredda con una legge che può essere considerata lineare, di circa 0,8&nbsp;°C (1,5 [[Fahrenheit|°F]]) l'ora. Oppure si può ritenere che: 1) in un primo periodo di circa tre ore la temperatura (si intende sempre la rettale) diminuisca di mezzo grado all'ora; 2) in un secondo periodo di sei-otto ore la temperatura decresca di un grado all'ora; 3) in ultimo, e fino ad equilibrio con la temperatura ambiente, si abbia una discesa da 3/4 di grado a 1/3 di grado all'ora, e sempre più lenta.<ref>{{Cita libro|autore=Canuto Tovo|titolo=Medicina legale e delle assicurazioni|anno=1996|editore=PICCIN|città=|p=347|ISBN=88-299-1261-1}}</ref>
 
I corpi con più [[Isolamento termico|isolamento]] ([[Tessuto adiposo|grasso corporeo]]) si raffreddano più lentamente e quelli con meno isolamento (cadaveri di persone magre e longilinee) si raffreddano più velocemente. Altri problemi nel calcolo della temperatura ''post mortem'' possono nascere dai possibili errori dovuti ad una temperatura corporea ''ante mortem'' più alta del normale dovuta a [[infezione|infezioni]], a [[droga]] o a sforzo fisico. Ancora, la temperatura ambientale esterna è raramente costante: gli sbalzi di temperatura possono alterare in modo drastico il processo di raffreddamento o addirittura invertirlo. Se il corpo è in un ambiente molto freddo, può congelare.
 
La temperatura del [[fegato]] e, meno spesso, la temperatura [[retto|rettale]] sono le misure più usate per stabilire la temperatura interna del corpo. Le normali misure [[Bocca|orali]] o [[ascella]]ri non sono valide a questo scopo, perché dipendono dall'irrorazione [[sangue|sanguigna]], che in un cadavere ovviamente è assente.