Castello dei Cotta: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Botcrux (discussione | contributi)
m Bot: fix references (v. richiesta)
Riga 37:
|Comandante attuale =
|Proprietario attuale=
|Comandanti storici = Amizio Cotta<br />Erlembaldo I Cotta<br />Landolfo Cotta<br />[[Erlembaldo Cotta|Erlembaldo II Cotta]]
|Occupanti =
|Azioni di guerra = [[battaglia di Legnano]]
Riga 51:
{{Doppia immagine verticale|sinistra|Palazzo Leone da Perego Pirovano (Legnano).JPG|Palazzo Leone da Perego (Legnano) - facciata principale 2.JPG|220|L'antico palazzo Leone da Perego, fondato nel Medioevo, in un acquarello di Giuseppe Pirovano|La ricostruzione ottocentesca dell'omonimo edificio medievale}}
 
Il castello dei Cotta fu edificato molto probabilmente nel [[X secolo]] per contrastare le [[Invasioni barbariche|incursioni]] degli [[Magiari|Ungari]]<ref name="Cita|D'Ilario|p. 211"/>. Il primo nucleo del maniero fu presumibilmente una [[torre]] [[Torre d'avvistamento|di avvistamento]], a cui si aggiunse una cita muraria: la sua struttura era quindi molto semplice<ref name="D'Ilario p. 211">{{Cita| D'Ilario|p. 211}}.</ref><ref name="Cita|Ferrarini|p. 48">{{Cita|Ferrarini|p. 48}}.</ref>. Nell'[[XI secolo]] quest'ultima fu completata dall'aggiunta di un vero e proprio palazzo fortificato<ref name="Cita|D'Ilario|p. 211"/>.
 
Il castello dei Cotta aveva una forma rettangolare di 22 [[Metro|m]] per 6,5 m e possedeva vari ambienti che erano destinati alle guarnigioni ed al capitano d'arme<ref name="Cita|D'Ilario|p. 213">{{Cita|D'Ilario|p. 213}}.</ref>. Oltre alle opere difensive del castello, erano anche presenti un [[fossato]] (dentro il quale erano state deviate parte delle acque dell'[[Olonella]]) e delle [[Mura (fortificazione)|mura]] che racchiudevano il centro abitato di Legnano<ref name="Cita|Agnoletto|p. 32">{{Cita|Agnoletto|p. 32}}.</ref>. Le mura, che erano spesse circa 1 metro<ref name="Cita|D'Ilario|p. 213"/>, furono ristrutturate nel XIII secolo<ref name="Cita|D'Ilario|p. 211"/>. Il profilo del centro abitato della Legnano altomedievale era ancora riconoscibile dalla mappa del [[Catasto Teresiano]], che venne realizzata nel 1722, mentre l'andamento di parte delle mura è identificabile ancora oggi seguendo il percorso delle moderne vie Palestro, Giulini e Corridoni<ref name="Cita|Ferrarini|p. 96">{{Cita|Ferrarini|p. 96}}</ref>.
Riga 57:
Il castello dei Cotta fu poi demolito tra il XIII ed il XIV secolo. Infatti, dal ''Notitie Cleri Mediolanensi'' del 1398, cioè dall'elenco delle chiese presenti nel Milanese che puntualmente veniva compilato dalla [[Chiesa cattolica|Chiesa]], risulta che sull'area occupata dall'attuale Galleria INA, in luogo del castello dei Cotta, erano situati il [[convento degli Umiliati]] e la [[Chiesa di Santa Maria del Priorato (Legnano)|chiesa di Santa Maria del Priorato]], che vennero poi demoliti nel 1953<ref>{{cita web|cognome=|nome=|url=http://web.archive.org/web/20070521173212/www.legnano.org/reteciv/martinella/chiese/smariap.htm|titolo=L'antica chiesa di Santa Maria del Priorato del convento dei frati Umiliati|accesso=12 ottobre 2014|sito=www.legnano.org}}</ref><ref name="Cita|D'Ilario|p. 230">{{Cita|D'Ilario|p. 230}}.</ref>.
 
La graduale fortificazione del complesso fu opera della famiglia Cotta<ref name="Cita|D'Ilario|p. 211"/>. Questa famiglia era vassalla dell'[[Arcidiocesi di Milano|arcivescovo di Milano]] e partecipò alla lotta di quest'ultimo contro il contado del [[Seprio]]. I primi Cotta ad insediarsi a Legnano nel castello furono Amizio e suo figlio Erlembaldo nel 1014<ref name="Cita|D'Ilario|p. 211"/>: i due, in particolare, erano due [[Missi dominici|messi imperiali]]<ref name="Cita|Ferrarini|p. 48">{{Cita|Ferrarini|p. 48}}.</ref>. Possedendo una fortificazione a loro nome, è presumibile che parte dell'abitato legnanese fu [[Infeudazione|infeudato]] da questo casato nobiliare, infeudazione avvenuta anche con il beneplacito dell'arcivescovo di Milano<ref name="Cita|Ferrarini|p. 48"/>. Questa epoca fu quindi caratterizzata dalla costante crescita del potere arcivescovile su Legnano, potere che iniziò ad affrancarsi da quello imperiale<ref name="Cita|Ferrarini|p. 48"/>.
[[File:0317 - Milano - San Calimero - Foto Giovanni Dall'Orto 5-May-2007.jpg|thumb|Medaglione raffigurante Erlembaldo II Cotta nella [[basilica di San Calimero]] a [[Milano]]]]
 
In seguito due discendenti di Amizio ed Erlembaldo, Landolfo e [[Erlembaldo Cotta|Erlembaldo II]] divennero seguaci della [[Patarini|pataria]], ovvero del movimento sorto in seno alla Chiesa milanese medievale che predicava la povertà, soprattutto nei confronti dell'arcivescovado milanese, e che si impegnava nella lotta alla [[simonia]] al matrimonio o al concubinato dei preti: in seguito questo movimento diventò [[Eresia|eretico]]<ref name="Cita|Ferrarini|p. 49">{{Cita|Ferrarini|p. 49}}.</ref>. Il capo della pataria, [[Arialdo]], a un certo punto si rifugiò a Legnano nel castello dei Cotta, accolto da Erlembaldo II: qui venne individuato e tradito da un prete suo seguace e quindi dato in custodia all'arcivescovo<ref name="Cita|Ferrarini|p. 49"/>.
 
Successivamente la famiglia Cotta sparì dagli annali e dalle cronache: a metà del XII secolo il potere su Legnano era quindi esercitato solo dall'arcivescovado<ref name="Cita|Ferrarini|p. 49"/>. Infatti, su un documento del 29 luglio 1148, si può leggere che anche "''Legniano''" era nell'orbita dell'arcivescovo di Milano, prerogativa concessa da [[papa Eugenio III]]<ref name="Cita|Ferrarini|p. 49"/>.
Riga 80:
I resti del castello dei Cotta sono stati trovati da [[Guido Sutermeister]] nel 1951 durante gli scavi per la demolizione del convento degli Umiliati e della chiesa di Santa Maria del Priorato che fu effettuata per la costruzione della Galleria INA<ref name="Cita|D'Ilario|p. 211"/><ref name="Cita|Agnoletto|p. 32"/>. Furono rinvenute le fondamenta di parte del palazzo e dei [[Mura e porte di Legnano|muraglioni difensivi di Legnano]]<ref name="Cita|D'Ilario|p. 211"/>. Della parte del castello che si estendeva sull'area adiacente all'attuale Palazzo Leone da Perego, non ci sono pervenuti ritrovamenti perché nella zona citata non sono mai stati effettuati scavi rilevanti all'altezza dei resti archeologici della Legnano medievale, che si trovano 1,5 m sotto il piano stradale attuale<ref name="Cita|D'Ilario|pp. 211-213"/>.
 
Oltre ai resti del castello, durante gli scavi per la costruzione della Galleria INA, sono stati trovate le fondamenta delle mura medievali - con annesso fossato alimentato dall'[[Olonella]] - che cingevano il centro di Legnano<ref name="ReferenceA">{{Cita|Agnoletto|pp. 32-33}}.</ref>. Questo sistema difensivo era dotato di due [[Porta cittadina|porte di accesso]] di cui una, conosciuta come "Porta di Sotto", fu demolita nel 1818 perché rendeva difficoltosa la circolazione dei carri degli agricoltori<ref name="Cita|D'Ilario|p. 213">{{Cita|D'Ilario|p. 213}}.</ref><ref name="Cita|Ferrarini|p. 101">{{Cita|Ferrarini|p. 101}}.</ref>. Era situata a sud dell'abitato, di cui costituiva il confine meridionale, lungo il moderno corso Magenta, che all'epoca si chiamava via Porta di Sotto<ref name="Cita|D'Ilario|p. 216"/>, poco più avanti dell'ingresso di Palazzo Leone da Perego e vicino all'antico castello dei Cotta. A nord era presumibilmente situata una "Porta di Sopra" della quale, però, non sono rimaste testimonianze tangibili, dato che fu verosimilmente abbattuta in tempi più remoti<ref name="ReferenceA"/>.
 
Nell'Alto Medioevo Legnano si presentava quindi come una cittadella fortificata formata dalla [[chiesa di San Salvatore (Legnano)|chiesa di San Salvatore]], il castello dei Cotta, che era la sede del potere politico, e da un piccolo gruppo di case raccolte intorno alla piazza, il tutto racchiuso da mura difensive<ref name="Cita|D'Ilario|p. 211"/><ref name="Cita|Ferrarini|p. 96"/>.
Riga 90:
 
=== Bibliografiche ===
{{references|Note strette}}
 
== Bibliografia ==